Speravamo che la seconda guerra mondiale fosse un monito per l’umanità, e soprattutto per gli europei, che recentemente ne hanno sperimentato la crudeltà. La guerra in Europa non si sarebbe mai più ripetuta – ha affermato il dott. Robert Derewenda, Direttore dell’Istituto di Memoria Nazionale di Lublino, docente all’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino in occasione della Giornata della Memoria per le Vittime dei Campi di Concentramento e dei Campi di Sterminio Nazisti Tedeschi. Dal 2006 questa Giornata si celebra in tutta la Polonia il 14 giugno.
“La situazione odierna è di grande attualità nel contesto della Giornata della Memoria per le Vittime dei Campi di Concentramento e dei Campi di Sterminio Nazisti Tedeschi. Non ci aspettavamo che oggi, nel XXI secolo, la guerra potesse ripetersi. Una guerra che minaccia un popolo al centro dell’Europa: quello ucraino. Speravamo che la seconda guerra mondiale fosse un monito per l’umanità, e soprattutto per gli europei, che recentemente ne hanno sperimentato la crudeltà. La guerra doveva essere qualcosa che avremmo imparato solo dai libri. La guerra in Europa non sarebbe mai più ripetuta” – ha dichiarato il dott. Derewenda.
Come sottolinea oggi il Direttore dell’Istituto di Memoria Nazionale di Lublino, ancora all’inizio del conflitto in corso in Ucraina, vale la pena ricordare a cosa sta portando la guerra. “Durante la seconda guerra mondiale, non da subito si giunse alle situazioni disumane che ebbero luogo in seguito. L’essere umano si trascinava sempre più lontano. Prima c’è stata l’occupazione dell’Austria, della Repubblica Ceca, della Polonia e poi degli altri paesi. All’inizio si cominciarono a costruire i campi di concentramento e poi da questi campi furono create intere macchine di morte e sterminio, che trasformarono questi campi di concentramento in campi di sterminio”.
Il Docente dell’Università Cattolica di Lublino ha anche richiamato l’attenzione sull’ondata di fake news e manipolazioni che appaiono sui media riguardo alla situazione in Ucraina. Ha sottolineato che proprio come durante la seconda guerra mondiale, anche oggi c’è la tendenza a giustificare le azioni militari intraprese per rigettare la responsabilità dei crimini commessi. “Tanto quanto durante la seconda guerra mondiale il nome dei carnefici era indiscutibile, così quella immagine iniziò a cambiare dopo la sua fine. È stato affermato che forse l’olocausto non sarebbe potuto avvenire se non fosse stato con il permesso e il tacito consenso di altre nazioni. Furono fatti tentativi per relativizzare la responsabilità dei tedeschi per l’intera macchina del crimine, che non solo avevano messo in moto, ma che portarono avanti fino agli ultimi giorni di guerra. Anche oggi si notano tentativi di manipolazione. Come durante la seconda guerra mondiale i tedeschi giustificarono alcune azioni con l’ideologia, così oggi la parte russa cerca una certa giustificazione per l’attacco all’Ucraina e la presa delle sue terre sovrane a costo di privare le persone della vita. È difficile convincere le vittime, ma i carnefici creano uno spazio per alleviare i rimorsi della coscienza. Così come accadde durante la seconda guerra mondiale” – ha sottolineato lo storico.
“Oggi siamo solo alle soglie di un certo processo che è stato avviato in Ucraina. Sorge però la domanda, se come Europa o come mondo, saremo in grado di fermare l’ulteriore escalation delle azioni di Vladimir Putin, o se permetteremo a questo dittatore di andare oltre” – ha aggiunto il dott. Derewenda.
La celebrazione centrale della Giornata della Memoria per le Vittime dei Campi di Concentramento e dei Campi di Sterminio nazisti tedeschi inizierà presso il Museo della Prigione Pawiak a Varsavia. Dopo aver pregato insieme al Cimitero Militare della Capitale a Powązki, i partecipanti deporranno fiori presso il Mausoleo delle Vittime dei Campi di Concentramento. La Giornata sarà inoltre accompagnata da celebrazioni ed eventi speciali in tutto il Paese.
Come sottolineato da Edward Kopówka, Direttore del Museo di Treblinka, la Giornata della Memoria per le Vittime dei Campi di Concentramento Nazisti Tedeschi è un’occasione per commemorare insieme le vittime di questi luoghi terribili. “È il momento di misurarsi insieme con la crudeltà di quel periodo. Quest’anno un gruppo di cittadini tedeschi di Anhalt in Sassonia parteciperà alle celebrazioni al Museo di Treblinka. Pianteremo insieme un albero nella foresta di Korczak per commemorare Janusz Korczak, i suoi alunni e collaboratori nell’80.mo anniversario della sua morte. Sarà per tutti noi un momento di riconciliazione, di comprensione e un comune appello alla pace” – ha sottolineato.
“Il motto del Museo di Treblinka è – ‘Mai più’. Sembra che il mondo moderno non abbia ascoltato questo messaggio. Oggi viviamo tutti all’ombra di una guerra in corso. Ne vediamo gli effetti: distruzione, crudeltà, tragedia umana. Da oltre cento giorni la televisione ci racconta ogni giorno cosa sta succedendo in Ucraina. Vediamo con i nostri occhi cosa porta la guerra. Questa non è solo storia. Nasce però la domanda: perché questa storia si è ripetuta? Perché questa terribile guerra va avanti così a lungo? Cosa fare per fermarla, per far sì che sorga la pace?” – h a aggiunto il Direttore del Museo di Treblinka.
La Giornata della Memoria per le Vittime dei Campi di Concentramento e di Sterminio Nazisti Tedeschi si celebra il 14 giugno, nell’anniversario del primo trasporto di massa di 728 polacchi dal carcere di Tarnów al campo di concentramento tedesco di Auschwitz. Dal 2006 questo anniversario è celebrato come Giornata di Memoria Nazionale per le Vittime dei Campi di Concentramento Nel 2015, in conformità con la verità storica sulla natura dei campi e sugli autori dei crimini ivi commessi, il Parlamento ha modificato il nome in Giornata Nazionale di Memoria per le Vittime dei Campi di Concentramento e dei Campi di Sterminio Nazisti Tedeschi.