Cusco (Perù) e segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam), ha partecipato all’incontro dei vescovi responsabili delle commissioni di prevenzione degli abusi nelle Conferenze episcopali del continente “La cultura della cura nella Chiesa in America Latina e nei Caraibi: condividere il cammino”, che si terrà in Cile dal 17 al 19 novembre 2023.
Nel suo discorso, il presule ha ringraziato i partecipanti per “la loro disponibilità a partecipare a questo incontro e chiediamo a Dio di disporre i nostri cuori a essere aperti a dare e ricevere, ascoltare e condividere, in modo da continuare a costruire insieme questo percorso di prevenzione, accompagnamento e riparazione delle vittime”.
Ha ricordato che la prima Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, di cui “stiamo celebrando i due anni, ha chiarito che l’istituzione ecclesiastica persiste nell’assenza di una riparazione completa per le vittime e le loro famiglie”.
Pertanto, un segno di conversione “sarebbe quello di rispondere alla richiesta di trasparenza e verità per affrontare tutti questi abusi. Ciò implica una maggiore disponibilità a denunciare e a collaborare, a riconoscere gli errori e a chiedere perdono con umiltà e riparazione”.
Ha anche ricordato che il Celam ha una politica istituzionale di cura e protezione, per cui “ci sentiamo interpellati dalla sofferenza che gli stessi membri della Chiesa sono stati e sono in grado di provocare con i loro comportamenti criminali o inappropriati”.
Il risultato di un processo
Don Estrada ha lodato questa iniziativa da parte “della Conferenza episcopale del Cile e della sua commissione di protezione”, perché “è stata un’occasione provvidenziale per dare forma a questo desiderio ed è così che ci siamo coinvolti nell’adesione alla sua organizzazione, sognando che potesse diventare uno spazio per tutto il continente”.
È uno spazio – spiega – per rispondere alle preoccupazioni espresse da diversi organismi episcopali in cui il problema è stato affrontato in profondità.
Racconta che dopo la pausa della pandemia “nel 2022 abbiamo convocato un incontro virtuale con le equipe e le commissioni di protezione delle conferenze episcopali”, proponendo quindi di realizzare un’indagine per “conoscere lo stato delle cose a livello continentale”.
“Abbiamo ripetuto l’invito nel febbraio di quest’anno, dove abbiamo avuto modo di dialogare in modo interessante con i presenti, presentando anche le conclusioni della suddetta consultazione”, ha aggiunto.
È così che è nato questo incontro e il Celam, un’organizzazione di servizio delle Conferenze episcopali, ha voluto “collaborare con voi nell’articolare sforzi, conoscenze e apprendimenti per crescere nella cura e nella protezione dei minori e degli adulti vulnerabili”.
Strade percorse
Monsignor Lizardo ha commentato che Papa Francesco ha fatto questa richiesta alla precedente presidenza e che “abbiamo cercato di assumerla con la consapevolezza di uno spazio collegiale e articolato”.
Di tutto il processo ha evidenziato “la diversità dei percorsi intrapresi: alcune conferenze episcopali lavorano sistematicamente da anni, altre hanno una storia più recente e altre ancora, per vari motivi, non hanno ancora iniziato o sono in una fase iniziale”.
L’incontro ha permesso ai responsabili della prevenzione dell’America Latina e dei Caraibi “di scambiare esperienze in modo collaborativo e, allo stesso tempo, di rinnovare il desiderio e la determinazione che a volte, a causa del logorio che comporta il compito, possono essere intaccati e provocare un logoramento nelle equipe che si occupano del tema da molto tempo”.