Prodotto dai fratelli Borja e Inés Zavala, rispettivamente di ventitré e ventidue anni, Un angelo chiamato Rebeca uscirà presto nelle sale distribuito da European Dreams Factory. È il terzo film della filmografia dei Zavala, dopo i film di successo Il paradiso non vede l’ora e Il battito del cielo, entrambi sul beato italiano Carlo Acutis.
In questa occasione, Borja e Inés Zavala affrontano la storia di Rebeca Rocamora Nadal, nata a Granja de Rocamora, provincia di Alicante, il 7 settembre 1975. Lei è il miglior esempio di come la realtà supera la finzione: una giovane bionda e con gli occhi di lago , morì di cancro all’età di vent’anni, il 26 maggio 1996, festa di Pentecoste.
Dichiarata Serva di Dio dalla Santa Sede, nessuno o quasi oggi conosce la sua egregia figura né la sua vita travagliata durante la quale rivisse nella propria carne la Passione di Cristo. Gravemente malata dall’età di dieci anni, compì il proprio Golgota fino alla morte, con il sorriso sempre sulle labbra e una preoccupazione permanente per rendere felici gli altri, a cominciare dalla propria famiglia e dai propri amici.
Una ragazza, insomma, che ha dimostrato fin dall’inizio con il suo comportamento quotidiano, che si può essere santi senza fare cose straordinarie, frequentando i sacramenti, adorando Gesù Eucaristia e mantenendo un rapporto filiale con la Vergine Maria basato sui grani del Santo Rosario. . Uno di quei “santi della porta accanto”, parafrasando papa Francesco.
José Ignacio Munilla, Vescovo di Orihuela-Alicante, commenta che una delle gioie più grandi nel prendere possesso della sua nuova Diocesi è stata trovare in corso il processo di Rebeca, e ora partecipa a questo primo film su di lei insieme al postulatore del suo processo di beatificazione, José Cristóbal Moreno, e suor Milagros, monaca carmelitana guarita per sua intercessione nonostante lo stupore dei medici.
In Un angelo chiamato Rebeca vengono alla luce anche le testimonianze della madre di Rebeca, María del Rosario Nadal, e delle sue tre sorelle: Laura, Rosa e Lourdes, che rivelano aneddoti sconosciuti sulla Serva di Dio fin dalla sua prima infanzia. Il coinvolgimento della famiglia e dei responsabili del processo ecclesiastico in questo primo film su Rebeca è totale, così come quello dei suoi amici, compagni di classe e catechisti, o quello dei vicini di Granja de Rocamora, poiché Rebeca ha sempre avuto fama di santità nella vita. Il film servirà anche a promuovere il suo processo di beatificazione, il cui primo miracolo è già allo studio a Roma. Il film offre anche filmati originali di Rebeca, insieme a documenti e immagini inediti della sua vita familiare e delle sue esperienze con gli amici. Diretto e scritto da José María Zavala (Il mistero di Padre Pio, Wojtyla. L’investigazione, Alba in Calcutta o Il paradiso non può aspettare), il film presenta ancora una volta la fotografia dell’accademico Miguel Gilaberte (Velvet, Alta Mar, Ágora o la serie Gli inviati della Paramount Chanel). La colonna sonora originale (OST) è di Bruno Valenti, compositore di Halkara, film nominato agli Oscar 2024, e il montaggio di Jordi Azategui, che ha lavorato ai principali film dell’acclamata regista Isabel Coixet, l’ultimo dei quali, Love, è una delle favorite per i Goya Awards 2024.