Messaggio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso agli Indù in occasione della festa di Deepavali 2022
La festa di Diwali è celebrata da tutti gli Indù ed è conosciuta come Deepavali ossia “fila di lampade ad olio”. Simbolicamente fondata su un’antica mitologia, essa rappresenta la vittoria dellaverità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male.
La celebrazione vera e propria dura tre giorni segnando l’inizio di un nuovo anno, la riconciliazione familiare, specialmente tra fratelli e sorelle, e l’adorazione a Dio.
Quest’anno la festa sarà celebrata da molti indù il 24 ottobre. Per l’occasione il Dicastero per il Dialogo Interreligioso ha inviato loro un Messaggio dal tema: «Cristiani e induisti: promuoviamo insieme la convivialità e la corresponsabilità ».
Pubblichiamo di seguito il testo del Messaggio:
Cristiani e induisti:
promuoviamo insieme la convivialità e la corresponsabilità
Cari amici induisti,
Il Dicastero per il Dialogo Interreligioso, finora conosciuto come Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, vi porge i suoi gioiosi saluti e migliori auguri in occasione del Deepavali, che quest’anno ricorre il 24 ottobre. Questa festa delle luci possa darvi la grazia e la felicità di ravvivare non solo le vostre vite, ma quelle di ognuno nelle vostre famiglie e comunità, e in senso più ampio
nella società.
Crescenti tensioni, conflitti e violenze in varie parti del mondo sulla base di identità e supremazie religiose, culturali, etniche, razziali e linguistiche – spesso alimentate da politiche competitive, populiste ed espansionistiche, ma anche da movimenti di maggioranza e di minoranza e da un uso sfacciato dei social media – sono causa di preoccupazione per tutti noi, perché colpiscono
pesantemente la fraterna e pacifica coesistenza sociale. In questo contesto, è vitale e centrale il bisogno di promuovere la convivialità e uno spirito di corresponsabilità tra le persone. Continuando la nostra cara tradizione, vogliamo condividere con voi in questa occasione qualche pensiero su come noi, cristiani e induisti, possiamo promuovere insieme la convivialità e la corresponsabilità per il bene di ciascuno e di tutti.
La convivialità è sia la qualità di essere amichevole e vivace sia la capacità di vivere in mezzo agli altri con le loro individualità, diversità e differenze in uno spirito di rispetto, amore e fiducia. È l’atto e l’arte di forgiare, da un lato, relazioni amichevoli e fraterne, sane e armoniose, tra gli esseri umani, e tra questi e la natura, dall’altro. Essa si costruisce quotidianamente, attraverso incontri personali e dialogo, reciproco ascolto e comprensione, pazienza e perseveranza, con la convinzione che “la vita sussiste dove c’è legame, comunione, fratellanza” (Papa Francesco, Enciclica Fratelli Tutti – sulla fraternità e l’amicizia sociale, 2020, n. 87).
D’altronde, la promozione della convivialità comporta da parte nostra l’assunzione di responsabilità reciproca e per la creazione. Essa esige una disponibilità a camminare ed operare insieme con carità, fraternità e senso di corresponsabilità per il bene comune. Oltre a contribuire noi per primi responsabilmente come possiamo al bene comune, è necessario che rendiamo responsabili le persone che ci circondano nel realizzare la convivialità mediante il rispetto della dignità trascendentale di ogni persona umana e dei suoi legittimi diritti che ne scaturiscono, al fine di operare per il benessere sociale e lo sviluppo sostenibile di tutti, e impegnandosi a vivere in armonia con ciascuno e con la natura. Sulla strada verso la convivialità, dobbiamo affrontare molte sfide a causa del prevalere dell’indifferenza e dell’individualismo dominanti nella nostra società odierna, e, in quanto credenti, non dobbiamo cedere al pessimismo, ma invece essere uniti e agire come esempio per gli altri.
Come le famiglie, con l’esempio dei genitori e degli anziani, svolgono un ruolo chiave nell’imprimere nei loro figli e nei più giovani i nobili valori della convivialità e corresponsabilità, anche la famiglia dei responsabili religiosi e dei gruppi di tutte le religioni attraverso il globo, le istituzioni educative, i mezzi di comunicazione, le organizzazioni governative e non governative, condividono ugualmente la responsabilità di coltivare i valori della convivialità e corresponsabilità con tutti i mezzi a loro disposizione. Il dialogo interreligioso, poi, che secondo papa Francesco è “un segno provvidenziale” dei nostri tempi e “una via privilegiata per la crescita della fraternità e della pace nel mondo” (Saluti ai Delegati dell’International Jewish Committee on Interreligious
Consultations, 30 giugno 2022), costituisce senza dubbio uno strumento potente per ispirare e spingere persone di diverse tradizioni religiose a vivere questi valori in fraternità, unità e solidarietà per il bene comune.
Come credenti e responsabili delle nostre comunità religiose siamo radicati nelle nostre rispettive credenze e convinzioni religiose, e condividiamo una comune preoccupazione e responsabilità per il benessere della famiglia umana e della terra, nostra casa comune. Come tali, possiamo noi, cristiani e induisti, unire i nostri sforzi con le persone di tutte le altre tradizioni religiose e con quelle di buona volontà, per promuovere, individualmente e collettivamente, lo spirito di
convivialità e corresponsabilità per trasformare questo mondo in una dimora sicura per ognuno dove vivere gioiosamente in pace!
Vi auguriamo un felice Deepavali!
Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, MCCJ
Prefetto
Mons. Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage
Segretario