Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri della Junta Constructora della Sagrada Familia di Barcelona (Spagna).
Vi ringrazio sinceramente per il vostro prezioso lavoro e vi chiedo di continuare a costruire la Basilica non solo con le pietre, ma anche con la preghiera. Dio vi benedica e vi conceda la grazia di perseverare in questo cammino di fede e di impegno.
Pubblichiamo di seguito il saluto che il Papa ha rivolto ai presenti all’Udienza:
Saluto del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
Membri della “Junta Costructora” della Basilica della Sagrada Família di Barcellona, sono lieto di ricevervi insieme alle vostre famiglie, in questo anno che, come ho ripetuto in diverse occasioni, desidero dedicare alla preghiera, preparandoci al Giubileo del 2025. Un anno intero in preghiera per questo. È importante che il clima di preghiera non si perda nei templi, deve essere una delle priorità per quanti, come voi, hanno ricevuto la responsabilità della cura dei templi.
Sicuramente avete notato che la Basilica della Sagrada Família è strutturata in modo che ogni portico abbia un tema, illustrato da passi della Scrittura e incorniciato da una preghiera. Così la prima porta, quella della fede, dietro l’immagine di Gesù che predica ai dottori, ci mostra santo Trisagio. La fede predicata deve farsi preghiera. Sempre.
La porta centrale della carità, la cui figura principale è proprio quella della Santa Famiglia, ci invita ad alzare lo sguardo verso il mistero dell’Incarnazione a da lì a sgranare le perle del rosario che discende lungo le vetrate, incorniciando la stella di Betlemme, quasi a dire: “qui è la nostra luce”. Ed è proprio nell’adorazione, nella preghiera contemplativa dei misteri, che ci apriamo a quella luce, come la grande vetrata del vostro tempio.
Vi invito pertanto ad accogliere nella Basilica i pellegrini che si avvicinano, per introdurli con un atteggiamento orante a contemplare il progetto iconografico del servo di Dio Antoni Gaudí nella sua interezza, di modo che, come i pinnacoli e i campanili, i loro sguardi si levino e le loro voci proclamino con gli angeli: “Santo nostro Dio Immortale”. Grazie per tutto quello che fate, grazie. Che Dio vi benedica.
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L’Osservatore Romano, Anno CLXIV n. 40, sabato 17 febbraio 2024, p.