Il sacerdote D. José Antonio Senovilla propone questo articolo sulla festa della Visitazione della Vergine, celebrata oggi, 31 maggio.
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Perché la visita di una giovane donna al suo parente, in un minuscolo villaggio, è così importante per i cristiani, a tal punto da essere uno dei misteri più notevoli della vita di Gesù, che ogni giorno consideriamo nel Rosario ?
Perché in quell’incontro Dio era presente in modo del tutto speciale e anche qui ci viene donato il canto di gratitudine e di lode più puro, gioioso e profondo che qualunque creatura abbia mai pronunciato. Il Magnificat è servito da ispirazione per alcune delle opere più importanti della storia della musica e dell’arte in generale.
L’incontro ha avuto luogo in uno dei villaggi più belli della Palestina. Quando visiti la Terra Santa, rimani colpito dalla bellezza e dalla freschezza del paesaggio di Ain-Karem, il luogo dove vissero Zaccaria ed Elisabetta, a pochi chilometri da Gerusalemme.
Parliamo di due anziani che, con gli anni, hanno imparato ad amarsi ogni giorno di più, a rispettarsi ogni giorno di più, a sorprendersi ogni giorno di più. Quel suo amore, puro, pulito, profondo, sempre giovane, era una manifestazione dell’amore di Dio. Perché la sua fede in Dio era molto grande. Dio, che avevano sempre voluto servire con tutto il cuore, aveva chiesto loro un grande sacrificio: Isabella era sterile e anche già vecchia, quindi tutto indicava che sarebbero morte senza vedere il frutto del loro amore. Quante volte avevano chiesto a Dio un miracolo, e sembrava che Dio non volesse ascoltarli, che i suoi piani per loro fossero diversi! Per una donna d’Israele, non avere figli era segno di punizione, punizione per qualche peccato. E per quanto Zacarías dimostrasse affetto e tenerezza a sua moglie, lei soffriva per non avergli dato un figlio…
Ma i piani di Dio erano diversi. Elisabetta, come suo marito Zaccaria, erano pieni di Dio. E il figlio che Dio avrebbe mandato loro sarebbe stato il Precursore stesso del Messia, colui che preparò la strada e indicò El Salvador, colui che poté vedere i cieli aperti quando Gesù fu battezzato e ascoltare la voce del Padre. : “Questo è il Figlio mio, il prediletto, nel quale mi sono compiaciuto (Matteo 3:17).”
È commovente la scena che contempliamo nel mistero della Visitazione: un incontro familiare molto speciale. Maria arriva in aiuto dell’anziana cugina accogliendo prontamente il suggerimento dell’angelo durante l’Annunciazione. E ora, alle porte della casa di Elisabetta e Zaccaria, tutti sono pieni di Spirito Santo. Gesù, nel grembo di sua Madre; Maria stessa, piena di grazia; Giovanni, nel grembo di Elisabetta: pieno di Spirito, esultava di gioia; e infine Elisabetta e Zaccaria; e Giuseppe, che sicuramente accompagnò Maria nel suo lungo e pericoloso viaggio da Nazaret. Tutti pieni di Spirito Santo, ciascuno adempiendo la volontà di Dio. Che grande esempio di fedeltà per tutti noi!
Là i cuori di tutti erano aperti. La gioia degli anziani nel vedere la loro parente Maria, che già sapevano essere la madre del Messia, è stata immensa: bisogna immaginarselo. Il clima di gratitudine verso Dio e verso tutti, pieno. E, all’improvviso, Maria, quella creatura piena di discrezione e di umiltà, cominciò a cantare le sue lodi a Dio. È un grande tesoro che ci viene donato: la gioia straripante di un Cuore come quello di Maria.
San Luca lo riprende nel primo capitolo del suo Vangelo: così la Vergine gli disse:
[46] Maria esclamò:
—L’anima mia magnifica il Signore,
[47] E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore:
[48]perché ha alzato gli occhi
nell’umiltà del suo schiavo;
Per questo d’ora in poi mi chiameranno beata
tutte le generazioni.
[49] Perché ha fatto per me grandi cose
l’onnipotente,
il cui nome è Santo;
[50] La sua misericordia si diffonde di generazione in generazione
nella generazione
su coloro che lo temono.
[51] Mostrò la potenza del suo braccio,
Ha disperso i superbi nel cuore.
[52] Ha rovesciato i potenti dai troni
ed ha esaltato gli umili.
[53] Ha ricolmato di beni gli affamati
e rimandò i ricchi a mani vuote.
[54] Ha protetto Israele suo servo,
ricordando la sua misericordia,
[55]Come avevo promesso ai nostri padri,
Abramo e i suoi discendenti per sempre.
Ecco quanto è grande e buono Dio, che riempie di grazia e di giustizia questo mondo spesso crudele e ingiusto! Ecco quanto è buono Dio nostro Padre, che opera meraviglie anche in noi! E quanto più piccoli ci vedremo, tanto più grande apparirà Lui, il nostro Creatore e Redentore, l’unico vero Salvatore.
Questo canto è così bello che la Liturgia delle Ore ci invita a pregarlo ogni giorno all’imbrunire. Quanto bene fa all’anima nostra fare nostre le parole più belle della Vergine! Se li meditiamo con calma ci diranno sempre qualcosa di nuovo. Perché d’altronde eravamo presenti lì. Siamo quelle generazioni che riconoscono la Vergine Maria come benedetta tra tutte le donne. Ella allora ha parlato di noi a Dio, come continua a fare anche adesso in Cielo: gli dice cose belle di noi. E noi rispondiamo venerandola come la beata di Dio, nostra Madre, Maria: «Benedetta tu fra tutte le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù» (Preghiera dell’Ave Maria).
Rinnoviamo l’intento di ripetere quante più volte possibile, ogni giorno, questa eco del Magnificat. La Vergine ci sorriderà dal Cielo. E un’altra cosa: se confidiamo in Dio, Lui non ci deluderà: Lui è fedele e mantiene sempre le sue promesse.