02 Aprile, 2025

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Alfabetizzazione

Come insegnare ai bambini a leggere e scrivere

Alfabetizzazione

La parola “alfabetizzazione” vuole essere un costrutto di per sé assurdo e nella realtà non esiste.

Sono due processi (lettura e scrittura) strettamente correlati, e nel loro apprendimento l’uno precede l’altro. Qui sappiamo che l’uovo viene prima della gallina.

È necessario imparare a leggere prima di poter scrivere.

Si noti attentamente che nella frase precedente non ho usato il verbo “imparare” prima di “scrivere”.

Puoi imparare a scrivere nello stesso momento in cui impari a leggere, ma non sarai in grado di scrivere se non sai leggere.

È possibile il contrario: puoi leggere senza sapere scrivere.

La prova che il presunto costrutto “alfabetizzazione” è un’invenzione assurda è il fatto che questa parola, che non equivale a un concetto, non esiste in nessun’altra lingua. Almeno non ce n’è in inglese, francese, tedesco, italiano o portoghese che usi il termine “alfabetizzazione” quando è costretta a usare la traduzione di “lettura”, ma in nessun caso accettano nemmeno “readwriting”. “lecturècrire”, né “lesenschreiben”, né “lettuscrivere”, né “leiturecripta”.

Tutti questi linguaggi separano entrambe le funzioni (perché sono due funzioni diverse e sebbene siano correlate, non possono essere unite). In ciascuna di queste lingue, quando si fa riferimento sia alle funzioni che al loro insegnamento, queste sono separate dalla congiunzione AND:

  • In inglese: leggere e scrivere.
  • In francese: lire et écrire.
  • In tedesco: Lesen und schreiben.
  • In portoghese: ler e escrever.

Che problema esiste nel mettere insieme i due concetti perché porta a confusione nel lavoro di alcuni insegnanti quando insegnano a leggere e scrivere?

In molte occasioni ho incontrato insegnanti che credono di insegnare a leggere quando chiedono al bambino di rivedere o copiare lettere o parole. Dicono “sto insegnando l’alfabetizzazione” ma poiché quella funzione non esiste non è possibile. Insegnano solo le basi della scrittura. Mi scuso per aver scritto “solo”. Insegnano le basi della scrittura.

Nella mia vita quotidiana è estremamente frequente che i genitori affermino che il proprio figlio ha problemi a “leggere e scrivere” (questo è quello che è stato detto loro a scuola, un profano del settore non avrebbe pensato a simili sciocchezze). Allora, ti stanno insegnando a leggere o scrivere? In cosa hai problemi, in una funzione o nell’altra? Ed è lo stesso problema per entrambe le funzioni o ognuna ha difficoltà diverse?

I test di “alfabetizzazione” valutano inevitabilmente entrambe le funzioni in modo indipendente. L’“alfabetizzazione” non può essere valutata perché non esiste come funzione unificata. Vengono valutate la lettura, da un lato, e la scrittura, dall’altro. Si analizza a che livello si trova ciascuno e, se pertinente, si stabilisce quali sono i sintomi in ciascuna funzione e quando possibile quale ne sia l’origine, ma in modo differenziato per ciascuna.

Penso che sia molto importante parlare bene, soprattutto quando si tratta di insegnare l’uso di una lingua ai bambini.

Parlare delle basi dell’insegnamento dello spagnolo usando una parola senza senso mi sembra un pessimo inizio.
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Nacho Calderón Castro

Nacho es el fundador y director del Instituto de Neuropsicología y Psicopedagogía Aplicadas (INPA) en Madrid, España y forma parte del equipo de Neurological Rehabilitation International Consultants, dirigiendo su centro en Laredo, Texas, tareas que compatibiliza impartiendo conferencias en centros de enseñanza, desde jardines de infancia hasta universidades. Ha sido colaborador con con el programa de radio La Mañana de COPE, dirigido por Javi Nieves durante los cursos 2012 – 2014 y es profesor del Instituto de Estudios Familiares – IDEFA. En el año 2013 fue llamado por el Dr. Unruh para continuar su labor en Estados Unidos. Para realizar tal tarea y en reconocimiento a su trayectoria profesional, el gobierno de aquel país le ha concedido el visado 01, otorgado a personas con “habilidades extraordinarias”. Desde mayo de 2017 Nacho ha trasladado esta consulta a Pachuca, en el estado de Hidalgo, en México, y de ese modo trabaja junto con Iliana Guevara Rivera, con quien comparte una trayectoria profesional desde noviembre de 1992. Nacho Calderón atiende por tanto a pacientes en México a lo largo de tres meses al año – febrero, junio y octubre -, dedicando ocho meses a la atención de pacientes en España. Licenciado en Psicología, comenzó su labor profesional en los Institutos para el Logro del Potencial Humano en Filadelfia, junto con Glenn, Janet y Douglas Doman, donde estuvo durante dos años completos. Durante este periodo atendió a familias en Filadelfia, Fauglia (Italia) y Tokio (Japón). A su regreso a España en 1995, fue co-fundador de la asociación Institutos Fay para la Estimulación Multisensorial. Nacho trajo el primer Audiokinetron (para el tratamiento Bèrard) que hubo en nuestro país. En 1997 comenzó su formación como evaluador con el método IRLEN, tras su paso por el IRLEN Center de Helen Irlen en California, se convirtió en 1999 en el responsable de dicho método en la península. En el curso de 1997-98, completó su formación en reflejos primitivos de la mano de Peter Blythe y Sally Goddar. Más tarde continuaría su formación junto con Kjelt Johansen, Harald Blomberg y Beatriz y Sonia Padovan. Ha sido instructor KUMON durante más de 10 años y ha dado conferencias en Bélgica, Italia, Alemania y Reino Unido. Nacho ha sido profesor en el Master de diseño infantil en espacio y producto del Instituto Europeo de diseño y en la actualidad compagina toda su labor clínica con la formación en el Master para la formación del profesorado de la Universidad Rey Juan Carlos.