Non si arresta l’“offensiva” diplomatica della Santa Sede finalizzata a fare tutto il possibile per fermare l’assurda guerra in Ucraina. La macchina della solidarietà gira a pieno regime. Mentre in Vaticano si è svolta una raccolta di generi di prima necessità da inviare ai profughi, l’elemosiniere di Sua Santità, il cardinale Konrad Krajewski, è da ieri in Polonia. Ha già visitato il centro di accoglienza temporaneo a Lublino, come mostrano le foto dell’ufficio stampa della Conferenza episcopale polacca. Il prefetto del Dicastero per lo sviluppo umano integrale, cardinale Michael Czerny, si reca invece oggi in Ungheria. Entrambi cercheranno, se le condizioni lo consentiranno, di raggiungere l’Ucraina.
La telefonata a Lavrov
Ma la novità più importante di oggi è la telefonata intercorsa tra il Segretario di Stato vaticano e il ministro degli Esteri russo Lavrov. La conferma del colloquio è arrivata dal direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni. Un’altra mossa importante della diplomazia vaticana, dopo la visita a sorpresa di Papa Francesco all’ambasciatore russo presso la S. Sede
Fermare la guerra in Ucraina
“Il cardinale Parolin ha trasmesso la profonda preoccupazione di Papa Francesco per la guerra in Ucraina e ha riaffermato quanto detto dal Papa domenica scorsa all’Angelus” ha dichiarato Bruni. “In particolare, il cardinale Parolin ha ribadito l’appello perché cessino gli attacchi armati, perché si assicurino dei corridoi umanitari per i civili e per i soccorritori, perché alla violenza delle armi si sostituisca il negoziato. In questo senso, infine, il Segretario di Stato ha riaffermato la disponibilità della Santa Sede “a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace” come aveva affermato con forza il Pontefice domenica.
Lavrov “ha spiegato” i motivi della guerra in Ucraina
L’agenzia Interfax ha dato notizia del colloquio citando il ministero degli Esteri russo. Secondo le fonti russe, “le parti hanno espresso la speranza che il prossimo round di colloqui tra Mosca e Kiev si svolga presto e che si raggiunga un accordo sui temi chiave”. Le stesse fonti sostengono che Lavrov ha spiegato a Parolin le «motivazioni russe circa le cause e gli obiettivi dell’operazione militare speciale condotta in Ucraina. Una enfasi speciale — conclude il comunicato del ministero degli Esteri — è stata posta sulle questioni umanitarie legate al conflitto, comprese le misure per proteggere i civili, l’organizzazione e l’attuazione di corridoi umanitari, l’assistenza ai rifugiati».
Kirill appoggia la guerra
Non sembra intanto aver sortito alcun effetto la richiesta del presidente della Conferenza episcopale polacca al patriarca di Mosca Kirill. Mons. Gądecki aveva chiesto al capo della Chiesa ortodossa russa di intervenire presso il presidente Putin per fermare la guerra in Ucraina. Purtroppo domenica, dopo la prudenza iniziale, il patriarca ha dato pieno sostegno all’invasione russa.