Presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, è iniziato oggi e si concluderà sabato 11 settembre, in videoconferenza, il 25° Congresso Mariologico Mariano Internazionale organizzato dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis (Pami), sul tema: “Maria tra teologie e culture oggi. Modelli, comunicazioni, prospettive”. In apertura dei lavori, ai quali partecipano 300 rappresentanti delle società mariologiche e studiosi iscritti dai cinque continenti, il cardinale ha letto il messaggio che il Santo Padre Francesco invia ai partecipanti al Congresso.
Cari fratelli e sorelle, partecipo di cuore alla vostra gioia di celebrare, anche se in modo diverso dal solito, questo 25° Congresso Mariologico Mariano Internazionale, sul tema Maria tra teologie e culture oggi. Modelli, comunicazioni, prospettive. Il nostro rallegrarci non dimentichi il grido silenzioso di tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di grande difficoltà, aggravate dalla pandemia. La vera gioia che viene dal Signore dà sempre spazio alle voci dei dimenticati, perché insieme a loro si possa costruire un futuro migliore.
La Madonna voce dei senza voce
Maria, nella bellezza della sequela evangelica e nel servizio al bene comune dell’umanità e del pianeta, educa sempre all’ascolto di queste voci e Lei stessa si fa voce dei senza voce per «partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società». Nei suoi oltre sessant’anni di attività, la Pontificia Academia Mariana Internationalis, coordinando e riunendo i cultori di mariologia del mondo intero, specialmente attraverso la celebrazione dei Congressi Mariologici Mariani Internazionali, ha offerto spunti, intuizioni, idee e approfondimenti in un mutamento d’epoca che trasforma «velocemente il modo di vivere, di relazionarsi, di comunicare ed elaborare il pensiero, di rapportarsi tra le generazioni umane e di comprendere e di vivere la fede».
Tali Congressi «sono una chiara testimonianza di come la mariologia sia una presenza necessaria di dialogo fra le culture, capace di alimentare la fraternità e la pace». Sappiamo, infatti, che «la teologia e la cultura d’ispirazione cristiana sono state all’altezza della loro missione quando hanno saputo vivere rischiosamente e con fedeltà sulla frontiera». E sulle frontiere la Madre del Signore ha una sua specifica presenza: è la Madre di tutti, indipendentemente dall’etnia o dalla nazionalità.
Punto di riferimento
Così la figura di Maria diventa punto di riferimento per una cultura capace di superare le barriere che possono creare divisione. Perciò, sul cammino di questa cultura di fraternità, lo Spirito ci chiama ad accogliere nuovamente il segno di consolazione e di sicura speranza che ha il nome, il volto, il cuore di Maria, donna, discepola, madre e amica. È lungo questo cammino che lo Spirito continua a dirci «che i tempi che viviamo sono i tempi di Maria». La Pontificia Academia Mariana Internationalis, perseverando nel suo impegno di rinnovamento, cerca di leggere i segni di questi tempi, a beneficio della Chiesa e di ogni donna e uomo di buona volontà. Il mistero che la persona di Maria racchiude in sé è il mistero stesso della Parola di Dio incarnata.
L’esortazione di Papa Benedetto
Da qui partiva l’incoraggiamento di Papa Benedetto: «Esorto […] gli studiosi ad approfondire maggiormente il rapporto tra mariologia e teologia della Parola. […] Maria nella Parola di Dio è veramente a casa sua, ne esce e vi rientra con naturalezza. Ella parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa parola sua, e la sua parola nasce dalla Parola di Dio. Così si rivela, inoltre, che i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri di Dio, che il suo volere è un volere insieme con Dio. Essendo intimamente penetrata dalla Parola di Dio, ella può diventare madre della Parola incarnata». Non dimentichiamo che è proprio questa stessa Parola a nutrire la pietà popolare, che attinge con naturalezza alla Madonna, esprimendo e trasmettendo «la vita teologale presente nella pietà dei popoli cristiani, specialmente nei poveri […]; una vita teologale animata dall’azione dello Spirito Santo […], frutto del Vangelo inculturato».
Ringrazio la Pontificia Academia Mariana Internationalis per aver preparato e organizzato questo Congresso, che costituisce un momento importante del servizio di coordinamento della teologia mariana affidato all’Accademia. Ricordando che San Francesco d’Assisi circondava la Vergine Maria «di immenso amore perché aveva reso Dio nostro fratello», invio di cuore a ciascuno di voi la Benedizione Apostolica.