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Felipe Arizmendi

Voci

09 Aprile, 2025

4 min

Cardinale Arizmendi: Attenzione all’intelligenza artificiale!

Tra meraviglia e paura: le sfide morali dell’intelligenza artificiale

Cardinale Arizmendi: Attenzione all’intelligenza artificiale!

Il cardinale Felipe Arizmendi, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas e responsabile della Dottrina della fede presso la Conferenza episcopale messicana (CEM), offre ai lettori di Exaudi il suo articolo settimanale.

FATTI

Più di un anno fa circolavano immagini che mostravano Papa Francesco indossare una bella giacca bianca in varie pose; Sembrava tutto molto naturale, ma era finto. Anche altri erano distribuiti in molte posizioni, alcuni divertenti, altri irrispettosi; tutto falso! In occasione del suo recente ricovero in ospedale, sono state diffuse immagini che mostrano la Vergine Maria che lo accompagna e lo conforta; impostore! Pubblicarono un’altra composizione con gli ultimi dieci Papi, come se stessero giocando l’uno con l’altro. Tutto falso, frutto dell’immaginazione di qualcuno. Ma proprio come queste composizioni sembrano giochi, con la cosiddetta Intelligenza Artificiale puoi fare tutto ciò che immagini, nel bene e nel male, causando a volte danni inimmaginabili. Molti non sapranno distinguere tra verità e falsità!

Un vescovo messicano ci ha raccontato che, grazie all’intelligenza artificiale, la sua voce è stata imitata in modo tale da sembrare reale. Alcuni criminali, usando la sua voce, hanno chiamato il governatore del suo stato chiedendogli una somma di denaro, come se fosse stato il vescovo a chiamare davvero lei. Senza verificare l’autenticità della chiamata, poiché sembrava trattarsi della voce autentica, trasmise le informazioni richieste seguendo le istruzioni fornitegli dagli imitatori. E con grande impudenza lo richiamarono per ringraziarlo della spedizione e lo invitarono a fare colazione con il vescovo il giorno seguente. Quando giunse il giorno, si presentò al vescovo per fare colazione con lui. La sua presenza lo sconcertò e gli divenne chiaro che tutto era falso. Hanno fatto la stessa cosa con le immagini e le voci di altri vescovi e cardinali, raccomandando medicine e altri prodotti, tutti falsi.

In un incontro nazionale di comunicatori diocesani, tenutosi a Zacatecas alla fine dello scorso ottobre, è stato dimostrato come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per creare qualsiasi cosa possa essere di supporto alla cura pastorale, sfruttandola al meglio e mettendo in guardia dai pericoli che un suo abuso può comportare. Siamo rimasti stupiti da tutto ciò che si può creare. Non abbiamo dubbi sui potenziali benefici che questa tecnologia può apportare, ma non abbiamo dubbi nemmeno sul potenziale rischio di abuso. Dobbiamo essere attenti a questo progresso tecnologico!

FULMINE

Papa Francesco ha già affrontato la questione in diverse occasioni. Nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2024, ha espresso: “Gioiamo giustamente e siamo grati per le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia… Le macchine intelligenti possono svolgere i compiti loro assegnati con sempre maggiore efficienza, ma lo scopo e il significato delle loro operazioni continueranno a essere determinati o resi possibili dagli esseri umani con i loro propri valori. Il rischio è che i criteri alla base di certe decisioni diventino meno trasparenti, che la responsabilità decisionale venga occultata e che i produttori possano eludere l’obbligo di agire per il bene della comunità”.

In un messaggio a un incontro su questo tema a Hiroshima, in Giappone, ha affermato: “Di fronte alle meraviglie delle macchine, che sembrano saper scegliere in modo indipendente, dobbiamo essere molto chiari sul fatto che la decisione spetta sempre agli esseri umani. Condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza se togliessimo alle persone la capacità di decidere per sé stesse e per la propria vita, condannandole a dipendere dalle scelte fatte dalle macchine. Dobbiamo garantire e proteggere uno spazio di controllo umano significativo sul processo decisionale utilizzato dai programmi di intelligenza artificiale. La dignità umana stessa è in gioco” (9-10-7-2024).

In un messaggio al Presidente della Repubblica Francese, in occasione di un vertice convocato a Parigi il 10 e 11 febbraio 2025 sullo stesso argomento, ha ricordato “l’urgenza di garantire e proteggere uno spazio di controllo umano significativo sul processo di selezione dei programmi di intelligenza artificiale. Senza questi meccanismi, infatti, l’intelligenza artificiale, pur essendo uno strumento nuovo e affascinante, potrebbe rivelare il suo lato più terrificante, diventando una minaccia per la dignità umana”.

Parlando ai partecipanti al Forum intergovernativo del G7 sullo stesso argomento, tenutosi in Italia, ha descritto l’intelligenza artificiale come “uno strumento affascinante e straordinario”. E ha detto loro: “Il tema dell’intelligenza artificiale è spesso percepito in modo ambivalente: da un lato, ci entusiasma per le possibilità che offre; dall’altro, suscita timore per le conseguenze che potrebbero derivarne. A questo proposito, potremmo dire che tutti noi, seppur in diversa misura, siamo attraversati da due emozioni: siamo entusiasti quando immaginiamo i progressi che possono derivare dall’intelligenza artificiale, ma, allo stesso tempo, abbiamo paura quando vediamo i pericoli insiti nel suo utilizzo”. E concludeva: “Spetta a ciascuno farne buon uso, e spetta alla politica creare le condizioni perché questo buon uso sia possibile e fruttuoso” (14-VI-2024).

Anche i Dicasteri vaticani per la Dottrina della Fede e per la Cultura e l’Educazione hanno pubblicato una Nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, dal titolo Antiqua et Vetera, con criteri di grande attualità (28-I-2025).

AZIONI

Impariamo a discernere tutte le informazioni che ci giungono, perché non tutto è vero. Educhiamo soprattutto i bambini e i giovani ai sani principi, ispirati dalla Parola di Dio, affinché non siano ingannati dalle macchine e dalle menti perverse che possono usarli per il male. Ma approfittiamone degli aspetti positivi, che possono aiutarci molto in tutti gli ambiti della vita, anche in quello pastorale.

Felipe Arizmendi

Nacido en Chiltepec el 1 de mayo de 1940. Estudió Humanidades y Filosofía en el Seminario de Toluca, de 1952 a 1959. Cursó la Teología en la Universidad Pontificia de Salamanca, España, de 1959 a 1963, obteniendo la licenciatura en Teología Dogmática. Por su cuenta, se especializó en Liturgia. Fue ordenado sacerdote el 25 de agosto de 1963 en Toluca. Sirvió como Vicario Parroquial en tres parroquias por tres años y medio y fue párroco de una comunidad indígena otomí, de 1967 a 1970. Fue Director Espiritual del Seminario de Toluca por diez años, y Rector del mismo de 1981 a 1991. El 7 de marzo de 1991, fue ordenado obispo de la diócesis de Tapachula, donde estuvo hasta el 30 de abril del año 2000. El 1 de mayo del 2000, inició su ministerio episcopal como XLVI obispo de la diócesis de San Cristóbal de las Casas, Chiapas, una de las diócesis más antiguas de México, erigida en 1539; allí sirvió por casi 18 años. Ha ocupado diversos cargos en la Conferencia del Episcopado Mexicano y en el CELAM. El 3 de noviembre de 2017, el Papa Francisco le aceptó, por edad, su renuncia al servicio episcopal en esta diócesis, que entregó a su sucesor el 3 de enero de 2018. Desde entonces, reside en la ciudad de Toluca. Desde 1979, escribe artículos de actualidad en varios medios religiosos y civiles. Es autor de varias publicaciones.