Il discorso del Papa: “Portare misericordia e compassione a tutti”

Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie

Vatican Media

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie, e ha rivolto loro il discorso che pubblichiamo di seguito:

Discorso del Santo Padre

Eminenza, Eccellenze,
cari Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie e collaboratori del Dicastero per l’Evangelizzazione,
fratelli e sorelle, buongiorno!

Vi saluto con gioia in occasione dell’Assemblea generale annuale delle Pontificie Opere Missionarie. Saluto il Cardinale Pro-Prefetto, l’Arcivescovo Presidente Emilio Nappa e tutti voi, che operate al servizio della missione di evangelizzazione della Chiesa.

In questo momento storico, mentre portiamo avanti il processo sinodale, è importante ricordare che la Comunità cristiana è per sua natura missionaria. Ogni cristiano, infatti, ha ricevuto in dono lo Spirito Santo ed è inviato a continuare l’opera di Gesù, annunciando a tutti la gioia del Vangelo e portando la sua consolazione nelle diverse situazioni della nostra storia spesso ferita. Chi si lascia attrarre dall’amore di Cristo diventando suo discepolo sente anche il desiderio di portare a tutti la misericordia e la compassione che sgorgano dal suo Cuore. La missionarietà non è una cosa naturale. Naturalmente noi cerchiamo le comodità, sempre, che sia tutto in ordine… È stato necessario che venisse lo Spirito Santo a fare quel “disordine” tremendo che è stata la mattina di Pentecoste, perché lo Spirito per creare la missionarietà, per creare la vita della Chiesa è creatore del disordine, ma poi fa l’armonia. Ambedue le cose sono dello Spirito Santo.

Vorrei invitarvi proprio alla contemplazione del Cuore di Gesù, di cui ricorre la solennità in questo mese di giugno. Guardando al suo cuore misericordioso e compassionevole, possiamo riflettere sul carisma e sulla missione delle Pontificie Opere Missionarie.

1. Il Cuore di Gesù e la missione. Anzitutto, contemplando il Cuore di Cristo, scopriamo la grandezza del progetto di Dio per l’umanità. Il Padre, infatti, «ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Nel Cuore trafitto del Crocifisso possiamo scoprire la misura infinita dell’amore del Padre: ci ama di amore eterno; ci chiama ad essere suoi figli e a condividere la gioia che viene da Lui; ci viene a cercare quando siamo perduti; ci rialza quando cadiamo e ci fa rinascere dalla morte. Gesù stesso ci parla così dell’amore del Padre, ad esempio quando afferma: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato» (Gv 6,39).

Carissimi, questo ci ha mostrato Gesù in tutta la sua vita: nella compassione per coloro che erano feriti, nella commozione dinanzi al dolore, nella misericordia con cui ungeva i peccatori, nella sua immolazione per il peccato del mondo. Ci ha manifestato il cuore di Dio, come quello di un Padre che sempre ci aspetta, ci da lontano ci vede, ci viene incontro a braccia aperte; un Padre che non respinge nessuno, ma accoglie tutti; non esclude nessuno, ma chiama tutti. Mi è piaciuta un’opera giovanile di stile pop sulla parabola del figlio prodigo. A un certo punto dello spettacolo, il figlio prodigo racconta a un amico che gli manca il papà. “Insomma, io vorrei tornare, perché mi manca papà, ma non posso, sicuramente papà non mi accetterà”. E l’amico gli dice: “Scrivi una lettera e digli che la tua volontà è tornare a casa, chiedi scusa e digli che, se lui vuole accoglierti, prenda un fazzoletto bianco e lo metta sulla finestra della casa”. Lo spettacolo continua e alla fine, quando già il figlio sta arrivando a casa e si vede la casa, si vede che è piena di fazzoletti bianchi. Questo dice che l’amore, il perdono di Dio non ha misura, non ha misura. Dobbiamo andare su questa strada con questa fiducia.


Noi siamo stati inviati a continuare questa missione: essere segno del Cuore di Cristo e dell’amore del Padre, abbracciando il mondo intero. Qui troviamo il “cuore” della missione evangelizzatrice della Chiesa: raggiungere tutti con il dono dell’amore infinito di Dio, cercare tutti, accogliere tutti, offrire la vita per tutti senza escludere nessuno. Tutti. Questa è la parola-chiave. Quando il Signore ci racconta di quella festa di nozze (cfr Mt 22,1-14), che è andata male perché gli invitati non sono venuti: uno perché aveva comprato una mucca, un altro perché doveva viaggiare, un altro che si era sposato… cosa dice il Signore? Andate agli incroci delle strade e invitate tutti, tutti: sani e malati, cattivi, buoni, peccatori…tutti. Questo è al cuore della missione: quel “tutti”. Senza escludere nessuno. Tutti. Ogni nostra missione, quindi, nasce dal Cuore di Cristo per lasciare che Egli attiri tutti a sé. E questo è lo spirito mistico e missionario della Beata Pauline Marie Jaricot, fondatrice dell’Opera per la Propagazione della Fede, che è stata tanto devota al Sacro Cuore di Gesù.

2. Il carisma delle Pontificie Opere Missionarie oggi. In questa prospettiva, vorrei ribadire ancora una volta quanto ho già sottolineato nella Costituzione Praedicate Evangelium, nella quale ho voluto ricordare la vocazione delle POM ad essere «strumenti di promozione e di responsabilità missionaria di ogni battezzato e per il sostegno alle nuove Chiese particolari» (art. 67 § 1).

Le POM, quindi, non sono una mera agenzia di distribuzione di fondi per chi ha bisogno di aiuto, ma una realtà chiamata a sostenere la «missione evangelizzatrice nella Chiesa universale e in quelle locali» e ad «alimentare lo spirito missionario nel Popolo di Dio» (Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2022, 3). Vi esorto, perciò, a intensificare ancora di più, con l’audacia e la fantasia dello Spirito Santo, le varie attività di animazione, informazione e formazione dello spirito missionario. Vi invito a promuovere la responsabilità missionaria dei battezzati, valorizzando la rete capillare delle direzioni nazionali, sia nei Paesi di prima evangelizzazione sia in quelli di antica tradizione cristiana, che forse hanno bisogno di un’altra prima evangelizzazione; questi, lo sappiamo, sono segnati da una seria crisi della fede e necessitano di una rinnovata evangelizzazione e di conversione pastorale. Per favore, non ridurre le POM ai soldi! Questo è un mezzo. Ci vogliono i soldi, sì, ma non ridurle a questo. Sono qualcosa di più grande dei soldi. I soldi sono quello di cui abbiamo bisogno per andare avanti. Perché se manca la spiritualità ed è soltanto un’impresa di soldi, subito viene la corruzione; abbiamo visto anche oggi sui giornali si vedono storie di presunte corruzioni in nome della missionarietà della Chiesa.

3. Prospettive e sogni per il rinnovamento. Alla luce di tutto ciò, permettetemi infine di sognare con voi “a occhi aperti”, cioè di guardare lontano insieme a voi, verso quelle prospettive che le POM sono chiamate a percorrere a servizio della missione evangelizzatrice di tutta la Chiesa.

Il sogno più grande è quello di una cooperazione missionaria sempre più stretta e coordinata tra tutti i membri della Chiesa. In questo processo voi avete un ruolo importante, che vi viene ricordato anche dal motto di padre Manna per la Pontificia Unione Missionaria: «Tutta la Chiesa per tutto il mondo». Vi confermo nella chiamata a diventare lievito, per contribuire a promuovere e favorire lo stile missionario nella Chiesa e il sostegno alle opere di evangelizzazione.

Questa chiamata, che esige da voi una particolare attitudine a coltivare la comunione e la fraternità, si realizza anche attraverso le strutture stabilite in tutte le Conferenze episcopali e diocesi per il bene dell’intero Popolo di Dio. È significativo il fatto che i fondatori delle Opere erano un vescovo, un sacerdote e due laiche, vale a dire rappresentanti di diverse categorie di battezzati: è un segno che ci impegna a coinvolgere tutti i membri del Popolo di Dio nell’animazione missionaria! Non smettiamo di sognare «una nuova stagione dell’azione missionaria delle comunità cristiane» (Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2022, 3). Per favore, teniamo vivo questo sogno!

Ringrazio voi qui presenti e tutti i collaboratori e le collaboratrici per il servizio generoso, spesso svolto “dietro le quinte” e tra tante difficoltà. Vi auguro di ardere sempre di zelo apostolico e di essere animati dalla passione per l’evangelizzazione. Portate con gioia il Vangelo, perché si diffonda nel mondo intero, e che la Madonna vi accompagni come Madre! Vi benedico di cuore. E, per favore, pregate per me. Grazie.