Figlio di Dio con Cristo: Riflessione di Monsignor Enrique Díaz

Festa del Battesimo di Gesù

Monsignor Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo del 1° gennaio 2025, intitolato: “Figlio di Dio con Cristo”.

Isaia 40, 1-5. 9-11: “La gloria del Signore sarà rivelata e tutti gli uomini la vedranno”

Salmo 103: “Benedici il Signore, anima mia”

San Paolo a Tito 2, 11-14; 3, 4-7: “Egli ci ha salvati mediante il battesimo che ci rigenera”

San Luca 3, 15-16. 21-22: “Dopo che Gesù fu battezzato, i cieli si aprirono”

Qualche tempo fa, poco dopo la festa del Battesimo del Signore, una donna sui trent’anni si è avvicinata a me e mi ha detto: Sono venuta per ringraziarti. Sono rimasto completamente deluso. Le vacanze natalizie, anziché riempirmi di gioia, mi hanno fatto sprofondare in una profonda depressione e solitudine. Avevo già deciso di togliermi la vita. Non ne vedevo il senso, mi sentivo inutile, disprezzato, sporco, senza valore. Non so perché sono venuto alla cattedrale. Tu hai insistito più volte: “Oggi, Papà, Dio ripete a ciascuno di noi: “Tu sei il mio figlio amato, la mia figlia amata”. Non sai come quelle parole siano penetrate nel mio cuore e ho preso la decisione di affrontare la vita con le sue sfide e difficoltà perché Dio mi ama. Mi sento ancora depresso e non riesco a superare molto bene le mie crisi, ma ricordo quelle parole e mi aiutano molto. Grazie” Non ricordo molto di quello che ho detto quel giorno, né so cosa è successo dopo con questa persona, so solo che se pensiamo seriamente che siamo figli di Dio e che Lui ci ama, la nostra vita sarà hanno un altro significato.


Il ciclo natalizio si chiude con la celebrazione del battesimo di Gesù, che è un’ulteriore manifestazione della sua persona. La nascita ce lo mostra come “Dio-con-noi”, il “Verbo incarnato”, il “Vero Salvatore”. L’Epifania ci apre nuovi orizzonti con l’universalismo della salvezza. È un Dio per tutti, che abbatte le barriere e unisce tutti i popoli, “una luce che illumina tutte le nazioni”. Il Battesimo di Gesù, come preludio alla sua vita apostolica, ci mostra, da una parte, il suo legame e la sua fratellanza con tutti gli uomini che nel battesimo di Giovanni hanno cercato il pentimento e la conversione, ma dall’altra è la rivelazione di Gesù come Figlio di Dio e messaggero dello Spirito Santo. Così, mentre assume il battesimo di Giovanni con l’acqua per la purificazione, secondo l’antico uso ebraico, mostra la grande differenza del battesimo secondo lo Spirito, che trasforma il cuore, donando una vita nuova. Lo Spirito rivela la vera identità di Gesù e segna la sua missione nella storia.

Sebbene Giovanni Battista lo avesse già proclamato come “un altro più potente di me, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali”, è la voce del Padre celeste e la conferma della presenza dello Spirito a dare la piena manifestazione del Padre persona e il compito di Gesù. L’affermazione: “Tu sei il Figlio mio, l’amato; “In te mi sono compiaciuto“, conferma la missione che Gesù compirà nella storia della salvezza. Gesù si impegna liberamente nell’opera di Dio Padre, camminando nella costruzione di un Regno nuovo, dove i poveri e i dimenticati hanno un posto speciale. Il significato del battesimo di Gesù è quello di inserirsi nel Progetto di Dio Padre che vuole che tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Ma queste parole e questo progetto non rimangono solo a Gesù; si estendono a ogni essere umano che deve riconoscersi e riconoscere gli uomini e le donne come “figli amati di Dio”. Se ci consideriamo veri figli di Dio, non possiamo avere complessi di inferiorità o trascinarci dietro una vita considerata inutile. Riconoscendo la nostra dignità di figli di Dio, risiede tutta la forza e la vitalità del credente. Ma ci impegna anche a riconoscere negli altri i veri figli di Dio, con i quali dobbiamo costruire il suo sogno e il suo progetto di salvezza. Pertanto, quando ci consideriamo figli di Dio, le tentazioni dello scoraggiamento, così come la discriminazione e l’ingiustizia nei confronti di coloro che condividono la stessa filiazione divina, sembrano assurde.

La manifestazione di Gesù come persona della Santissima Trinità ha grande importanza anche per insegnarci cosa avviene nel battesimo di ogni credente. Ogni battezzato è accolto e invitato a vivere pienamente questa comunione trinitaria. Pertanto, quei battesimi che, per renderli più solenni, vengono resi privati ​​e speciali, non hanno alcun senso, perché rompono la comunità e il senso di fratellanza che il battesimo ci dà. Il battesimo, essendo un impegno molto personale, nel nostro caso assunto dai genitori e dai padrini, si situa come l’inizio del cammino spirituale, ma non può rimanere in una sfera interiore, bensì implica una responsabilità verso gli altri, una sfida a compiere il nostro mondo un mondo nuovo: il Regno di Gesù.

Molti vedono il battesimo come una sorta di iniziazione sociale e quasi come un pretesto per una riunione o una festa familiare. Ma è molto di più: è l’inizio della partecipazione alla vita divina. Altri lo vedono come un requisito, ma il battesimo non è un passaporto per l’eternità, come se fosse una credenziale o un biglietto che ci autorizza a partecipare agli eventi religiosi. Il battesimo è molto di più: un dono della divinità e un impegno personale ad aderire alla proposta di Gesù. Ogni giorno dovremmo rinnovare i nostri impegni battesimali. Basterebbe ricordare la rinuncia a vivere in un mondo di peccato, di egoismo e di morte, e assumere l’impegno di credere in un Dio Padre, di unirci al suo Figlio Gesù e di lasciarci guidare da Dio l’uno all’altro. Spirito Santo. Dovremo rinnovare con forza questo senso battesimale, sia i genitori e i padrini, sia gli stessi battezzati. Mediante il Battesimo siamo innestati nel Corpo Mistico di Gesù e diventiamo tempio dello Spirito Santo, non per vantarci di false dignità, ma per assumere il nostro ruolo speciale di discepoli e missionari uniti alla stessa missione di Gesù.

Quale significato abbiamo dato al nostro battesimo? Come vivo la mia dignità di Figlio di Dio? Come posso edificare la mia comunità a somiglianza del Dio Uno e Trino, alla cui vita partecipiamo attraverso il battesimo? Come posso rispettare la mia persona e quella degli altri, sapendo che è tempio dello Spirito Santo?

Dio, Padre buono, che nel battesimo di Gesù ci hai invitati a partecipare alla tua vita trinitaria, fa’ che, assumendo con gioia la nostra dignità di tuoi figli, sappiamo impegnarci nella ricerca della vera unione, dell’armonia e della pace per tutti i popoli. Amen