Avvento: tempo di ascolto come rimedio contro l’orgoglio

L’umiltà come chiave per prepararsi al Natale

Unsplash . David Trinks

L’Avvento, tempo di attesa e di preparazione al Natale, ci invita a riflettere sul significato profondo dell’ascolto. In un mondo pieno di rumore e di distrazioni, dove si alza la voce dell’orgoglio e dell’egoismo, questo periodo liturgico ci chiama a coltivare un atteggiamento umile, ricettivo e aperto alla Parola di Dio, all’intercessione di Maria e all’esempio di San José.

La sfida dell’orgoglio

L’orgoglio è un peccato caratterizzato dall’autosufficienza, dal voler essere al di sopra degli altri e, soprattutto, dal non riconoscere il bisogno di imparare o ricevere dagli altri. Questo peccato ci allontana dalla vera umiltà, virtù che si riflette nella nostra capacità di ascoltare e imparare dagli altri. In questo senso l’Avvento si presenta come tempo provvidenziale per sanare questa debolezza del cuore umano.

L’ascolto come cammino di umiltà

L’Avvento ci invita a un processo di purificazione interiore, a spogliarci delle nostre pretese per aprirci all’ascolto. Ascoltare non è solo udire, ma anche comprendere, interiorizzare e agire in base a ciò che riceviamo. Attraverso l’ascolto ci avviciniamo a Dio, che nel suo amore infinito è presente nella nostra vita attraverso la Parola.

Dio stesso ci parla in questo momento, soprattutto attraverso le letture della Messa, dove ci ricorda la promessa della salvezza e ci prepara a ricevere il Salvatore. Ascoltare la Parola è un atto di umiltà, poiché implica riconoscere che non abbiamo tutte le risposte, che abbiamo bisogno di Lui e degli altri per crescere nella fede.

Ascolta Maria e San Giuseppe

In questo tempo di Avvento, l’esempio di Maria e di san Giuseppe ci mostra come l’ascolto sia fondamentale anche per la nostra vita cristiana. Maria, la Vergine Madre, ci insegna l’importanza di ascoltare con cuore aperto la volontà di Dio. Nel suo sì all’Angelo, nella sua disponibilità a essere Madre di Dio, Maria non solo ascolta le parole, ma le custodisce e le medita nel suo cuore (Lc 2,19). In questo atto di ascolto, Maria è modello di umiltà e di obbedienza a Dio.

San Giuseppe, dal canto suo, è un uomo silenzioso, ma profondamente attento alla voce di Dio. La sua obbedienza e umiltà lo portano ad agire secondo ciò che sente nei sogni, proteggendo Maria e Gesù Bambino. L’ascolto di san Giuseppe, sia nelle parole degli angeli che nelle circostanze della vita, fa di lui un grande modello di fede e di servizio.

Ascoltare gli altri: una pratica di umiltà

L’Avvento ci invita anche all’ascolto degli altri. In un’epoca in cui prevalgono l’individualità e l’arroganza, dobbiamo imparare ad aprirci alle voci che ci circondano. Tutti abbiamo qualcosa da insegnarci gli uni gli altri, e il tempo dell’Avvento è propizio per imparare dagli altri, sia da coloro che ci sostengono nella fede, sia da coloro che, pur diversi, ci offrono prospettive che arricchiscono la nostra visione del mondo.


Ascoltare il prossimo è riconoscere che l’orgoglio ci allontana dalla vera fratellanza. Aprendoci agli altri, riconosciamo la loro dignità e il loro valore e ci prepariamo a servirli con umiltà e amore. Questo è il rimedio all’orgoglio: il riconoscimento che non siamo autosufficienti, che abbiamo bisogno di Dio e dei fratelli.

Avvento: tempo per rinnovare l’ascolto

L’umiltà che ci viene chiesta nell’Avvento è un’umiltà che ci porta all’ascolto attivo, che ci rende ricettivi agli insegnamenti di Dio, ai consigli di Maria e di san Giuseppe, e alle voci di chi ci circonda. In questo tempo di preparazione, siamo invitati a fare spazio nel nostro cuore affinché la voce di Dio risuoni con chiarezza. Solo in questo spazio di silenzio e di apertura possiamo ricevere la grazia del Natale, una grazia che trasforma e ci chiama a vivere nell’umiltà.

Come ci ricorda Papa Francesco, “l’ascolto è il primo passo verso l’unità”. In questo Avvento, il nostro atteggiamento sia quello di chi, come Maria, risponde alla chiamata di Dio con un umile sì e, come san Giuseppe, è disposto ad ascoltare e ad agire secondo la sua volontà. Solo così possiamo contrastare gli effetti dell’orgoglio e permettere all’amore e all’umiltà di trasformare la nostra vita, avvicinandoci sempre più al mistero dell’Incarnazione.

Che questo Avvento sia un tempo di ascolto autentico, dove impariamo dagli altri, da Maria, da San Giuseppe e, soprattutto, da Dio, a camminare con umiltà verso il grande evento del Natale.