Potrebbe essere stato questo il motto proposto da un comunicatore transumanista per l’evento su “immortalità, eterna giovinezza e morte” organizzato al Medialab Matadero di Madrid l’11 luglio 2024, sulla base del programma pubblico curato da Amaia Sánchez-Velasco e Jorge Valiente Oriol da Grandeza Studio, nell’ambito del suo progetto di ricerca dal titolo “Rivisitare Titono: geografie tentacolari dell’eterna giovinezza”.
https://www.medialab-matadero.es/activityes/inmortalidad-eterna-juventud-y-muerte
In questo incontro ho avuto l’opportunità di partecipare alla tavola rotonda organizzata insieme a María A. Blasco, ricercatrice biomolecolare e direttrice scientifica del Centro Nazionale di Ricerca sul Cancro e responsabile del gruppo Telomeres e Telomerasi, e con Igor Bragado, architetto e co- direttore dello studio Conti Comuni design concept.
Prima di questo evento, e per preparare la mia presentazione prima del dialogo con María e Igor, ho avuto una conversazione molto chiarificatrice sull’immortalità cibernetica, sulla singolarità tecnologica e sulla morte opzionale con un difensore della bioideologia del transumanesimo e del postumanesimo. Per vostro interesse, di seguito scomponerò in modo sintetico le loro argomentazioni, citandole con il segno (H+), fornendo le mie osservazioni che saranno precedute dal segno (AC).
Contenitori di coscienza per la cyber immortalità
(H+) “Il futuro transumano ci porterà presto a un nuovo livello di coscienza: è tempo, quindi, di adattare nuove antenne non biologiche e acquisire gradualmente una forma di cyber-immortalità.”
(AC) Penso che dovremmo innanzitutto concordare cosa intendiamo per coscienza.
Da un punto di vista scientifico potremmo convenire che la coscienza è lo stato di conoscenza di sé e dell’ambiente attraverso il quale l’individuo svolge le proprie funzioni percettive, intellettuali, affettive e motorie. Dal punto di vista neurologico, la coscienza si manifesta nel suo svolgimento attraverso l’attività cerebrale ed è considerata come un complesso di unità informative che ha la sua base materiale nel cervello.
Dal punto di vista spirituale – ad esempio per un cristiano –, la coscienza è lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del bene, dell’ascolto di Dio; È il luogo interiore del nostro rapporto con Lui, che parla al nostro cuore e ci aiuta a discernere, a comprendere il cammino che dobbiamo seguire e, una volta presa la decisione, ad andare avanti, a rimanere fedeli.
Quindi per noi la coscienza è lo spazio interiore del dialogo tra Dio e l’uomo. Viene spesso chiamata anche coscienza morale perché attraverso di essa l’uomo identifica il bene e il male nella propria vita.
In questo modo si parla di coscienza in due sensi: in senso globale e più ampio, come conoscenza del bene e del male che consente alla persona di giudicare moralmente la realtà e le azioni. In senso stretto, sarebbe il giudizio pratico che agisce per discernere la bontà o la cattiveria di ogni singola azione.
La coscienza, pertanto, sarebbe la testimone esclusiva di ciò che accade nell’intimità della persona, della sua essenziale rettitudine morale o del suo male.Attraverso essa l’uomo entra in dialogo con se stesso, ma soprattutto con Dio, che è l’autore della legge morale, alla quale l’uomo si orienta e aspira a raggiungere la sua felicità.
Insomma, da questo punto di vista, la coscienza è il nucleo più segreto e il santuario dell’uomo, nel quale egli si sente solo con Dio, la cui voce risuona nel suo spazio più intimo. È la coscienza che fa conoscere mirabilmente quella legge il cui compimento consiste nell’amore di Dio e del prossimo.
(H+) “Sì, ma non sappiamo veramente cosa sia la coscienza. O meglio, abbiamo un’idea di alcune sue caratteristiche, ma non siamo riusciti ad andare oltre. La coscienza sembra essere quantistica per natura”.
(AC) Sono d’accordo che una delle domande aperte più importanti nella scienza oggi è come si forma la nostra coscienza. Diversi scienziati sostengono che il sistema neurale del cervello forma una rete intricata e che la coscienza da esso prodotta dovrebbe obbedire alle regole della meccanica quantistica. Si tratta infatti di un campo interessante per il dialogo tra scienza e teologia, tra ragione e fede.
(H+) “Tuttavia, per molti di noi, esisterebbe una sola coscienza universale. La nostra coscienza locale catturerebbe un “sé universale” più ampio come un’antenna. Nel corso dei secoli, arrivare a comprendere questo “io” è stato chiamato risveglio, illuminazione, trascendenza. Entro il 2045, alcuni prevedono che il mondo potrebbe essere completamente adattato a questo futuro transumano. Si aprirebbe allora per la nostra specie una nuova frontiera verso una forma di cyber-immortalità”.
(AC) Vorrei chiarire fin dall’inizio della nostra conversazione che considero il transumanesimo come il tentativo dell’uomo di negare la sua creaturalità e di elevarsi a un livello di esistenza più elevato manipolando la natura umana, attraverso la tecnologia (ingegneria genetica, crionica, impianti con interfacce cervello-computer, ecc.), per raggiungere l’autoperfezione, l’autotrascendenza e persino quella presunta immortalità cibernetica.
Secondo me il transumanesimo incarna il peccato originale dell’uomo, l’orgoglio di voler essere come Dio senza la Grazia Santificante. Per questo motivo non posso essere d’accordo con la sua visione del mondo e con le sue proposte poiché sono antagoniste ad un’antropologia adeguata all’essere umano che comprenda che la persona è composta da un corpo e un’anima incarnati, che aspirano alla trasfigurazione attraverso la risurrezione, e divenendo così un corpo glorioso e un’anima immortale riuniti per la vita eterna.
(H+) “Tuttavia, riteniamo che qualsiasi contenitore con una rete sufficientemente integrata di modelli di informazione e una certa complessità ottimale, in particolare sistemi dinamici complessi con cervelli biologici o artificiali, potrebbe ospitare un nodo di coscienza”.
(AC) È evidente che, come gli antichi gnostici, così come varie ideologie dualiste e neognostiche del nostro tempo, a partire dal transumanesimo, il corpo umano è percepito come una sorta di gabbia o macchina, un dispositivo manipolabile e dispensabile. controllato da una certa essenza interiore, chiamata anche il “vero sé”.
(H+) “Sì, questo tipo di unità di coscienza identificata sarebbe dotata di libero arbitrio entro i limiti dell’insieme di regole applicabili (leggi fisiche), influenzato dalle dinamiche del sistema di coscienza più ampio.”
(AC) Cosa intendi per “sistema di coscienza più ampio”? Ad una coscienza universale? A una supermente collettiva globale?
(H+) “In effetti, è quello che intendo. D’altro canto bisognerebbe porsi la seguente domanda: non è troppo ingenuo supporre che la Coscienza Universale produca la fenomenalità solo sotto forma di avatar biologici? Ancora oggi contribuiamo tutti agli archivi mentali digitali globali del “Syntellect”. Ad esempio, ogni volta che carichiamo una foto o facciamo una chiamata, lasciamo un’impronta nel cyberspazio”.
(AC) Devo intendere che il “Sintelletto” è una sorta di mente collettiva globale?
(H+) “Esatto. In effetti siamo in un oceano di coscienza e fondamentalmente siamo sempre stati parte di questa rete mente-spazio, di una mente alveare tecnoculturale, essendo ognuno di noi un prodotto della nostra realtà sociale virtuale.
(AC) Questa affermazione sembra un mix tra la cosmogonia buddista o addirittura New Age, e un concetto, quello della mente alveare, ampiamente utilizzato nella letteratura di fantascienza.
Trasferire la coscienza umana
(H+) “D’altra parte, crediamo che il modo più probabile e non invasivo per trasferire la coscienza umana nel prossimo futuro, con fasi iniziali negli anni ’30, potrebbe essere la convergenza di optogenetica, nanotecnologia, neuroingegneria e informatica immersiva. Insomma, tecnologie e neurotecnologie che ci permetteranno di connettere i nostri sistemi di intelligenza artificiale e i neuroni organici direttamente al cloud”.
(AC) Come pensi che avverrà questo trasferimento della coscienza umana? Stiamo davvero parlando di scienza o fantascienza?
(H+) “Entrambe le cose allo stesso tempo. Dopo una graduale migrazione della mente nel cloud, alla fine ci trasformeremo tutti in menti digitali immortali, indipendenti dal substrato (corpo biologico), vivendo in un paradiso cibernetico da noi progettato.
(AC) Quel paradiso cibernetico suona come un nuovo “paradiso terrestre” o una ristampa della Torre di Babele, non credi?
(H+) “Pensa che alla fine di questo processo non avremo più nemmeno bisogno di un corpo fisico. Potremmo diventare digitali al 100%: da un punto di vista evolutivo, i nostri cervelli biologici sono un ponte verso i supercervelli artificiali post-biologici. Pertanto, gli esseri umani devono prima attraversare una breve fase di cyborgismo, prima di entrare nella fase successiva di sviluppo evolutivo”.
(AC) Ho sempre pensato che le ideologie del transgenderismo, del transumanesimo, del postumanesimo, del cyborgismo o del transspeciesismo convergono su un’idea comune: la dissoluzione della natura umana nella nuova fase evolutiva biotecnologica della nostra specie, prevista e promossa da queste bioideologie.
Esocorteccia personale nel cloud
(H+) “Inizialmente ognuno di noi avrà una personale esocorteccia nella nuvola, una sorta di terzo emisfero cerebrale non biologico che sarà in costante comunicazione con gli altri due emisferi cerebrali biologici. Qualcosa di simile a quanto immaginato, con ogni probabilità, da Elon Musk nel suo progetto Neuralink.”
(AC) Sembra che questo processo sia già iniziato e sia inarrestabile. Quello che viene dopo?
(H+) “Ad un certo punto, questo terzo emisfero avrà un contenuto informativo estremo e una conoscenza intima della nostra biologia, personalità e altri attributi del mondo fisico per integrarsi perfettamente con noi, come entità olistica. Saremo neoenti o postumani. “
(AC) Quindi quello che proponi in termini di transumanesimo è una graduale ibridazione dell’essere umano biologico con la macchina e con i sistemi di intelligenza artificiale per aumentare le nostre capacità cognitive e fisiche. È così?
(H+) “In effetti, il nostro sistema biologico originale impallidirà in confronto all’esocorteccia, forse miliardi di volte più capace. In questo modo l’esocorteccia assumerà senza problemi tutte le funzioni del cervello biologico. Durante un periodo di transizione (di qualche decennio) le persone non saranno limitate a un unico corpo”.
(AC) Capisco, quindi, che un’esocorteccia sarebbe un sistema artificiale esterno di elaborazione dati che ci aiuterebbe a memorizzare ed elaborare una maggiore quantità di informazioni in meno tempo, e che un’esocorteccia integrata ci permetterebbe direttamente di compiere azioni attraverso il pensiero. Cioè attraverso la connessione con l’attività neuronale della neocorteccia.
Oggi possiamo vedere come cominciano a svilupparsi le BCI o Brain Computer Interface, cioè il sistema che permette la comunicazione diretta tra il cervello e un dispositivo esterno, come un computer o un robot. Le BCI utilizzano le onde cerebrali, o attività neurale, per consentire a una persona di controllare un dispositivo o eseguire attività senza utilizzare parti del corpo in movimento. Dal mio punto di vista, queste tecnologie sono eticamente accettabili per recuperare capacità in persone con una certa disabilità funzionale. Tuttavia, sono eticamente accettabili in situazioni che implicano l’espansione delle capacità comuni di una persona umana?
(H+) “Crediamo che sarà un dovere morale farlo. Ma in più, alla fine, le persone saranno in grado di formare identità in numerosi substrati, di instradare la propria identità attraverso la biosfera, la cibersfera, il metaverso e altri ambienti virtuali. E sarà un’esperienza molto interessante e piacevole”.
(AC) Già oggi ci vengono offerte proposte di mondi digitali alternativi variegati e diversi. I metaversi vengono costruiti come spazi virtuali in cui gli utenti rappresentati come avatar svolgono attività di ogni tipo, in ambienti generalmente tridimensionali.
(H+) “Esatto, e gradualmente le nostre menti migreranno nel cyberspazio con infiniti universi virtuali personalizzati. E la nostra mentalità persisterà lì”.
(AC) La nostra identità, soggettività e personalità persisteranno in questi spazi virtuali?
(H+) “Infatti, e comunque, continueremo ad essere noi. Come menti cyberumane, elaboreremo le informazioni migliaia di volte più velocemente. Il nostro pensiero sarà così veloce che la nostra percezione soggettiva del tempo cambierà. Un giorno di calendario può durare decenni o addirittura secoli”.
(AC) Temo che questo nuovo stadio evolutivo dell’essere umano che ci viene proposto provocherà nuove disuguaglianze digitali e genetiche che dovremo saper individuare e risolvere.
(H+) “In un futuro transumano e postumano, questa nuova generazione di umani percepirà la porzione non potenziata della popolazione come creature dal pensiero più lento. Sembreranno loro degli esseri quasi statici, come lo sono oggi per noi le piante d’appartamento”.
(AC) E sicuramente tratteranno quegli Homos Sapiens non biotecnologicamente migliorati come esseri obsoleti e quindi usa e getta.
(H+) “Pensa che l’umanità tenderà a convergere verso un’unica mente globale e sbloccherà una nuova realtà più grande. Questa è quella che viene chiamata l’ipotesi Syntellect”.
(AC) Ho letto qualcosa di Alex M. Vikoulov sulla singolarità cibernetica e sull’emergere del sintelletto. Sembra che, contemplando l’intero spettro di scenari delle imminenti singolarità tecnologiche, molti stiano scommettendo a favore della Singolarità Cibernetica, che sarebbe il percorso più sicuro verso l’immortalità cibernetica e la divinità progettata in opposizione alla Singolarità della Superintelligenza, cioè quando l’Homo Sapiens si affretterebbe ritirarsi da quella società ipertecnologica, come un padre senescente scompare dalla scena familiare di fronte ai suoi figli che lo superano in energia e conoscenza, anche se forse non in saggezza ed esperienza di vita.
Questa transizione dal meta-sistema del Cervello Globale in rete alla Mente Gaiana – secondo l’Ipotesi Gaia, il pianeta Terra è inteso come un sistema vivente autoregolato – avrebbe a che fare con l’evoluzione delle nostre menti individuali. Si tratterebbe, quindi, della nostra “autotrascendenza” secondo i suoi difensori transumanisti.
(H+) “In effetti, il Sintelletto emergente ci permetterà di fonderci in una Mente Globale, costituendo la quintessenza della Singolarità in arrivo.”
(AC) Tutta questa narrazione mi sembra personalmente la storia di una nuova tecno-religione gnostica.
Sarete divinità cibernetiche!
(H+) “E riconosciamo che siamo esseri orientati alla ricerca della trascendenza. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di raggiungere la Singolarità della Simulazione, cioè la divinità progettata, la divinità cibernetica. Dotati di immortalità cibernetica e di accesso a qualsiasi esperienza di realtà virtuale, ultrarealistica e sensoriale, limitati solo dalla nostra immaginazione, saremmo infatti divinità cibernetiche orientate alla cyber-immortalità”.
(AC) Ora vedo un collegamento diretto con la storia biblica della Genesi e della morte di Dio nelle società contemporanee. Credo che un eccesso di ambizione porti fatalmente l’essere umano all’errore e alla distruzione.
«Sarete come Dio» (Gen 3,5) è stato l’argomento decisivo con cui il diavolo ha fatto cadere i primi esseri umani nella tentazione di assomigliare a un dio onnipotente, onnisciente e governatore di tutta la creazione. Questo sarebbe il concetto che i primi esseri umani avevano del Creatore; Questo era ciò che l’uomo voleva essere e proprio in questa concezione riduzionista risiedeva il suo errore. Non riconosceva che Dio era prima di tutto Amore, amore di donazione, generosità, consegna e sacrificio. Non riuscì a scoprire che la creazione non era solo un atto di potenza e di dominio senza eguali, ma soprattutto un atto di amore gratuito.
Molti secoli dopo questa storia biblica, gli esseri umani non sono cambiati molto e continuiamo a inciampare sulla stessa pietra. Vogliamo essere come gli dei, ma divinità arroganti e potenti, controllori delle leggi naturali e della moralità in balia della nostra arbitrarietà e stravaganza. Vogliamo avere nelle nostre mani la decisione sulla vita e sulla morte.
(H+) “Ma potremmo anche immergerci nell’esperienza di realtà virtuale di qualsiasi essere umano mai vissuto, o in scenari immaginari, o essere qualsiasi creatura che vorremo incarnare come avatar.”
(AC) Dal mio punto di vista, quello che ci offri è un’esistenza “a basso costo”, un’identità simulata nello spazio virtuale. Penso che ci sia il pericolo che diventeremo una sorta di postumani senz’anima.
(H+) “Se ci pensi, è già accaduto in altre circostanze, secondo alcuni culti, in tempi remoti. Se credi in una coscienza universale, l’esperienza come essere umano è proprio questo: una simulazione ad un altro livello”.
(AC) Tuttavia, la mia visione cristiana del mondo mi offre una storia straordinariamente piena di speranza. Non aspiro ad una simulazione o alla cyber-immortalità, ma alla vita eterna. Più che come Avatar, mi piace considerarmi un Figlio di Dio che il Creatore ama infinitamente.
(H+) “Noi transumanisti miriamo alla cosiddetta continuità della soggettività attraverso tecnologie avanzate. Esploriamo modi tecno-scientifici per allungare la vita in modo esponenziale e raggiungere così la Superlongevità. La morte, nel senso comune del termine, diventerà per noi un optional e l’immortalità cibernetica sarà presto alla nostra portata”.
(AC) Noi cristiani miriamo alla Gloria attraverso la Grazia Santificante. Per noi la morte non è un optional né la fine della vita, ma piuttosto è la porta per raggiungere la vera Vita in Paradiso. Lì continueremo ad essere ciascuno di noi individualmente un’anima immortale in un corpo trasfigurato, glorioso e risorto.
(H+) “Tuttavia, dalla nostra prospettiva transumanista, una volta simulata nella Singolarità, ci aspettano miliardi di anni di novità soggettiva finché non vorremo immergerci a tal punto in quella simulazione da dimenticare intenzionalmente chi siamo veramente.”
(AC) Noi però, secondo la nostra fede e speranza, crediamo nella vita eterna, e che lì godremo dello sguardo beatificante di Dio, che è Amore.
Così finì la nostra conversazione. Con un sorriso e qualche riflessione profonda sull’immortalità dell’anima e sulla cyber-immortalità della mente, con la speranza che l’essere umano, guidato dallo Spirito Santo, sappia trovare l’autentico cammino della perfezione umana, della piena felicità e Salvezza.