I giovani possono essere agenti di pace e di riconciliazione tra cattolici e ortodossi

Udienza al Metropolita Agathanghelos, Direttore Generale della Apostolikì Diakonia della Chiesa di Grecia, e alla Delegazione del Collegio Teologico di Atene

Vatican Media

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza il Metropolita Agathanghelos, Direttore Generale della Apostolikì Diakonia della Chiesa di Grecia, e la Delegazione del Collegio Teologico di Atene.

Papa Francesco, seguendo le parole di frate Zizioulas, ci ricorda che, sebbene l’unità non abbia una data definita, il cammino verso di essa è pieno di speranza. Il suo esempio ci ispira ad andare avanti con determinazione, anche quando la strada sembra difficile

Riportiamo di seguito il saluto che il Papa ha rivolto ai presenti all’udienza:

Saluto del Santo Padre

Eminenza,
cari fratelli!

Christós anésti! [Tutti rispondono: «Alithós anésti!].

È con grande gioia che vi do il benvenuto e vi ringrazio per essere qui a commemorare insieme i vent’anni di collaborazione tra la Apostolikì Diakonia della Chiesa di Grecia ed il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Saluto e ringrazio sentitamente Sua Eminenza il Metropolita Agathanghelos, Direttore Generale dell’Apostolikì Diakonia, che sin dall’inizio è stato ispiratore e sostenitore di questa collaborazione. Approfitto di questa circostanza per rivolgere il mio pensiero, pieno di fraterno affetto, all’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Sua Beatitudine Ieronymos, uomo di profonda fede e pastore sapiente, che ho incontrato in occasione dei miei viaggi in Grecia, e al quale sono vivamente grato per il sostegno che ha assicurato e continua ad assicurare alle attività che l’Apostolikì Diakonia e il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale promuovono congiuntamente.


In questi vent’anni, superando anche periodi difficili – come per esempio quello della crisi economica che ha colpito la Grecia e quello della pandemia –, l’Apostolikì Diakonia e il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale hanno lavorato insieme per promuovere progetti di comune interesse sul piano culturale ed educativo. Mi rallegro per la vostra scelta di privilegiare la formazione culturale, teologica ed ecumenica delle nuove generazioni. Infatti, proprio i giovani, sostenuti dalla speranza che si fonda sulla fede, possono spezzare le catene fatte di risentimenti, incomprensioni e pregiudizi, che per secoli hanno tenuto prigionieri cattolici e ortodossi, impedendo loro di riconoscersi fratelli uniti nella diversità, capaci di testimoniare l’amore di Cristo, specialmente in questo mondo così diviso e conflittuale.

Sono stato lieto di apprendere che anche la prossima estate accoglierete, nel Collegio Teologico di Atene, un gruppo di studenti cattolici, che saranno iniziati alla conoscenza della lingua greca moderna e della Chiesa ortodossa. Vi porgo di cuore i migliori auguri per il proseguimento di questa proficua collaborazione.

Camminando insieme, lavorando insieme e pregando insieme, ci prepariamo a ricevere da Dio il dono dell’unità che, in quanto frutto dello Spirito Santo, sarà comunione e armonia nelle legittime diversità.

Dobbiamo camminare insieme, pregare insieme. Il bravo fratello Zizioulas una volta ha detto: “Ma quale sarà la data dell’unità? Non lo sappiamo. Forse il giorno del giudizio finale!”. Ha fatto uno scherzo. Ma noi adesso dobbiamo camminare insieme, pregare insieme e lavorare insieme. Era bravo questo Zizioulas, molto bravo!

Per intercessione della Vergine Maria Madre di Dio, invoco su tutti voi la benedizione celeste. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.

Adesso come fratelli, tutti insieme, possiamo pregare l’orazione che il Signore ci ha insegnato. “Padre nostro…”.