Il cardinale Felipe Arizmendi, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas e responsabile della Dottrina della fede presso la Conferenza episcopale messicana (CEM), offre ai lettori di Exaudi il suo articolo settimanale.
FATTI
Se maltratti o uccidi un cane, un gatto o un altro animale, verrai insultato, punito con una multa e persino con la prigione; Ma se si abortisce consapevolmente un bambino non ancora nato, alcune persone applaudono, celebrano l’atto come una vittoria e i legislatori hanno modificato le leggi in modo che non sia più un reato. Inoltre, lo difendono come un “diritto”. In alcuni paesi è consentito uccidere i neonati i cui genitori hanno tentato di abortire e per qualsiasi motivo non ci sono riusciti. L’umanità è in crescita o in diminuzione?
Il nuovo presidente degli Stati Uniti è contrario all’aborto, il che è da applaudire, ma nega ai migranti la possibilità di lavorare nel suo Paese, come se fossero tutti pericolosi criminali. Certamente, i criminali non possono essere lasciati liberi né lì né qui; Ma la stragrande maggioranza sono buoni cittadini e grandi lavoratori. Lo stesso Presidente perseguita i trafficanti di droga nei nostri paesi, che il nostro governo non dovrebbe difendere, ma sostiene i produttori di armi del suo paese, armi che i trafficanti comprano dagli imprenditori del posto e che danno loro il “potere” di fabbricare e consegnare tutti i tipi di droga loro ai consumatori locali. Perseguitano i narcotrafficanti, ma sostengono coloro che si arricchiscono vendendo loro le armi. È coerente?
Si sta affermando il criterio che è lo stesso se sei un uomo o una donna, che ognuno può scegliere cosa vuole essere, indipendentemente dalla sua configurazione genitale, e che le alleanze matrimoniali possono essere formate tra un uomo e una donna e un donna con una donna. Che vivano insieme come amici o partner e che condividano gran parte della loro vita, senza che nessuno li critichi o impedisca loro di farlo; Ma se questa relazione venga convalidata come matrimonio è un’altra questione. Questa libertà legale è un riconoscimento di ciò che significa essere umani, uomini e donne, oppure una confusione antropologica, sia fisica che emotiva?
Gli indigeni, i poveri, le persone di condizione sociale inferiore, le persone con un colore della pelle diverso, i malati terminali, gli anziani, i prigionieri, i disabili mentali sono disprezzati e, al contrario, i ricchi, coloro che hanno una condizione sociale più attraente la loro figura, coloro che vestono in modo più elegante, coloro che hanno studiato specializzazioni in università straniere, come se per questo solo motivo avessero più valore come persone. Non è questa una valutazione antropologica distorta?
FULMINE
I vescovi messicani, nel Progetto Pastorale Globale 2031+2033, affermano:
“Siamo preoccupati per l’arrivo di questa nuova cultura che offusca e mutila la figura umana, ed è qui che troviamo il cuore della profonda trasformazione che sta avvenendo e ciò che identifichiamo e chiamiamo il nucleo culturale fondamentale: la negazione della il primato dell’essere umano! Vale a dire, siamo di fronte a una profonda crisi antropologico-culturale” (PGP 20).
«Guardando la realtà attraverso gli occhi dei pastori, scopriamo che al centro della trasformazione operata da questo cambio d’epoca c’è una profonda crisi antropologico-culturale, dai molteplici volti ed espressioni. Per questo motivo, con più forza e convinzione che mai, vogliamo ora affermare, con cuore e mente di pastori, che per noi il mistero dell’uomo si chiarisce solo nel mistero del Verbo incarnato. Poiché Adamo, il primo uomo, era figura di colui che doveva venire, cioè Cristo nostro Signore. Cristo, nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela pienamente l’uomo all’uomo e gli fa emergere la sublimità della sua vocazione (GS 22)» (PGP 87).
“Dobbiamo riconnetterci con il Dio di Gesù Cristo, dobbiamo ritornare al Vangelo. Perché solo da lì possiamo comprendere chi siamo e a cosa siamo chiamati come Chiesa redenta. La cosiddetta crisi antropologico-culturale ci chiede di ripensare i nostri schemi di evangelizzazione per l’essere umano concreto che siamo chiamati a servire; Per recuperare una visione sana dell’essere umano, dobbiamo farlo a partire dalla contemplazione del mistero di Cristo Redentore. L’incontro con il Dio di Gesù Cristo ci permetterà di contemplare in Lui un’immagine dell’uomo che riconosce la bontà originaria con cui siamo stati creati, nella libertà e per il bene. Ma ci permetterà anche di contemplare il nostro essere interiore fratturato, le nostre difficoltà a mantenere l’equilibrio interiore, i conflitti interpersonali, il peccato umano che oggi ha molteplici manifestazioni e l’ambiguità radicale della vita umana che ha il volto di una crisi di speranza” (PGP 102).
AZIONI
I vescovi, in quello stesso documento, nell’opzione per una Chiesa che annuncia e costruisce la dignità umana, propongono: «Mettere in risalto, negli spazi ecclesiali dell’evangelizzazione e della catechesi, una formazione antropologica cristiana in modo integrale e sistematico, presentando con chiarezza la persona di Gesù Cristo, come modello dell’uomo (della persona umana), in una prospettiva kerygmatica» (PGP 173, a).