Il diaconato permanente negli Stati Uniti non segue la tendenza generale del calo delle vocazioni. Al contrario, si tratta dell’unica categoria vistosamente non al passo coi quei tempi che descrive chi teme che la Chiesa stia morendo.
Numeri negativi
Nella Chiesa cattolica statunitense di oggi è facile trovar qualcosa che desta preoccupazione. Basta un rapido sguardo alle pagine web del Center for Applied Research in the Apostolate – dove si trova ogni genere di statistica sulla Chiesa – per scoprire alcune linee di tendenza tutt’altro che incoraggianti. Ad esempio il numero dei sacerdoti nel 1975, 58.909, e nel 2020, 35.513; o quello delle religiose, diminuite nello stesso periodo da 135.225 a 41.357, e quello dei religiosi, passati da 8.625 a 3.801.
Consultando altre statistiche ancora, si legge di un consistente calo – nel medesimo arco di tempo – dei numeri di parrocchie, scuole cattoliche di ogni ordine e grado, studenti iscritti a programmi di educazione religiosa.
Aumentano i cattolici
Ciò nonostante, ci sono due aree vitali, per la Chiesa, dove i numeri vanno in direzione opposta. La prima è l’ammontare della popolazione che si professa di religione cattolica, passata da 47,9 milioni ai 67,7 del 2020 (numeri riferiti ai cattolici censiti dalle parrocchie: quelli dei cattolici che si professano tali da sé sono anche leggermente più alti). L’immigrazione, specie dall’America Latina, è chiaramente stata un fattore-chiave di questo incremento.
Boom di diaconi permanenti
L’altra area che evidenzia una crescita degna davvero di nota è quella dei diaconi permanenti negli Stati Uniti; erano 898 nel 1975, cifra decollata fino ai 18.036 di un anno fa. Il che significa che questo consistente gruppo di uomini – a cui è stato amministrato il primo grado del sacramento dell’ordine, perché servano la Chiesa in varia maniera – è in grado di svolgere gran parte del lavoro che ricadrebbe altrimenti sulle spalle di una popolazione sempre più ristretta di sacerdoti.
Chi è il diacono?
Chi è dunque il diacono, e cosa fa? Si tratta di uomini (solo loro possono essere ordinati diaconi) di varia età, origine ed estrazione, che a differenza dei sacerdoti possono anche essere sposati. Un primo sommario ritratto dei diaconi lo fornisce il sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (the United States Conference of Catholic Bishops – USCCB):
“Nella Chiesa cattolica, il diaconato è il primo dei tre gradi del ministero ordinato. I diaconi che si preparano ad essere ordinati sacerdoti sono diaconi transeunti, quelli che non intendono essere ordinati sacerdoti sono diaconi permanenti. Il Segretariato Clero, Vita Consacrata e Vocazioni dell’USCCB sostiene le attività dei vescovi nel provvedere alle necessità e alla cura di chi svolge il ministero diaconale. Inoltre facilita il coordinamento, a livello diocesano e nazionale, nello sviluppare programmi di formazione per il diaconato. Infine, fornisce anche servizi e supporto di collegamento alle organizzazioni nazionali e ai direttori degli uffici diocesani del diaconato”.
Un’altra fonte utile per scoprire di più sulla figura dei diaconi è il sito web della National Association of Diaconate Directors della Chiesa statunitense (NADD, in italiano “Associazione nazionale direttori diaconato”). Si tratta di un’organizzazione che offre miriadi di programmi e materiali per il discernimento della vocazione al diaconato, cosi come formazione e supporto continuato per i diaconi e le loro famiglie.
Il ruolo del diaconato
L’Associazione promuove una profonda visione del ruolo del diaconato. “I diaconi sono ministri ordinati per servire il Popolo di Dio attraverso la Parola, la Liturgia e la Carità, a nome del Vescovo. Il titolo diacono deriva dalla parola greca per “servizio”: diaconia. Ricevendo il sacramento dell’Ordine da un vescovo, i diaconi son configurati a Gesù il Servo che “non è venuto per essere servito ma per servire” (Marco 10:45). L’ordinazione diaconale “va al di là di una semplice elezione, designazione, delega o istituzione da parte della comunità, poiché conferisce un dono dello Spirito Santo che permette di esercitare una potestà sacra. (…) L’imposizione delle mani del Vescovo, insieme con la preghiera consacratoria, costituisce il segno visibile di tale consacrazione” (Catechismo della Chiesa Cattolica – CCC 1538).
Il diaconato è il primo grado degli Ordini sacri nella Chiesa cattolica. I diaconi sono gli “occhi e le orecchie” del Vescovo, prestando servizio a suo nome nelle comunità o nella parrocchia a cui il diacono è assegnato. Il ministero diaconale integra i ministeri dei sacerdoti e dei vescovi per il bene del Popolo di Dio. I diaconi permanenti sono ordinati a un ministero di servizio per tutta la vita.
I vari servizi
Secondo la NADD, i diaconi esercitano il loro ministero principalmente in tre aree:
1. Parola – Il ministero della Parola include la proclamazione, la predicazione e l’insegnamento delle verità della Sacra Scrittura e della fede cattolica. Queste funzioni possono essere svolte nel contesto della Chiesa, negli ambienti sociali, tra i collaboratori e all’interno delle famiglie. I diaconi spesso preparano le coppie al matrimonio, i genitori ai battesimi e singole persone ad essere accolte nella Chiesa cattolica.
2. Liturgia – Il ministero del diacono è profondamente legato alla celebrazione eucaristica. Il diacono porta all’altare i bisogni della comunità cristiana e incoraggia quindi i fedeli a vivere le loro responsabilità battesimali nel servizio l’uno all’altro. I diaconi guidano la comunità nell’atto penitenziale (“Signore pietà”), proclamano il Vangelo, predicano, guidano la preghiera dei fedeli (preghiera universale), accettano e preparano i doni del pane e del vino all’altare, invitano la comunità a esprimere il Segno della Pace, assistono nella distribuzione della Santa Comunione e congedano la comunità alla fine della Messa. I diaconi sono i ministri ordinari del Battesimo, del Matrimonio e dei Funerali.
3. Carità – Come ministri della carità, i diaconi vivono la missione della Chiesa di proclamare la misericordia, l’amore e la giustizia di Dio, ispirando gli altri a fare lo stesso. La carità del diacono consiste nel raggiungere i poveri e i senzatetto, assistere i ricoverati in ospedale e in carcere, parlare a nome degli emarginati e dei senza voce e difendere la dignità di tutte le persone. La carità diaconale si estende all’insegnamento della dottrina della fede, all’organizzazione di ritiri, all’assistenza alle organizzazioni caritative e alla gestione degli uffici diocesani o delle parrocchie quando nominati dal vescovo. Data l’ampia esperienza e la formazione che i diaconi riversano nel loro ministero, la varietà delle opere di carità dei diaconi è illimitata.
Cosa dice il Catechismo
Il Catechismo della Chiesa cattolica è naturalmente la fonte più autorevole riguardo al ruolo del diacono, con la sottolineatura che il diacono è ordinato tale “per servire”:
Paragrafo 1569 – In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani “non per il sacerdozio, ma per il servizio” ». Per l’ordinazione al diaconato soltanto il Vescovo impone le mani, significando così che il diacono è legato in modo speciale al Vescovo nei compiti della sua «diaconia».
Paragrafo 1570 – I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. Il sacramento dell’Ordine imprime in loro un sigillo («carattere») che nulla può cancellare e che li configura a Cristo, il quale s’è fatto «diacono», cioè servo di tutti. Compete ai diaconi, tra l’altro, assistere il Vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell’Eucaristia, distribuirla, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e predicare, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità.
Paragrafo 1571 – Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato «come un grado proprio e permanente della gerarchia», mentre le Chiese d’Oriente lo avevano sempre conservato. Il diaconato permanente, che può essere conferito a uomini sposati, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. In realtà, è conveniente e utile che gli uomini che nella Chiesa adempiono un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative «siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato».