Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 8 settembre 2024, intitolato “Effetá, apriti”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta la situazione in cui si trova l’uomo dopo il peccato originale: internamente è divenuto sordo e muto.
Vive facilmente nella sfiducia che lo porta a dubitare dell’amore di Dio e a guardarlo come un rivale. E questa sfiducia può finire per chiuderti l’orecchio all’ascolto della Parola; chiudere gli occhi per poter vedere l’amore e l’azione di Dio in mezzo alla tua vita; chiudendo le labbra per proclamare le meraviglie di Dio. E lungo quel percorso finisci per vivere in una profonda solitudine.
Per questo la Chiesa ci invita ogni giorno a iniziare la Liturgia delle Ore con un appello alla conversione: ascoltate oggi la voce del Signore, non indurite i vostri cuori.
Per questo oggi la Parola vi annuncia una buona notizia: sii forte, non temere. Ecco il tuo Dio! Arriva la vendetta, il castigo di Dio. Verrà di persona e ti salverà. Una Parola che ci invita a fuggire dal pessimismo catastrofico che i falsi profeti ci annunciano, e ci chiama a vivere con fiducia nella fedeltà di Dio che non smette mai di amarci.
Isaia annuncia che Dio ci ama così tanto che non può rimanere impassibile di fronte a questa situazione umana e interverrà personalmente per salvarci. Nel deserto, segno di morte, scorre acqua abbondante, emerge la vita. Questa meravigliosa salvezza si rende presente in modo assoluto e definitivo in Gesù Cristo, il Salvatore, il Signore.
Non dai la vita a te stesso. Hai bisogno di Gesù Cristo, il Salvatore. E, come abbiamo detto domenica scorsa, Dio crea attraverso la Parola e guarirà la tua sordità e il tuo mutismo nella misura in cui ascolterai e accoglierai la sua Parola: basterà una tua Parola per guarirmi.
Al tuo battesimo il sacerdote, toccandoti la bocca e le orecchie, ha detto: Effetá, apri. E ha pregato per te affinché presto tu possa ascoltare la Parola di Dio e la tua lingua si sciolga per confessare la tua fede e lodare il Signore.
Attraverso il Battesimo cominciamo a respirare lo Spirito Santo, quello che Gesù aveva invocato dal Padre con un profondo sospiro, per guarire i sordi.
E così, tutta la vita cristiana non è altro che lasciare che lo Spirito Santo faccia crescere e maturare in te il seme ricevuto nel Battesimo.
Ma il sacramento del battesimo non è magico. Il Battesimo apre un cammino che va percorso, dà inizio a una vita nuova che va vissuta. E sai già qual è la meta: il paradiso, la vita eterna.
Ci introduce nella comunità di coloro che sono capaci di ascoltare e di parlare; Ci introduce nella comunione con Gesù stesso, ci dona lo Spirito Santo.
La Parola ci mostra anche due segni chiari dell’ascolto del Signore: l’amore fraterno: non confondere la fede nel Signore nostro glorioso Gesù Cristo con il rispetto delle persone; e vivere nella benedizione, nella lode, rendendo grazie a Dio, perché ha fatto tutto bene.
Entri in cielo cantando il magnificat, il tuo magnificat: proclamando che Dio ha guardato la tua piccolezza e ha compiuto in te opere grandi.
Così ha vissuto Maria, di cui oggi celebriamo la Natività: aperta allo Spirito, in ascolto, fiduciosa, obbediente.
Vieni, Spirito Santo!
Effetá, apritevi: Commento P. Jorge Miró
Domenica 8 settembre 2024
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 8 settembre 2024, intitolato “Effetá, apriti”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta la situazione in cui si trova l’uomo dopo il peccato originale: internamente è divenuto sordo e muto.
Vive facilmente nella sfiducia che lo porta a dubitare dell’amore di Dio e a guardarlo come un rivale. E questa sfiducia può finire per chiuderti l’orecchio all’ascolto della Parola; chiudere gli occhi per poter vedere l’amore e l’azione di Dio in mezzo alla tua vita; chiudendo le labbra per proclamare le meraviglie di Dio. E lungo quel percorso finisci per vivere in una profonda solitudine.
Per questo la Chiesa ci invita ogni giorno a iniziare la Liturgia delle Ore con un appello alla conversione: ascoltate oggi la voce del Signore, non indurite i vostri cuori.
Per questo oggi la Parola vi annuncia una buona notizia: sii forte, non temere. Ecco il tuo Dio! Arriva la vendetta, il castigo di Dio. Verrà di persona e ti salverà. Una Parola che ci invita a fuggire dal pessimismo catastrofico che i falsi profeti ci annunciano, e ci chiama a vivere con fiducia nella fedeltà di Dio che non smette mai di amarci.
Isaia annuncia che Dio ci ama così tanto che non può rimanere impassibile di fronte a questa situazione umana e interverrà personalmente per salvarci. Nel deserto, segno di morte, scorre acqua abbondante, emerge la vita. Questa meravigliosa salvezza si rende presente in modo assoluto e definitivo in Gesù Cristo, il Salvatore, il Signore.
Non dai la vita a te stesso. Hai bisogno di Gesù Cristo, il Salvatore. E, come abbiamo detto domenica scorsa, Dio crea attraverso la Parola e guarirà la tua sordità e il tuo mutismo nella misura in cui ascolterai e accoglierai la sua Parola: basterà una tua Parola per guarirmi.
Al tuo battesimo il sacerdote, toccandoti la bocca e le orecchie, ha detto: Effetá, apri. E ha pregato per te affinché presto tu possa ascoltare la Parola di Dio e la tua lingua si sciolga per confessare la tua fede e lodare il Signore.
Attraverso il Battesimo cominciamo a respirare lo Spirito Santo, quello che Gesù aveva invocato dal Padre con un profondo sospiro, per guarire i sordi.
E così, tutta la vita cristiana non è altro che lasciare che lo Spirito Santo faccia crescere e maturare in te il seme ricevuto nel Battesimo.
Ma il sacramento del battesimo non è magico. Il Battesimo apre un cammino che va percorso, dà inizio a una vita nuova che va vissuta. E sai già qual è la meta: il paradiso, la vita eterna.
Ci introduce nella comunità di coloro che sono capaci di ascoltare e di parlare; Ci introduce nella comunione con Gesù stesso, ci dona lo Spirito Santo.
La Parola ci mostra anche due segni chiari dell’ascolto del Signore: l’amore fraterno: non confondere la fede nel Signore nostro glorioso Gesù Cristo con il rispetto delle persone; e vivere nella benedizione, nella lode, rendendo grazie a Dio, perché ha fatto tutto bene.
Entri in cielo cantando il magnificat, il tuo magnificat: proclamando che Dio ha guardato la tua piccolezza e ha compiuto in te opere grandi.
Così ha vissuto Maria, di cui oggi celebriamo la Natività: aperta allo Spirito, in ascolto, fiduciosa, obbediente.
Vieni, Spirito Santo!
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