Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 4 febbraio 2024, intitolato “Curò molti malati di varie malattie”
***
La malattia e la sofferenza sono da sempre tra i problemi più gravi che affliggono la vita umana. Nella malattia l’uomo sperimenta la sua impotenza, i suoi limiti e la sua finitezza.
Sebbene faccia parte dell’esperienza umana, non ci abituiamo mai, non solo a causa dei suoi disturbi, ma anche perché siamo stati creati per la vita e la vita in abbondanza.
La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta Gesù Cristo che guarisce i malati e scaccia i demoni. Non ha guarito tutti i malati. Le sue guarigioni erano segni della venuta del Regno di Dio. Annunciavano una guarigione più radicale: la vittoria sul peccato e sulla morte attraverso la loro Pasqua. Sulla croce, Cristo ha preso su di sé tutto il peso del male e ha rimosso il “peccato del mondo”, di cui la malattia non è che una conseguenza.
Attraverso la sua passione e la sua morte in croce, Cristo ha dato un significato nuovo alla sofferenza: da allora essa ci configura a Lui e ci unisce alla sua passione redentrice (cfr Catechismo 1500).
L’esperienza della malattia è una dura prova che può portarci alla disperazione, come Giobbe, oppure può anche essere un cammino che ci conduce alla santità.
La chiave è lasciare che il Signore entri in mezzo alle vostre sofferenze, ai vostri mali. L’Alleluia di oggi ci dice: Cristo ha preso i nostri disturbi e si è caricato delle nostre malattie.
Anche il Salmo ci ha detto: Il Signore ricostruisce Gerusalemme… Guarisce i cuori spezzati, fascia le loro ferite… Nostro Signore è grande e potente, la sua sapienza è senza misura… Il Signore sostiene gli umili.
Papa Francesco dice nell’enciclica Lumen fidei che nell’ora della prova la fede ci illumina… Il cristiano sa che ci sarà sempre sofferenza, ma che può darle un senso, può trasformarla in un atto di amore, di L’abbandono fiducioso nelle mani di Dio, che non ci abbandona e, in questo modo, può costituire una tappa di crescita nella fede e nell’amore.
La luce della fede non dissipa tutte le nostre tenebre, ma, come una lampada, guida i nostri passi nella notte, e questo basta per camminare. All’uomo che soffre, Dio non dà un ragionamento che spiega tutto, ma risponde con una presenza che lo accompagna.
La presenza del dolce ospite dell’anima, dello Spirito consolatore.
Cristo è Colui che viene a guarire e a sconfiggere il male. I suoi miracoli sono segni dell’arrivo della salvezza. Sono segni, non rimangono in se stessi, ma guidano verso il messaggio di Cristo, verso Dio e ci fanno vedere che la vera e più profonda malattia dell’uomo è l’assenza di Dio, fonte di verità, di amore e di vita. .
E solo la riconciliazione con Dio può donarci la vera guarigione, la vera vita, perché una vita senza amore e verità non sarebbe vita. Il regno di Dio è proprio la presenza della verità e dell’amore; e quindi è guarigione nel profondo del nostro essere. Per questo la sua predicazione e le guarigioni che compie sono sempre unite. In effetti, formano un unico messaggio di speranza e di salvezza (Benedetto XVI).
Ciò che guarisce l’uomo non è evitare la sofferenza e fuggire dal dolore, ma la capacità di accettare la tribolazione, maturare in essa e trovarvi significato attraverso l’unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore (Spe salvi 37).
Cristo è l’unico capace di guarirci da tutti i nostri disturbi. Cristo è venuto nel mondo per guarire, liberare e salvare gli uomini. Cristo è ancora presente tra noi facendo il bene, curando i disturbi, asciugando le lacrime, donando speranza a un mondo che piange la sua disperazione.
Chi vuole essere guarito dai suoi disturbi deve mettersi nelle mani di Gesù, lasciarsi riempire dalla sua luce e dalla sua Parola, ricevere la forza della sua grazia, accogliere il dono dello Spirito Santo.
In questa prospettiva si comprende perché predicare il Vangelo è un dovere per San Paolo.
Rallegrarsi! Apri il tuo cuore al Signore! Donagli i tuoi disturbi, le tue sofferenze, la tua impotenza, i tuoi fallimenti, la tua storia, le tue debolezze, i tuoi peccati, i tuoi complessi, le tue ferite! Dategli tutto ciò che non potete sopportare!
Non avere paura! Datelo al Signore! È venuto per questo! Nessuno ti ama come Lui! E abbi fiducia, riposa, invoca lo Spirito Santo! La tua croce renda feconda e gloriosa!
Ha curato molti pazienti affetti da varie malattie: Commento P. Jorge Miró
Domenica 4 febbraio 2024
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 4 febbraio 2024, intitolato “Curò molti malati di varie malattie”
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La malattia e la sofferenza sono da sempre tra i problemi più gravi che affliggono la vita umana. Nella malattia l’uomo sperimenta la sua impotenza, i suoi limiti e la sua finitezza.
Sebbene faccia parte dell’esperienza umana, non ci abituiamo mai, non solo a causa dei suoi disturbi, ma anche perché siamo stati creati per la vita e la vita in abbondanza.
La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta Gesù Cristo che guarisce i malati e scaccia i demoni. Non ha guarito tutti i malati. Le sue guarigioni erano segni della venuta del Regno di Dio. Annunciavano una guarigione più radicale: la vittoria sul peccato e sulla morte attraverso la loro Pasqua. Sulla croce, Cristo ha preso su di sé tutto il peso del male e ha rimosso il “peccato del mondo”, di cui la malattia non è che una conseguenza.
Attraverso la sua passione e la sua morte in croce, Cristo ha dato un significato nuovo alla sofferenza: da allora essa ci configura a Lui e ci unisce alla sua passione redentrice (cfr Catechismo 1500).
L’esperienza della malattia è una dura prova che può portarci alla disperazione, come Giobbe, oppure può anche essere un cammino che ci conduce alla santità.
La chiave è lasciare che il Signore entri in mezzo alle vostre sofferenze, ai vostri mali. L’Alleluia di oggi ci dice: Cristo ha preso i nostri disturbi e si è caricato delle nostre malattie.
Anche il Salmo ci ha detto: Il Signore ricostruisce Gerusalemme… Guarisce i cuori spezzati, fascia le loro ferite… Nostro Signore è grande e potente, la sua sapienza è senza misura… Il Signore sostiene gli umili.
Papa Francesco dice nell’enciclica Lumen fidei che nell’ora della prova la fede ci illumina… Il cristiano sa che ci sarà sempre sofferenza, ma che può darle un senso, può trasformarla in un atto di amore, di L’abbandono fiducioso nelle mani di Dio, che non ci abbandona e, in questo modo, può costituire una tappa di crescita nella fede e nell’amore.
La luce della fede non dissipa tutte le nostre tenebre, ma, come una lampada, guida i nostri passi nella notte, e questo basta per camminare. All’uomo che soffre, Dio non dà un ragionamento che spiega tutto, ma risponde con una presenza che lo accompagna.
La presenza del dolce ospite dell’anima, dello Spirito consolatore.
Cristo è Colui che viene a guarire e a sconfiggere il male. I suoi miracoli sono segni dell’arrivo della salvezza. Sono segni, non rimangono in se stessi, ma guidano verso il messaggio di Cristo, verso Dio e ci fanno vedere che la vera e più profonda malattia dell’uomo è l’assenza di Dio, fonte di verità, di amore e di vita. .
E solo la riconciliazione con Dio può donarci la vera guarigione, la vera vita, perché una vita senza amore e verità non sarebbe vita. Il regno di Dio è proprio la presenza della verità e dell’amore; e quindi è guarigione nel profondo del nostro essere. Per questo la sua predicazione e le guarigioni che compie sono sempre unite. In effetti, formano un unico messaggio di speranza e di salvezza (Benedetto XVI).
Ciò che guarisce l’uomo non è evitare la sofferenza e fuggire dal dolore, ma la capacità di accettare la tribolazione, maturare in essa e trovarvi significato attraverso l’unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore (Spe salvi 37).
Cristo è l’unico capace di guarirci da tutti i nostri disturbi. Cristo è venuto nel mondo per guarire, liberare e salvare gli uomini. Cristo è ancora presente tra noi facendo il bene, curando i disturbi, asciugando le lacrime, donando speranza a un mondo che piange la sua disperazione.
Chi vuole essere guarito dai suoi disturbi deve mettersi nelle mani di Gesù, lasciarsi riempire dalla sua luce e dalla sua Parola, ricevere la forza della sua grazia, accogliere il dono dello Spirito Santo.
In questa prospettiva si comprende perché predicare il Vangelo è un dovere per San Paolo.
Rallegrarsi! Apri il tuo cuore al Signore! Donagli i tuoi disturbi, le tue sofferenze, la tua impotenza, i tuoi fallimenti, la tua storia, le tue debolezze, i tuoi peccati, i tuoi complessi, le tue ferite! Dategli tutto ciò che non potete sopportare!
Non avere paura! Datelo al Signore! È venuto per questo! Nessuno ti ama come Lui! E abbi fiducia, riposa, invoca lo Spirito Santo! La tua croce renda feconda e gloriosa!
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