Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. L’appello con cui Francesco conclude ogni intervento pubblico è un ritornello ormai familiare per tutti i cristiani. Pregare per il Papa, pregare con il Papa. Ma come? Ognuno può sicuramente scegliere il modo che preferisce. Tuttavia, uno strumento molto utile, non solo per i giovani più “esperti” di tecnologia, può essere l’app Click To Pray. La Rete Mondiale di Preghiera del Papa ha lanciato oggi una nuova versione della sua piattaforma digitale di preghiera. Click To Pray 2.0 (versione Beta) è l’applicazione ufficiale di preghiera del Papa, che aiuta a pregare per le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa, e viene offerta come proposta di preghiera per il processo sinodale.
La presentazione
La nuova versione della piattaforma è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte padre Frédéric Fornos, S.I., direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa; mons. Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede; Bettina Raed, coordinatrice internazionale di Click To Pray, e direttrice regionale della Rete di Preghiera del Papa in Argentina e Uruguay; Juan Ignacio Castellaro, Project Manager di Click To Pray; e Patrizia Morgante, responsabile della comunicazione dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG).
Padre Frédéric Fornos ha esordito raccontando un aneddoto: “La preghiera al centro del processo sinodale Click To Pray ha cambiato la mia vita di preghiera – ha raccontato Liliana – Avere amici in Brasile, Stati Uniti, Italia, Spagna, leggere su Click To Pray che qualcuno chiede di pregare o prega nella propria lingua, poter condividere con loro e pregare per questa intenzione insieme a loro, crea legami”. Quante persone testimoniano su Click To Pray la fecondità della preghiera nella loro vita, il sostegno che ricevono attraverso le preghiere di tanti!”.
La preghiera cuore della missione
Fornos ha ricordato le parole del Papa secondo cui “il cuore della missione della Chiesa è la preghiera. È la preghiera, l’incontro personale con il Signore, alla luce del Vangelo, che trasforma la nostra vita e quella delle nostre comunità. Pregare per gli uni per altri non è una perdita di tempo, così come non è una perdita di tempo stare in silenzio al fianco di qualcuno che amiamo o che è malato. La preghiera è come il seme nell’oscurità della terra che darà frutto a suo tempo”.
“Dal 2016 Click To Pray è la piattaforma di preghiera del Papa, per aiutare a pregare per le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa espresse dalle intenzioni di preghiera di Francesco – ha aggiunto – Click To Pray sosterrà il processo spirituale del Sinodo della Chiesa con altre proposte, ad esempio pregare per la Chiesa locale con le intenzioni di preghiera delle Conferenze Episcopali che lo desiderano”.
L’app
Ma come funzione l’app? Click To Pray 2.0, in sette lingue (spagnolo, inglese, portoghese, italiano, francese, tedesco e cinese tradizionale) è disponibile gratuitamente per Android e iOS. Offre un’agenda di preghiera con impostazione delle notifiche; il profilo ufficiale di preghiera di Papa Francesco; tre momenti di preghiera al giorno (mattina, pomeriggio e sera); una comunità di preghiera in rete e una scuola di preghiera con materiali che aiutano a pregare.
Castellaro e Raed hanno spiegato che ogni persona potrà impostare gli orari, ricevere promemoria e scegliere i contenuti e le proposte per la sua preghiera. L’agenda di preghiera permette di organizzare i tempi e i contenuti secondo le proprie necessità. La scuola di preghiera avrà due tipi di contenuti: uno per approfondire la preghiera con testi, per esempio, della catechesi del S. Padre e della tradizione della Chiesa, l’altro con temi provenienti da progetti globali come la Parola del giorno di Vatican Media. Ci sarà anche un sito appositamente dedicato per accompagna con la preghiera il cammino sinodale.
Oltre 2,5 milioni di utenti
Fino ad oggi, Click To Pray ha raggiunto più di 2,5 milioni di persone in tutti i continenti. Ogni anno, più di 400.000 utenti pregano uniti a Papa Francesco per le sue intenzioni di preghiera. È uno strumento che raggiunge tutte le generazioni. Questo aggiornamento, ha spiegato Castellaro, è stato realizzato specialmente a partire dall’ascolto di molte testimonianze: giovani, adulti, uomini e donne che usano Click To Pray per entrare in un ritmo di preghiera quotidiano e con contenuti diversi ogni giorno.
Uniti nella preghiera
Prendendo spunto dalla pandemia, mons. Ruiz ha ricordato come durante il lockdown la cultura digitale abbia favorito la preghiera: “Senza focalizzarci sui media e sulle tecnologie, siamo riusciti a essere uniti, a pregare insieme, e a vivere intensamente la vita della Chiesa; perché quando l’amore è grande, tutti i mezzi sono buoni per vivere e manifestare la comunione. Click To Pray (su App, website, Facebook, Twitter, Instagram, YouTube) è uno strumento buono e opportuno per questa comunione, perché offre uno spazio di comunità e sostegno nella preghiera. Le novità delle nuove piattaforme propongono una maggiore interazione con varie reti e comunità ecclesiali, e nuove possibilità per accompagnarci in modo personalizzato nella nostra vita spirituale”.
Patrizia Morgante ha invece ricordato come “il sito prayforthesynod.va sarà uno spazio virtuale contemplativo, dove ogni credente potrà condividere la sua preghiera per una Chiesa sinodale. Desideriamo accompagnare tutto il percorso sinodale con un atteggiamento orante e di ascolto profondo, premessa indispensabile al discernimento comunitario al quale Papa Francesco invita tutta la Chiesa. Da oggi al 31 ottobre pubblicheremo solo le preghiere che ci arrivano dai Monasteri del mondo” in risposta a una lettera del Cardinal Grech. Dal 1° novembre, poi, tutta la comunità ecclesiale mondiale è invitata a inviare le preghiere nelle diverse lingue per la pubblicazione.
Grech: “Il giusto tono per il percorso sinodale”
“Con il vostro progetto state dando il giusto tono al percorso sinodale perché non ci sarà un percorso sinodale ecclesiale senza la preghiera – ha concluso il segretario generale del Sinodo card. Mario Grech – Il nostro progetto è un progetto di Dio, lo dico con tanta trepidazione e paura perché stiamo toccando il divino. Perciò è importante la preghiera. Paolo VI a fine Concilio disse che voleva stimolare il senso della Chiesa nella cattolicità. E Guardini aggiungeva che il Concilio è stato un momento della Chiesa che ha risvegliato la Chiesa nelle anime. Il sinodo non è il Concilio ma forse queste citazioni ci danno il coraggio che serve. Il motivo è stimolare il senso della Chiesa, per risvegliare la Chiesa e la Chiesa non è un progetto nostro ma del Signore. Il vostro progetto ci invita a stare con lui, come invitò i discepoli prima di mandarli in missione”.