Alle ore 11.30 di questa mattina, ha avuto luogo in diretta streaming dalla Sala Stampa della Santa Sede la Conferenza Stampa di presentazione della Consulta 2023 dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (OESSH), che si svolge a Roma dal 6 al 9 novembre.
La conferenza stampa di presentazione del Consiglio 2023 dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è stata un evento positivo e incoraggiante. Il nuovo Consiglio, presieduto da S.E. il Tenente Generale Juan García Martínez, Duca di San Pedro de Galatino, ha un profilo professionale ed esperienziale di tutto rispetto.
La conferenza è stata presieduta dal Gran Cancelliere dell’Ordine, Sua Eccellenza Mons. D. Manuel Estepa Llaurens, Arcivescovo di Madrid, che ha sottolineato l’impegno dell’Ordine nella difesa della fede cristiana e nella promozione della pace in Medio Oriente. Anche il nuovo Luogotenente, S.E. il Tenente Generale García Martínez, ha sottolineato l’importanza dell’Ordine per la Chiesa cattolica e la comunità cristiana in Medio Oriente.
I membri del nuovo Consiglio hanno espresso il loro impegno nel lavoro dell’Ordine, che si concentra sull’assistenza alle comunità cristiane in Terra Santa, sulla promozione del dialogo interreligioso e sulla difesa del patrimonio culturale cristiano.
Nel complesso, la conferenza è stata un evento ben organizzato e ha trasmesso un messaggio di ottimismo e speranza per il futuro dell’Ordine.
Sono intervenuti: l’Em.mo Card. Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; l’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone, Governatore Generale dell’OESSH; S.E. Mons. Tommaso Caputo, Arcivescovo Prelato di Pompei e Assessore dell’OESSH; e la Signora Valencia Yvonne Camp, Luogotenente OESSH per gli USA Middle Atlantic.
Ne riportiamo di seguito gli interventi:
Intervento dell’Em.mo Card. Fernando Filoni
Riflettendo riguardo alla possibilità di riunirsi con i responsabili internazionali del nostro Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e avendo avuto modo – anche se in maniera limitata a causa dell’epidemia da Covid-19 che è scoppiata poche settimane dopo il mio arrivo come Gran Maestro all’Ordine – di visitare in questo tempo varie Luogotenenze e Delegazioni Magistrali nei diversi continenti, il tema della formazione dei nostri Cavalieri e Dame mi è subito apparso come un argomento al quale era importante dedicare attenzione, sia con tempi di ascolto dalle realtà vissute sul terreno sia con una riflessione a più ampio respiro sugli aspetti fondamentali a partire dalla nostra spiritualità. Su questo tema in quei mesi di lockdown mi sono concentrato per poter fornire alcuni spunti in un piccolo volume, ad oggi tradotto in una decina di lingue, dedicato alla spiritualità dell’Ordine del Santo Sepolcro che potesse essere utilizzato come base anche per la formazione dei nostri Membri.
In questa sede desidero semplicemente condividere tre punti principali.
Innanzitutto, la formazione riveste un aspetto essenziale in quanto il nostro Ordine non è – e qui desidero ripeterlo chiaramente – un Ordine cavalleresco onorifico, bensì un’entità attiva e vitale a carattere contributivo e partecipativo. Proprio per questo la formazione viene e deve sempre più essere curata con attenzione, permettendo così ai futuri membri, ma anche – attraverso la formazione permanente – a quelli già da tempo inseriti nella vita dell’Ordine, di crescere nella comprensione della missione alla quale sono chiamati.
Qual è dunque questa missione alla quale formiamo i nostri Membri? Questo è il secondo punto sul quale vorrei concentrarmi. L’Ordine si colloca all’interno della Chiesa come suo “Ente centrale” in quanto è stabilito dalla suprema Autorità della Chiesa, il Papa, il quale gli riconosce la personalità pubblica, con l’intento di venire incontro, in modo stabile e adeguato, alle necessità della Chiesa in Terra Santa in collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme. «L’Ordine, con la sua struttura e le sue attività, partecipa direttamente alla sollecitudine del Romano Pontefice in ciò che riguarda i Luoghi e le Istituzioni cattoliche in Terra Santa», leggiamo nel preambolo dello Statuto. Infatti, è fondamentale ricordare per i nostri Cavalieri e Dame e per tutti i cristiani, la centralità dell’impegno ecclesiologico del sostegno alla Terra Santa. Ho scritto, in una riflessione su questo aspetto, che «Attraverso la presenza di Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro, è la stessa realtà ecclesiale diocesana che in qualche modo partecipa al dovere di sostenere stabilmente (e non solo occasionalmente) la Chiesa Madre di Gerusalemme e quei Luoghi».
E quanto questa sollecitudine alla Terra Santa è purtroppo ancora più importante oggi per le sofferenze che la Terra di Gesù e i suoi abitanti vivono in questo tragico momento storico! La nostra Consulta sarà un momento per poterci stringere a distanza ai nostri fratelli e sorelle in quei luoghi cari, pregare per la pace e riflettere insieme come poter essere sempre di più l’espressione dell’abbraccio della Chiesa Universale come San Paolo ben insegnava invitando le primitive comunità cristiane di Antiochia, Grecia, Galazia e Macedonia di ricordarsi dei «santi» in Gerusalemme e di tenere collette, che egli poi definì generose, anzi «al di là dei loro mezzi» (2Cor 8, 3-4).
Nella formazione infine è centrale sostenere i nostri Cavalieri e Dame nella loro dimensione comunitaria non solo all’interno dell’Ordine nel quale sono chiamati a vivere in spirito di famiglia ma anche all’interno delle loro diocesi e Chiese locali. Infatti la buona volontà, lo spirito di servizio e tutte le nobili virtù lontane dalla mondanità che accompagnano la scelta di diventare Cavaliere e Dama trovano la loro prima immediata espressione nelle Chiese locali di appartenenza e da là poi irradiano nell’attenzione e nel servizio.
Intervento dell’Ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone
La Consulta è l‘assemblea generale dei Luogotenenti/Delegati Magistrali, responsabili delle varie strutture periferiche dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme sparsi per il mondo. Si riunisce ogni quattro anni ed ha carattere consultivo. È presieduta dal Cardinale Gran Maestro e moderata dal Governatore Generale.
Quest’anno, innovando sul passato, sono stati invitati alla Consulta, in qualità di osservatori, anche i Gran Priori di Luogotenenza, per sottolineare l’esigenza di un miglior coordinamento fra la componente laica e quella ecclesiastica nel campo della formazione, che è appunto il tema dell’incontro. Per formazione si intende innanzitutto quella spirituale, ma anche in qualche misura quella gestionale ed amministrativa: i destinatari della formazione sono i candidati all’ingresso nell’Ordine, coloro che ne fanno già parte e che debbono mantenere e ravvivare gli impegni assunti, ed infine coloro che sono chiamati ad incarichi di responsabilità.
Il programma della Consulta prevede una seduta plenaria di apertura, con la partecipazione di rappresentanti della Segreteria di Stato e della Congregazione delle Chiese Orientali, seguita da un incontro del Cardinale Gran Maestro e del Governatore Generale prima collettivamente con i Gran Priori e poi separatamente con i singoli Luogotenenti. Contestualmente i Luogotenenti si divideranno in quattro gruppi di lavoro, coordinati dai quattro Vice Governatori, per esaminare e discutere l’instrumentum laboris predisposto dal Cardinale Gran Maestro, e formulare le eventuali osservazioni in vista della stesura di un documento finale. A conclusione dei lavori i partecipanti saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre ed effettueranno poi un pellegrinaggio alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura e al Santuario del Divino Amore.
L’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, di antica origine cavalleresca, è una istituzione moderna, che guarda più al futuro che al passato. Esso è composto da circa 30.000 Cavalieri e Dame, tutti volontari, raccolti in 64 Luogotenenze o Delegazioni Magistrali in 40 paesi diversi. È presente in tutti i continenti ed è in fase di espansione in Africa, in America Latina ed in Oriente. È un Ente Centrale della Chiesa, con al vertice un Cardinale Gran Maestro nominato dal Papa, ed è diretto e amministrato da un Governatore Generale assistito da un Gran Magistero. La finalità dell’Ordine è quella di promuovere la pratica delle virtù evangeliche fra i suoi membri e di animare nella comunità ecclesiale lo zelo verso la Terra Santa, sostenendovi la presenza cristiana. Per questo obiettivo caritativo, l’Ordine raccoglie risorse per finanziare progetti predisposti in larga parte dal Patriarcato Latino di Gerusalemme a beneficio di istituzioni quali scuole, università, parrocchie, ospedali, case per anziani, campi profughi, etc., con un contributo volontario annuo che negli ultimi anni si aggira attorno ai 15 milioni di Euro. Oggi l’Ordine è prevalentemente impegnato in iniziative umanitarie, alla luce delle emergenze derivanti dall’attuale drammatica situazione di violenza, e – più in generale – nella formazione delle nuove generazioni nelle scuole del Patriarcato Latino, aperte a studenti di tute le fedi, con un insegnamento ispirato ai valori evangelici, e ai principi di dialogo, di convivenza pacifica e di reciproco rispetto.
L’Ordine è fortemente impegnato, oltre che verso la Chiesa Madre di Gerusalemme, nella collaborazione con le Chiese locali, le Diocesi e le parrocchie in cui è presente, nella promozione del dialogo inter-religioso, nella comunicazione e nelle relazioni esterne, collaborando con altre Istituzioni che condividono analoghe finalità, secondo le direttive del Santo Padre.
L’attuale Consulta è la prima che si riunisce dopo l’approvazione da parte del Santo Padre del nuovo Statuto dell’Ordine, la predisposizione di un nuovo Regolamento Generale, la pubblicazione di un nuovo Rituale per le celebrazioni e l’impulso dato attraverso un apposito libro del Cardinale Gran Maestro sul tema della spiritualità.
L’Ordine ha sede legale in Vaticano, il centro della propria attività presso la Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo, e la sede di rappresentanza a Palazzo della Rovere. Sul piano amministrativo, obiettivo dell’Ordine è quello di inviare in Terra Santa l’intero ammontare delle oblazioni raccolte in tutto il mondo, coprendo con i proventi dell’affitto di una parte di Palazzo della Rovere le spese di gestione del Gran Magistero.
Intervento di S.E. Mons. Tommaso Caputo
La prossima Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro sarà dedicata al tema fondamentale della formazione.
Per le Dame e i Cavalieri, il far parte dell’Ordine è sicuramente motivo di gioia personale, occasione per vivere fraternità e carità, ma non deve mai essere un mero fregio da esibire, una sorta di carica onorifica. I membri sono chiamati all’impegno e alla responsabilità nel realizzare quello che la Chiesa desidera dai laici, in primis essere testimoni della propria fede. Ai Cavalieri e alle Dame è chiesto di vivere da convertiti, dunque da risorti, in un mondo che dà l’impressione di aver dimenticato Dio. Vivere da risorti, oggi, non è semplice. C’è sempre bisogno di qualcuno che ci accompagni lungo il cammino e ci riporti continuamente alle radici della nostra fede.
«La formazione è un processo complesso che ha un inizio, ma non una fine. All’interno delle Luogotenenze e Delegazioni Magistrali è evidente il desiderio di continuare a crescere, a formarsi, ad imparare e a fare in modo che quanto appreso faccia sempre più parte della vita del Cavaliere e della Dama e, di conseguenza, della vita dell’intera struttura dell’Ordine attiva a livello locale, regionale e nazionale» (cfr. Instrumentum Laboris della Consulta, art. 22).
La formazione è essenziale per tutti i cristiani: da un lato consente di conservare sempre viva la fede e dall’altro aiuta a stare, da credenti, nel mondo. Lo è ancora di più per Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro, membri di un Ente Centrale della Chiesa che li chiama ad una missione speciale: «Vivere appieno la fede cristiana con un’attenzione particolare alla Terra Santa» (cfr. I.L., introduzione, 1).
Un ruolo preminente nella formazione dei membri dell’Ordine è riservato ai Gran Priori di Luogotenenza, ecclesiastici che per la prima volta parteciperanno alla Consulta. È un fatto storico voluto dal Cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine, anche per promuovere l’impegno dei Gran Priori e dei Priori di Sezione e di Delegazione nel fare da «anello di congiunzione» tra i componenti dell’Ordine, in particolare i Luogotenenti, i Presidi e i Delegati, e i vescovi delle diocesi di appartenenza.
Gran Priori e Priori sono chiamati a guidare i membri dell’Ordine nel vivere gli impegni indicati dall’articolo 4 dello Statuto, approvato da Papa Francesco l’11 maggio 2020 come valori connaturati a sé stessi. Rinuncia personale, generosità, coraggio, solidarietà, sollecitudine, coinvolgimento e collaborazione devono essere un tutt’uno con il corpo e l’anima di chi vive l’appartenenza all’Ordine. Non si tratta di “compiti di Statuto”, ma di impegni vissuti con lo slancio del cuore nella gioia di aver risposto “eccomi” a questa specifica chiamata del Signore. A ben vedere anche il compito dei Gran Priori e dei Priori nel guidare spiritualmente Cavalieri e Dame dell’Ordine non dipende dal mero rispetto di uno Statuto. Quante opere concrete possono nascere da un’adeguata e approfondita formazione che si nutre di «lettura attenta e approfondita delle Sacre Scritture, cenni di teologia, temi di morale cattolica, studio del Catechismo» (cfr. I.L., art. 27).
Come ricordava Papa Francesco nel Discorso ai Membri della Consulta dell’Ordine, il 16 novembre 2018: «È importante non dimenticare che lo scopo principale del vostro Ordine risiede nella crescita spirituale dei suoi membri… L’ammissione nel Vostro Ordine di Vescovi, Sacerdoti e Diaconi non rappresenta assolutamente una onorificenza. Fa parte dei loro compiti di servizio pastorale assistere quanti fra di voi hanno un ruolo di responsabilità fornendo occasioni di preghiera comunitaria e liturgica ad ogni livello, continue opportunità spirituali e di catechesi per la formazione permanente e per la crescita di tutti i componenti dell’Ordine».
Gran Priori e Priori sono dunque “guide spirituali” (cfr. Statuto, articolo 33.4) ed è fondamentale «che siano pienamente coscienti del proprio compito» e «che abbiano progressivamente modo di conoscere gli altri membri del clero, religiosi e religiose che appartengono alla Delegazione, Sezione o Luogotenenza per poter coordinare al meglio l’azione di accompagnamento spirituale a vantaggio di tutti i membri dell’Ordine» (cfr. I. L., art. 85). La guida spirituale deve dunque saper vivere il senso dell’appartenenza e la relazione anche con confratelli sacerdoti, religiosi e religiose al fine di rendere più efficace la sua direzione. La guida spirituale è essenziale.
Il Beato Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei e primo Cavaliere laico dell’Ordine del Santo Sepolcro a essere beatificato, sentì sempre la necessità di lasciarsi guidare nelle “cose di Dio” da un sacerdote, dal cammino di conversione fino agli ultimi giorni di vita.
Sappiamo quanto il Cardinale Gran Maestro abbia a cuore la formazione di Cavalieri e Dame. Nel 2020 ha pubblicato quel volume prezioso per la spiritualità dell’Ordine nel quale ha citato l’esortazione che San Giovanni Paolo II rivolse alla Consulta il 16 ottobre 2003: «Vostro modello sia Maria, la Madre dei credenti, sempre pronta ad aderire con gioia alla volontà di Dio. Invocatela ogni giorno con la bella e tradizionale preghiera del Rosario, che aiuta a contemplare Cristo con lo sguardo della sua Madre. Questo sarà per voi fonte di crescita, come avvenne per il beato Bartolo Longo, vostro illustre confratello» (pp. 74-75).
Gran Priori e Priori siano sempre consapevoli che nessuna formazione, nessuna crescita spirituale, potrà mai prescindere dalla Vergine Maria e dalla recita del Rosario, soprattutto in tempi come quelli attuali nei quali la Terra Santa è scenario di un nuovo terribile conflitto.
Intervento della Signora Valencia Yvonne Camp
Mi chiamo Valencia Yvonne Camp, ricopro l’incarico di Luogotenente dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme per gli USA Middle Atlantic. Grazie per il vostro cortese e generoso invito.
Sono stata nominata nell’Ordine dal primo Luogotenente della Luogotenenza per gli USA Middle Atlantic, Sua Eccellenza Bernard Ficarra, di felice memoria. Essere il suo successore mi riempie di umile orgoglio. È tramite lui che ho conosciuto l’Ordine e la leadership, ed è attraverso l’esempio di sua moglie, Dama Jean, che ho imparato le vere virtù derivanti dall’essere una Dama dell’Ordine.
In qualità di Luogotenente, sono responsabile della guida e della direzione dei Cavalieri e delle Dame, incoraggio la loro fede, li tengo informati sulle questioni e sui temi che riguardano la Terra Santa e trasmetto loro la conoscenza della Chiesa universale. Essere Luogotenente significa condurre, guidare e dirigere, ma soprattutto servire. Io sono una responsabile a servizio degli altri.
In quanto tale, posso definire e realizzare i bisogni della Luogotenenza. Una volta raggiunto questo obiettivo, sono in grado di progettare e sviluppare in modo creativo le opportunità per soddisfare tali bisogni. La gioia di rispondere alle necessità della Luogotenenza consiste nel coinvolgere i Cavalieri e le Dame a condividere l’esperienza, creando così un’opportunità di leadership.
Durante il mio mandato, ho visitato ogni Sezione ed ho incontrato personalmente i Cavalieri, le Dame e i Cavalieri Cappellani. Ognuno di loro mi ha spiegato il significato che attribuisce all’essere un Cavaliere o una Dama dell’Ordine e ha condiviso delle idee per realizzare ulteriori attività per la Sezione di appartenenza e per la Luogotenenza.
Ho intensificato la comunicazione via email che si estende a tutta la Luogotenenza. È molto rassicurante quando Cavalieri e Dame rispondono alle email, soprattutto coloro che non possono partecipare attivamente. I messaggi di sostegno, di apprezzamento o di rammarico per l’impossibilità di poter intervenire costituiscono una nuova comunicazione bidirezionale con i membri della Luogotenenza, alcuni dei quali sono rimasti sorpresi dal fatto che rispondessi proprio io ai loro messaggi!
La pandemia di Covid ha fornito un’opportunità unica per una diversa forma di comunicazione tramite Zoom. Anche se la pandemia non è più una minaccia preoccupante, gli incontri via Zoom per le Giornate di Raccoglimento, la recita settimanale del Rosario e la preghiera della Via Crucis continuano a coinvolgere i Cavalieri e le Dame e ad accrescere la spiritualità dell’Ordine in tutta la Luogotenenza.
L’educazione e la formazione nella Luogotenenza sono elementi importanti. Ogni anno, durante il weekend dell’Investitura, si tiene un ritiro di Discernimento e Rinnovamento che comprende la Messa, l’Adorazione e dei colloqui spirituali. Per coloro che devono essere Investiti, ho creato un programma di formazione diviso in tre parti:
– La prima parte del programma di formazione introduce la Terra Santa, la storia, le sfide e integra le Scritture per portare la realtà di Cristo in un luogo che non tutti riescono a vedere ma a cui credono attraverso gli occhi della fede.
– La seconda parte riguarda l’Ordine. Oltre a condividere informazioni sull’Ordine, spiego loro che sono stati chiamati e scelti per il privilegio di essere Dame o Cavalieri dell’Ordine. Illustro le responsabilità di una Dama o di un Cavaliere e come vivranno la loro vita in modo diverso quando accetteranno questo onore.
– La terza parte del programma di formazione esamina gli aspetti pratici dei giorni in cui si svolge l’Investitura, compreso il significato della cerimonia di Investitura.
A partire da gennaio 2024, istituirò il «Programma di Formazione alla Fede». Questo prevederà riunioni mensili di ogni Sezione per la Messa e le riflessioni teologiche. Per promuovere la solidarietà della Luogotenenza, sarà scelto un tema da utilizzare in tutte le Sezioni. Per il 2024 sarà il libro del Cardinale Gran Maestro: E tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento.
Diventare Luogotenente è stata un’esperienza gratificante e arricchente. Mi ha aiutata a crescere nella mia vita di preghiera e ad apprezzare più profondamente i doni di Dio, quelli che portano gioia e quelli per i quali facciamo fatica a trovare gioia, tenendo sempre a mente che «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Filippesi 4,13)