Al termine dell’Angelus, Francesco ha ricordato l’atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria e ha invitato alla solidarietà con chi soffre per la guerra, senza dimenticare l’Ucraina martirizzata.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle!
Saluto tutti voi, romani e pellegrini di tanti Paesi, in particolare i fedeli venuti da Madrid e da Spalato.
Saluto i gruppi parrocchiali di Padova, Caerano San Marco, Bagolino, Formia e Sant’Ireneo in Roma.
Venerdì prossimo 17 marzo e sabato 18 si rinnoverà in tutta la Chiesa l’iniziativa “24 ore per il Signore”: un tempo dedicato alla preghiera di adorazione e al sacramento della Riconciliazione. Nel pomeriggio di venerdì mi recherò in una parrocchia romana per la Celebrazione penitenziale. Un anno fa, in tale contesto, abbiamo compiuto il solenne Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, invocando il dono della pace. Il nostro affidamento non venga meno, non vacilli la speranza! Il Signore ascolta sempre le suppliche che il suo popolo gli rivolge per intercessione della Vergine Madre. Rimaniamo uniti nella fede e nella solidarietà con i nostri fratelli che soffrono a causa della guerra; soprattutto non dimentichiamo il martoriato popolo ucraino!
A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!