Alle ore 12 di oggi, II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
Oggi, seconda domenica di Pasqua, intitolata da San Giovanni Paolo II alla Divina Misericordia, il Vangelo (cfr Gv 20,19-31) ci dice che credendo in Gesù, Figlio di Dio, possiamo avere la vita eterna nel suo nome (v. 31). “Avere la vita”: che cosa significa?
Tutti vogliamo avere vita, ma ci sono vari modi per farlo. Per esempio, c’è chi riduce l’esistenza a una corsa frenetica per godere e possedere tante cose: mangiare e bere, divertirsi, accumulare soldi e roba, provare emozioni forti e nuove, e così via. È una strada che a prima vista sembra piacevole, ma che non sazia il cuore. Non è così che si “ha la vita”, perché seguendo le strade del piacere e del potere non si trova la felicità. Restano infatti senza risposta tanti aspetti dell’esistenza come, ad esempio, l’amore, le esperienze inevitabili del dolore, del limite e della morte. E poi rimane inappagato il sogno che ci accomuna tutti: la speranza di vivere per sempre, di essere amati senza fine. Oggi il Vangelo dice che questa pienezza di vita, a cui ciascuno di noi è chiamato, si realizza in Gesù: è Lui a darci la pienezza di vita. Ma come accedervi, come farne esperienza?
Guardiamo cosa è accaduto ai discepoli nel Vangelo. Stanno attraversando il momento di vita più tragico: dopo i giorni della passione sono chiusi nel Cenacolo, spaventati e scoraggiati. Il Risorto si fa loro incontro e per prima cosa mostra le sue piaghe (cfr v. 20): erano i segni della sofferenza e del dolore, potevano suscitare sensi di colpa, eppure con Gesù diventano i canali della misericordia e del perdono. Così i discepoli vedono e toccano con mano che con Gesù la vita vince, sempre, la morte e il peccato sono sconfitti. E ricevono il dono del suo Spirito, che dà loro una vita nuova, da figli amati, impastata di gioia, amore e speranza. Vi domando una cosa: voi avete speranza? Ognuno si domandi: come va la mia speranza?
Ecco come fare ogni giorno ad “avere la vita”: basta fissare lo sguardo su Gesù crocifisso e risorto, incontrarlo nei Sacramenti e nella preghiera, riconoscerlo presente, credere in Lui, lasciarsi toccare dalla sua grazia e guidare dal suo esempio, sperimentare la gioia di amare come Lui. Ogni incontro con Gesù, un incontro vivo con Lui, ci permette di avere più vita. Cercare Gesù, lasciarci incontrare – perché Lui ci cerca! –, aprire il cuore all’incontro con Gesù.
Chiediamoci però: io credo nella potenza della risurrezione di Gesù, credo che Gesù è risorto? Credo nella sua vittoria sul peccato, sulla paura e sulla morte? Mi lascio coinvolgere nella relazione con il Signore, con Gesù? E mi lascio spingere da Lui ad amare i fratelli e le sorelle e a sperare ogni giorno? Ognuno pensi a questo.
Maria ci aiuti ad avere una fede sempre più grande in Gesù risorto per “avere la vita” e diffondere la gioia della Pasqua.
Dopo il Regina Caeli
Cari fratelli e sorelle!
Desidero ricordare le persone che sono morte nell’incidente del pullman uscito di strada in Sudafrica alcuni giorni fa. Preghiamo per loro e per i familiari.
Ieri ricorreva la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace. Tutti sappiamo quanto praticare uno sport possa educare a una socialità aperta, solidale, senza pregiudizi. Ma per questo ci vogliono dirigenti e formatori che non puntano solo alla vittoria o al guadagno. Promuoviamo uno sport che favorisca l’amicizia sociale e la fraternità!
Non venga meno la nostra preghiera per la pace, una pace giusta e duratura, in particolare per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele. Lo Spirito del Signore risorto illumini e sostenga quanti lavorano per diminuire la tensione e favorire gesti che rendano possibili i negoziati. Che il Signore dia ai dirigenti la capacità di fermarsi un po’ per trattare, per negoziare.
Rivolgo il mio saluto a tutti voi, romani e pellegrini dell’Italia e di tanti Paesi. In particolare saluto gli alunni della Scuola cattolica Mar Qardakh di Erbil, capitale del Kurdistan Iracheno; e i ragazzi di Castellón, Spagna. Accolgo con affetto i gruppi di preghiera che coltivano la spiritualità della Divina Misericordia, convenuti oggi al Santuario di Santo Spirito in Sassia.
Saluto la bocciofila “La Perosina”; il gruppo ACLI di Chieti; i partecipanti alla Conferenza Internazionale per l’abolizione della maternità surrogata; i fedeli di Modugno e di Alcamo; gli alunni della Scuola “San Giuseppe” di Bassano del Grappa e i cresimandi di Sant’Arcangelo di Romagna. Saluto i tanti polacchi: vedo le bandiere!
Auguro a tutti una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!