Dopo l’Angelus
A tutti voi qui presenti e a quanti seguono attraverso i media rivolgo i migliori auguri per il nuovo anno. Viva gratitudine esprimo al Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole Sergio Mattarella, invocando prosperità per il popolo italiano; con gli stessi auguri anche per il Presidente del Governo.
In questo giorno, che San Paolo VI volle dedicare alla preghiera e alla riflessione per la pace nel mondo, sentiamo ancora più forte, intollerabile il contrasto della guerra, che in Ucraina e in altre regioni semina morte e distruzione. Tuttavia non perdiamo la speranza, perché abbiamo fede in Dio, che in Gesù Cristo ci ha aperto la via della pace. L’esperienza della pandemia ci insegna che nessuno può salvarsi da solo, ma che insieme possiamo percorrere sentieri di pace e di sviluppo.
Nel mondo intero, in tutti i popoli sale il grido: no alla guerra! No al riarmo! Le risorse vadano allo sviluppo: salute, alimentazione, educazione, lavoro. Tra le innumerevoli iniziative promosse dalle comunità cristiane, ricordo la Marcia nazionale svoltasi ieri ad Altamura, dopo le quattro carovane che hanno portato solidarietà in Ucraina. Saluto e ringrazio i numerosi amici della Comunità di Sant’Egidio, venuti anche quest’anno a testimoniare il loro impegno per la “pace in tutte le terre”, qui e in molte città del mondo. Grazie, cari fratelli e sorelle di Sant’Egidio!
Saluto le due bande musicali provenienti dalla Virginia e dall’Alabama, negli Stati Uniti d’America – dopo vogliamo sentirli! Saluto i giovani del movimento Regnum Christi – grazie! Si fanno sentire! – di vari Paesi d’America e d’Europa; come pure i ragazzi e le famiglie della Comunità Cenacolo, con una benedizione a Madre Elvira e a tutte le comunità.
A tutti auguro buona domenica e buon anno. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!