L’arrivo dell’estate porta con sé il dibattito tra doveri sì o no. L’estate è per riposarsi, per dimenticare ripassi, memorizzazioni e problemi, oppure compriamo loro un libretto perché, per un’ora al giorno, non gli succede nulla e ciò che hanno imparato si rafforza? Vorremmo che i nostri capi ci mandassero un’ora di lavoro al giorno durante le nostre vacanze per non perdere il ritmo?
Non so cosa pensi Se appartieni all’opzione A, uno di quelli che credono che sia giunto il momento di riposarci da ciò che abbiamo fatto, o se appartieni al gruppo che ritiene che dedicare qualche ora, durante questi due mesi e mezzo, a rivedere le conoscenze trattate in classe sembrano giuste e necessarie.
Ángela, la maestra di mio figlio Álvaro, gli ha inviato una lista di compiti per l’estate che otterrebbero senza dubbio la maggioranza assoluta degli elettori. Lo metto qui sotto:
- Nuota in spiaggia, in piscina o al fiume.
- Fare nuovi amici.
- Ridere molto.
- Guarda le stelle.
- Parla di argomenti interessanti.
- Raccogli conchiglie e pietre speciali sulla spiaggia.
- Scrivi una lettera a un amico di scuola.
- Prepara un dolce.
- Andare in bicicletta.
- Mangia molto gelato.
- Vola un aquilone.
- Guarda un tramonto.
- Gioca per indovinare i segnali stradali quando vai in viaggio.
- Costruisci una cabina.
- Cammina attraverso una foresta.
- Ascoltare la musica.
- Fai sport, canta, balla e gioca.
- Cerca forme tra le nuvole.
- Scrivi un diario di questa estate speciale.
- Non preoccuparti e sii felice.
Sì, lo so, in questo momento desideriamo tutti che Angela sia la nostra insegnante e che ci mandi liste di cose da fare per l’estate come questa. Potete immaginare? Sarebbe meraviglioso se questo elenco di compiti ci venisse assegnato ogni estate della nostra vita, non solo ai bambini, ma anche agli adulti.
Anche se aggiungerei ancora uno slogan: riempi le tue giornate d’amore. Non passi giorno senza che compiamo un gesto di donazione, dedizione e generosità. Ci accontentiamo solo, riusciamo a placare l’anima solo quando la regaliamo, e l’estate è il momento perfetto per assaporare quel piacere. Fai contare ogni giorno. Non lasciar passare un solo giorno senza un gesto d’affetto. Potrebbe essere un abbraccio a un amico, un sorriso a uno sconosciuto, una parola di incoraggiamento a qualcuno che ne ha bisogno, ascoltando con amore, ancora una volta, la storia che tuo nonno ti ha già raccontato più di venti volte. Questi piccoli atti di amore e gentilezza non solo arricchiscono la nostra vita, ma creano anche un impatto positivo su chi ci circonda.
L’estate ci offre l’opportunità di rallentare, di disconnetterci dallo stress quotidiano e di riconnetterci con ciò che conta davvero. È il momento ideale per praticare la generosità e vedere, forse con sorpresa, che il primo beneficiario sei tu stesso. Approfittiamo di questo tempo per rafforzare le nostre relazioni, per dimostrare gratitudine e per essere la migliore versione di noi stessi. Quindi, oltre a goderci tutte le meravigliose attività presenti nella lista di Angela, ricordiamoci di aggiungere questo tocco speciale: ogni giorno, facciamo qualcosa per gli altri, un piccolo atto di gentilezza.
Quest’ultimo slogan mi sembra essenziale e fondamentale con i nostri figli adolescenti: dobbiamo aiutarli a sognare in grande anche d’estate. Qualcosa che non si può ottenere passando dall’asciugamano alla tazza e dalla tazza all’asciugamano. Dovrebbero integrare la collaborazione con una ONG in estate, dedicando qualche ora o qualche giorno ad aiutare gli altri. Queste esperienze possono essere molto arricchenti, favorendo un senso di responsabilità sociale ed empatia che durerà a lungo oltre l’estate.
Scoprire che ci sono persone che non riescono a soddisfare i loro bisogni primari e lavorare nella distribuzione di vestiti, nel servizio alle mense dei poveri, in parrocchia o nella Cáritas, insegnerà loro preziose lezioni di vita. Aiutare in un campo per bambini rifugiati dalla guerra insegnerà loro che vivere in pace è una situazione privilegiata che dobbiamo sforzarci di costruire. Che dobbiamo e dobbiamo imparare ad andare di pari passo con chi non la pensa come noi. Una lezione che, oggi, è più vituperata di quella latina. Quindi, in queste ultime lunghe estati della loro vita, se organizzeremo per loro un viaggio o una fuga, facciamo in modo che questo progetto fornisca qualcosa di significativo, qualcosa che faccia loro capire che non possiamo dare nulla per scontato. Ad esempio, un viaggio ad Auschwitz può essere un buon vaccino contro l’odio e i suoi tanti derivati.
Facciamo in modo che quest’estate non li lasci indifferenti, che si riposino, ma che non anestetizzino la loro carità, né la loro generosità, né la loro capacità di meraviglia con schermi e frivolezze. Perché no?