Per tutelare la libertà del popolo di Dio e l’esercizio del ministero episcopale, pare necessario
precisare che il “Cammino sinodale” in Germania non ha facoltà di obbligare i Vescovi ed i fedeli ad
assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale.
Non sarebbe lecito avviare nelle diocesi, prima di un’intesa concordata a livello di Chiesa
universale, nuove strutture ufficiali o dottrine, che rappresenterebbero una ferita alla comunione
ecclesiale e una minaccia all’unità della Chiesa. Come ricordava il Santo Padre nella lettera al popolo
di Dio che è in cammino in Germania: «La Chiesa universale vive in e delle Chiese particolari, così
come le Chiese particolari vivono e fioriscono in e dalla Chiesa universale, e se si ritrovano separate
dall’intero corpo ecclesiale, si debilitano, marciscono e muoiono. Da qui il bisogno di mantenere
sempre viva ed effettiva la comunione con tutto il corpo della Chiesa»[1]. Pertanto si auspica che le
proposte del Cammino delle Chiese particolari in Germania confluiscano nel percorso sinodale che
sta percorrendo la Chiesa universale, per un reciproco arricchimento e una testimonianza di quella
unità con la quale il corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo Signore.
[1] FRANCESCO, Lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania, 9.