Oggi, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco riceve in Udienza i partecipanti all’Incontro promosso dall’International Catholic Legislators Newwork e rivolge loro il discorso che pubblichiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
Beatitudine,
Eminenze, Eccellenze,
Illustri Signore e Signori,
Sono lieto di porgere il mio benvenuto a tutti voi partecipanti all’incontro dell’International Catholic Legislators Network. Ringrazio il Cardinale Schönborn e il dottor Alting von Geusau per le loro parole di saluto, e sono grato anche a tutti coloro che hanno organizzato questo incontro. Porgo anche un saluto a Sua Santità Ignatius Aphrem II, Patriarca della Chiesa Siro-ortodossa, e sono felice che sia presente con noi.
Vi siete riuniti per riflettere sull’importante tema della promozione della giustizia e della pace nell’attuale situazione geopolitica, segnata dai conflitti e dalle divisioni che colpiscono molte aree del mondo. A questo proposito, vorrei offrire alcune brevi riflessioni su tre parole chiave che possono aiutare a guidare le vostre discussioni in questi giorni: giustizia, fraternità e pace.
La prima parola, giustizia, classicamente definita come la volontà di dare a ciascuno ciò che gli spetta, implica, secondo la tradizione biblica, azioni concrete volte a promuovere relazioni giuste con Dio e con gli altri, in modo che il bene degli individui e della comunità possa fiorire. Nel mondo di oggi, molte persone chiedono giustizia, in particolare i più vulnerabili che spesso non hanno voce e che si aspettano che i leader civili e politici proteggano, attraverso politiche e leggi pubbliche efficaci, la loro dignità di figli di Dio e l’inviolabilità dei loro diritti umani fondamentali. Penso, ad esempio, ai poveri, ai migranti, ai rifugiati, alle vittime del traffico di esseri umani, ai malati, agli anziani e a tanti altri individui che rischiano di essere sfruttati o scartati dall’odierna cultura dell’“usa e getta”, la cultura dello scarto. La vostra sfida è quella di operare per salvaguardare e valorizzare nella sfera pubblica quelle giuste relazioni che permettono a ogni persona di essere trattata con il rispetto e l’amore che le sono dovuti. Come ci ricorda il Signore: “Fate anche agli altri tutto quel che volete che essi facciano a voi” (Mt 7,12; cfr. Lc 6,31).
Questo ci porta alla seconda parola chiave: fraternità. Infatti, una società giusta non può esistere senza il vincolo della fraternità, cioè senza un senso di responsabilità condivisa e di preoccupazione per lo sviluppo e il benessere integrale di ogni membro della nostra famiglia umana. Per questo motivo, “per rendere possibile lo sviluppo di una comunità mondiale, capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale, è necessaria la migliore politica, posta al servizio del vero bene comune” (Enc. Fratelli Tutti, 154). Se vogliamo guarire il nostro mondo, così duramente provato da rivalità e forme di violenza che nascono dal desiderio di dominare piuttosto che di servire, abbiamo bisogno non solo di cittadini responsabili, ma anche di leader capaci, ispirati da un amore fraterno rivolto soprattutto a coloro che si trovano nelle condizioni di vita più precarie. In quest’ottica, incoraggio i vostri continui sforzi, a livello nazionale e internazionale, per l’adozione di politiche e leggi che cerchino di affrontare, in uno spirito di solidarietà, le numerose situazioni di disuguaglianza e ingiustizia che minacciano il tessuto sociale e la dignità intrinseca di tutte le persone.
Infine, lo sforzo per costruire il nostro futuro comune richiede la costante ricerca della pace. La pace non è semplicemente assenza della guerra. Il cammino verso una pace duratura richiede invece la cooperazione, soprattutto da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità, nel perseguire obiettivi che vadano a beneficio di tutti. La pace deriva da un impegno duraturo per il dialogo reciproco, da una paziente ricerca della verità e dalla volontà di anteporre il bene autentico della comunità al vantaggio personale. In questa prospettiva, il vostro lavoro di legislatori e leader politici è più importante che mai. Perché la vera pace può essere raggiunta solo quando ci sforziamo, attraverso processi politici e legislativi lungimiranti, di costruire un ordine sociale fondato sulla fraternità universale e sulla giustizia per tutti.
Cari amici, il Signore vi aiuti a diventare lievito per il rinnovamento della vita civile e politica, testimoni di “amore politico” (cfr ibid., 180ss.) per i più bisognosi. Auspico che il vostro impegno per la giustizia e la pace, alimentato da uno spirito di solidarietà fraterna, continui a guidarvi nella nobile opera di contribuire all’avvento del Regno di Dio nel mondo.
Benedico voi, le vostre famiglie e il vostro lavoro. E vi chiedo, per favore, di pregare per me. Grazie.