“Senza incontro personale con Gesù non c’è esperienza cristiana. Senza questa dimensione, la fede diventa ideologia e la missione semplice propaganda. La comunione con Cristo è anche legame rinnovato con fratelli e sorelle”, afferma monsignor Jorge Lozano.
Exaudi ha parlato con il segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM). Tra i temi, la recente Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi e la sua recente nomina a membro del Dicastero per la Comunicazione.
Inoltre, dato che era vescovo ausiliare di Buenos Aires quando era arcivescovo il cardinale Jorge Mario Bergoglio, parla del suo rapporto con Papa Francesco. “È stata una bellissima esperienza di comunione e di missione. Vederlo lavorare, pregare, stare vicino ai poveri è stata una testimonianza che mi ha segnato. E ora come Papa continua a vivere il Vangelo in modo semplice ed eloquente. È un uomo di Dio, appassionato di Gesù e del suo popolo”.
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Exaudi: Come ci ha raccontato mons. Cabrejos, nel dialogo con Papa Francesco nell’udienza con la Presidenza del CELAM nel settembre 2019, il Santo Padre vi disse che era necessario riprendere le conclusioni di Aparecida e aggiornarle, sia per la regione che per la Chiesa universale e assumere il senso profondo della missione continentale, come Chiesa in “uscita missionaria”. Il frutto di quella conversazione è stata l’Assemblea ecclesiale: come pensa che questo evento sia servito a promuovere questa indicazione del Santo Padre, a livello regionale e universale?
Monsignor Jorge Lozano: L’Assemblea ecclesiale è un processo ancora in corso. Il Papa ci ha incoraggiato in un cammino in cui va ricercato il ruolo del Popolo di Dio. La fase di ascolto ha ricevuto il contributo di oltre 70.000 persone e ha avuto molto successo. Abbiamo percepito il desiderio di assumere la chiamata di Francesco ad essere Chiesa missionaria per proclamare con gioia l’amore di Dio.
Exaudi: Le sfide conclusive della recente Assemblea ecclesiale rispondono certamente ai bisogni della Chiesa di oggi. I giovani, le vittime dell’ingiustizia, la difesa della vita, la partecipazione delle donne e dei laici alla vita ecclesiale, la sinodalità di fronte al clericalismo, l’ascolto del grido dei poveri, degli esclusi e degli scartati… Quale di questi è più urgente e/o essenziale?
Monsignor Jorge Lozano: Direi che tutte le sfide ci spingono ad incontrare Cristo ei nostri fratelli; per cui è necessaria una decisa conversione pastorale.
Exaudi: Il 9° punto è “Rinnovare, alla luce della Parola di Dio e del Vaticano II, il nostro concetto e la nostra esperienza di Chiesa Popolo di Dio, in comunione con la ricchezza del suo ministero, che eviti il clericalismo e favorisca la pastorale della conversione”. In cosa consiste questa “conversione pastorale”? Come possiamo sentire tutto il Popolo di Dio, e specialmente i laici, chiamati da questa sfida a contribuire a tale conversione?
Mons. Jorge Lozano: Il “soggetto” della conversione pastorale è la Chiesa in tutte le sue espressioni, le comunità cristiane. Il Papa ha indicato che il Libro degli Atti degli Apostoli dovrebbe essere il nostro riferimento in questo momento. È una conversione della mente, del cuore, delle strutture, degli atteggiamenti. Un’esperienza in cui tutti i carismi, le vocazioni e i ministeri abbiano il loro posto.
Exaudi: Il numero 11 invita a “promuovere un incontro personale con Gesù Cristo incarnato nella realtà del continente”. Potrebbe spiegare la necessità radicale di questa esperienza per risvegliare davvero una vita di fede coerente, capace di muovere l’essere umano di fronte ai più pressanti bisogni (ingiustizia, povertà, ferite fisiche e psicologiche del prossimo…)?
Mons. Jorge Lozano: Senza incontro personale con Gesù non c’è esperienza cristiana. Senza questa dimensione, la fede diventa ideologia e la missione semplice propaganda. La comunione con Cristo è anche un legame rinnovato con i fratelli e le sorelle. Il contatto con i poveri non è filantropia, ma toccare e sanare le ferite di Cristo nelle persone sofferenti.
Exaudi: L’Assemblea ecclesiale è stata un evento sinodale, un preludio al Sinodo sulla sinodalità, il cui processo diocesano è già iniziato e culminerà a Roma nel 2023. Cosa significa esercitare concretamente questo processo di ascolto e di condivisione all’interno della Chiesa? Quale può essere il modo migliore di favorire questa sinodalità che il Papa definisce “il cammino che Dio si attende dalla Chiesa del terzo millennio”?
Monsignor Jorge Lozano: L’Assemblea ecclesiale è un evento sinodale, ed è così che è stata concepita fin dall’inizio. Eravamo in piena preparazione quando nel maggio 2021 il Papa ha annunciato il Sinodo del 2023, invitando l’intero Popolo di Dio a partecipare alle istanze diocesane, nazionali e continentali, a far parte dell’Universalità.
Il modo migliore per favorire questa convocazione è far proprio il motto “comunione, partecipazione e missione”.
Recentemente Francesco l’ha nominata membro del Dicastero per la Comunicazione: cosa ha significato per lei questo incarico del Pontefice? Quali pensa siano le sfide della Chiesa in quest’ambito?
Mons. Jorge Lozano: Questa designazione implica una responsabilità a collaborare con il Papa in uno degli organismi di servizio alla Chiesa universale. In questo senso significa più lavoro e gioia nel partecipare alle iniziative e ai desideri del Santo Padre.
Una delle sfide è fare in modo che nei vari media si riesca a comunicare l’esperienza dell’incontro con Cristo, e a far conoscere le iniziative della Chiesa nelle diverse culture e latitudini.
Exaudi: Visto che conosce da anni e ha lavorato a stretto contatto con l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, non vorremmo farci sfuggire l’occasione perché ci racconti cosa ha significato e significa per lai la figura dell’attuale Pontefice…
Mons. Jorge Lozano: Ho avuto la grazia di essere vescovo ausiliare di Buenos Aires dal 2000 al 2006, con arcivescovo il cardinale Jorge Mario Bergoglio. È stata una bellissima esperienza di comunione e di missione. Vederlo lavorare, pregare, stare vicino ai poveri è stata una testimonianza che mi ha segnato. E ora come Papa continua a vivere il Vangelo in modo semplice ed eloquente. È un uomo di Dio, appassionato di Gesù e del suo popolo.
Exaudi: Per concludere, Exaudi, agenzia di stampa cattolica nata con l’obiettivo di evangelizzare e promuovere l’unità della Chiesa con il Papa, compirà un anno a marzo. Potrebbe dedicarci qualche parola di incoraggiamento?
Monsignor Jorge Lozano: Comunicare la vita della Chiesa è molto più che far conoscere un’agenda di attività o paragrafi di un discorso. È rendere presente una comunità di uomini e donne di fede che, innamorati di Gesù, vogliono lasciarsi guidare dallo Spirito Santo.
Mi congratulo con voi per questa iniziativa e ringrazio Dio perché incoraggia il cuore di coloro che comunicano Parole di vita.