Si svolgerà dal 21 al 24 ottobre, a Taranto, la 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema: “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. Nel solco tracciato dalla Laudato Si’ e dalla Fratelli tutti di Papa Francesco, la Chiesa italiana offre il proprio contributo per la creazione di un nuovo modello di sviluppo di cui il mondo ha urgente bisogno.
I partecipanti
Nel capoluogo pugliese si ritroveranno 142 Vescovi, 670 delegati di 218 diocesi, tra cui numerosi giovani, in rappresentanza delle comunità ecclesiali che in questi mesi hanno riflettuto e si sono confrontate a livello locale a partire dall’Instrumentum Laboris.
L’appuntamento si aprirà il 21 pomeriggio con i saluti istituzionali. Parteciperanno esperti, esponenti del mondo politico, ecclesiale, civile e culturale che dialogheranno e, insieme, individueranno piste di azione per avviare una transizione ispirata dalla prospettiva dell’ecologia integrale.
I principali interventi
Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, del Card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e Presidente della CEI, di Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture, Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per l’economia, David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.
E ancora Luigi Sbarra, Segretario Generale della CISL, Stefano Franchi, Direttore Generale di Federmeccanica, Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Gaël Giraud, Direttore del Center for Environmental Justice della Georgetown University di Washington, Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università degli Studi di MilanoBicocca.
Risposte alle sfide del nostro tempo
Di fronte alla situazione attuale, “il nostro cammino è volto alla ricerca di risposte adeguate alle grandi sfide del nostro tempo” afferma Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali.
“Tutti siamo invitati a riflettere sul ‘Pianeta che speriamo’ con uno sguardo capace di tenere insieme ambiente e lavoro nella evidenza, resa ancora più chiara dalle drammatiche vicende della pandemia, che tutto è connesso”, conclude l’arcivescovo.