Il discorso di Papa Francesco mette in luce diversi aspetti, come il sacrificio e la generosità di Salvo D’Acquisto, l’importanza dell’amore e della giustizia nella società di oggi e l’ispirazione che la sua storia fornisce ai Carabinieri e alla comunità in generale.
Questa mattina, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza gli Ufficiali e i Militari dell’Arma dei Carabinieri.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’incontro:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Vi accolgo con gioia e vi ringrazio per essere venuti. È bello incontrarvi. Oggi siamo qui nel ricordo del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, Servo di Dio ed Eroe della Patria, che pagò col sacrificio della vita il suo impegno nell’Arma dei Carabinieri e ottant’anni fa, il 23 settembre del 1943, si immolò per salvare degli ostaggi innocenti catturati dalle truppe naziste.
Ci fa bene guardare a questo vostro collega, alla missione che svolse con spirito di abnegazione, alla testimonianza estrema che ci ha lasciato. Facciamone memoria insieme, ma non per restare fissati nel passato quanto, piuttosto, per ritrovare motivazioni solide su cui costruire il futuro. Ricordare questo collega, cioè, non significa indugiare in una sterile commemorazione che rimane rivolta all’indietro, ma imparare, da quel sacrificio e da quella generosità, a rinnovare oggi l’impegno nell’Arma, a servizio del bene e della verità, a servizio della società.
Salvo D’Aquisto visse in anni terribili: il mondo era in guerra, in Europa imperversavano le persecuzioni razziali e la logica dell’odio sembrava prevalere. Nella piccola periferia di Torrimpietra, alla quale era stato inviato in seguito alla sua richiesta di volersi sentire utile alla povera gente, ventidue giovani uomini rischiavano la fucilazione da parte delle SS. La falsità dell’accusa a loro rivolta, la rabbia cieca tesa alla vendetta di cui erano vittime, la potenza dell’odio che prevaricava sulla pietà, vennero scardinate dalla generosità di quel giovane Vice Brigadiere, il quale con prontezza si accusò al posto degli altri e convinse i responsabili di essere l’unico da giustiziare. Come non vedere, sullo sfondo di questa storia drammatica e toccante, l’imitazione di Gesù che, inviato dal Padre per manifestarci il suo amore, ha dato la vita per liberarci dal potere della morte, ha preso su di sé le nostre colpe, «si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori» e proprio «per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Is 53,4-5).
Anche oggi la storia e il sacrificio del Vice Brigadiere D’Acquisto rappresentano un monito di grande attualità: mentre viviamo un tempo inquinato dall’individualismo e dall’insofferenza nei confronti degli altri, oltre che dall’inasprimento di tante forme di violenza e di odio che vediamo nelle nostre città, la sua testimonianza ci consegna un messaggio carico della potenza dell’amore. A voi, che siete quotidianamente impegnati a servizio della giustizia e della legalità – e quanto bisogno di legalità c’è oggi! – vorrei dire che tutto questo trova la sua ragione e il suo fine ultimo nell’amore. La giustizia, infatti, non tende semplicemente a comminare delle pene a chi ha sbagliato, ma a ristabilire le persone nel segno del rispetto e del bene comune. È grande, in tal senso, la vostra missione. Vorrei dire che voi Carabinieri siete chiamati non solo a “fare il vostro dovere”, applicando regolamenti e procedure, ma a rendere più giusta e umana la società. È bello perciò che siate persone appassionate, appassionate come Salvo D’Acquisto; servitori dello Stato e del bene comune, che combattono l’ingiustizia, difendono i più deboli, offrono un senso di protezione alle nostre città. L’affetto degli italiani per voi testimonia che queste non sono solo parole ma, grazie all’esempio di tanti di voi, sono realtà!
Certo, tutto ciò richiede sacrificio e impegno, disciplina e disponibilità, senso di responsabilità e dedizione. Penso a quelli di voi che si trovano immersi in contesti difficili, in cui la giustizia viene spesso calpestata, chiamati a lottare contro ogni genere di illegalità, contro la criminalità organizzata e contro un senso di impunità a volte purtroppo radicato, contro la mentalità mafiosa. Penso a quelli di voi che svolgono compiti di carattere investigativo, mettendo sofisticate tecnologie a servizio di una ricerca paziente, meticolosa e competente, perché la menzogna venga smascherata. Penso ancora a quelli di voi che, in luoghi di conflitto e in contesti internazionali, sanno tendere la mano alla popolazione locale, diventando artigiani di pace attraverso la mediazione, la promozione umana e la costruzione silenziosa del bene. E penso anche a quanti svolgono un prezioso servizio quotidiano sulle strade delle nostre città e negli angoli dei nostri quartieri: fratelli e sorelle, grazie per tutto quello che fate, grazie, grazie!
Non scoraggiatevi mai, non cedete alla tentazione di pensare che il male sia più forte, che al peggio non ci sia mai fine e che il vostro impegno sia inutile. Guardando a Salvo d’Acquisto, lasciatevi animare dalla passione per il bene. E continuate, per favore, a manifestare vicinanza alla gente, che da sempre riconosce questo vostro bel tratto. Io benedico voi, i vostri familiari e affetti più cari: anche loro partecipano alla vostra missione! La Virgo fidelis vi accompagni e, quando la invocate, per favore, non dimenticatevi di dire una preghiera anche per me. Grazie.