“Se una persona nel Paese vince il primo premio della lotteria uno dice: è fortunata; se la vince due volte, uno direbbe che quella persona è molto fortunata. Se la vince una terza volta, arriva la Guardia di Finanza per capire dove è l’imbroglio, perché nessuno crederebbe che ha vinto per caso o per fortuna. Lo stesso vale per la “casualità” quando parliamo dell’universo e oggi una quantità di discipline scientifiche portano alla stessa conclusione”.
Con questo approccio, due scrittori, Michell Ives Bolloré e Olivier Bonnassies in una intervista concessa in Roma il 20 marzo, spiegano a EXAUDI, il loro bestseller internazionale: “Dio, la scienza, le prove”.
“Vogliamo assolutamente che questo libro -indica Ives Bolloré- sia molto esatto, vale a dire in tutto quello che si spiega, le cifre, i nomi ecc. ma che allo stesso tempo sia molto facile da leggere, e accessibile anche per chiunque non abbia una formazione scientifica”.
E aggiunge il desiderio “che il libro sia gradevole anche se ha molte pagine, partendo dai ragazzi da quindici anni in su, con citazioni, immagini a colore ecc, in modo che tutte le persone che si sono poste la domanda sull’esistenza di Dio -e c’é moltissima gente che se la pone- possa avere in un solo volume tutte le ragioni che l’intelligenza umana possa dire su questo argomento”.
Interrogati sulla possibilità che la materia sia eterna, Olivier Bonnassies considera questo “un punto molto importante perché i materialisti sono obbligati a pensare che la materia ha sempre esistito”. Solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l’Universo fosse eterno e stabile, invece “su questo punto oggi sono tutti d’accordo che, come diceva Parmenide, filosofo greco vissuto 2600 anni fa: ‘niente può uscire dal niente’. E “oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, che è in espansione e proviene dal Big Bang. Questo punto solleva la questione di un Dio creatore”, spiega Bonnassies. E aggiunge che “anche la termodinamica mostra che l’universo si consuma”.
“Una inchiesta -prosegue Michell Ives Bolloré- su un argomento preciso, molto limitato, su se c’é qualche cosa esterna che secondo la razionalità abbia creato l’universo. E si mettono sul tavolo una dozzina di discipline diverse, indipendenti, in modo che il lettore possa giudicare questa inchiesta, riflettere e giudicare su quale è la risposta più razionale, sulla tesi se Dio esiste o meno. Inoltre la totalità dei dossier va a convergere verso una risposta, dalla scienza, senza poi dimenticare la filosofia, la morale, ma anche la Storia con Gesù, la Bibbia, Fatima ed eventi storici, soprannaturali, ecc”.
“Tra gli argomenti più forti ci sono le regole dell’universo”, indica Bonnassies “perché nelle impostazioni dell’universo, ci sono tutti i parametri, da quelli iniziali, la meccanica quantistica, la fisica, i valori e il loro rapporto, la biologia e la chimica, e tutti gli altri, senza i quali la vita non sarebbe possibile”.
Inoltre, aggiunge che “ci sono 30 parametri nell’universo che appuntano tutti allo stesso punto, quindi non un caso. Le teorie del cicli, i multiverso ed altre teorie non funzionano e gli stessi atei si smentiscono tra di loro”.
Rispondendo alla domanda se la scienza dimostra l’esistenza di Dio, a che serve la fede, Ives Bolloré segnata che esiste una differenza tra capire l’esistenza di Dio e la Fede. “In Francia il presidente è Macron, io credo nell’esistenza anche se mai lo ho visto di persona, sì in altri modi.
Una cosa è conoscere la sua esistenza e l’altra è aderire a lui. E la fede è l’adesione a Dio”.
Bonnassies aggiunge che la fede e la ragione concordano. “Uno può avere la certezza grazie alla ragione, dell’esistenza di Dio, attraverso le cose esistenti come l’universo, il suo inizio o la sua fine, senza nessuna rivelazione. Ma oltre la scienza, c’è anche la rivelazione e le due concordano con prove diverse”.
Il volume con oltre 300 mila copie vendute, porta una prefazione di Robert W. Wilson, premio Nobel per la Fisica, originariamente in francese, ora è reperibile in una edizione italiana.