Ai laboratori di iconografia condotti da Katarzyna Piasecka partecipano persone di età diverse e con storie diverse: giovani, insegnanti, professionisti vari, pensionati, uditori dell’Università della Terza Età. Alcuni sono alla ricerca della tranquillità, altri vogliono trovare l’armonia spirituale. Nell’ampia sala del laboratorio, tra l’odore dei colori e delle tavole di legno, tutti hanno l’opportunità di creare qualcosa di unico.
“Un’icona è più di un’opera d’arte”, ha sottolineato in un’intervista a Family News Service la Piasecka, che insegna all’Università delle Arti Magdalena Abakanowicz di Poznan. “È una preghiera a colori, una forma di dialogo tra colui che realizza l’opera e l’invisibile”.
La spiritualità incarnata nell’arte
Le lezioni iniziano con la teoria: cos’è un’icona, il significato dei colori e perché la doratura ha un posto così speciale in quest’arte. Poi i partecipanti passano alla pratica: dall’imprimitura della tavola all’applicazione di strati successivi di pigmento. Il processo è ricco di simbolismi, dalla preparazione dei materiali, che si basano su antiche ricette accuratamente custodite, alla selezione dei colori e alla riproduzione meticolosa dei motivi classici.
“L’icona insegna la pazienza e l’umiltà, perché non può essere creata in fretta”, ha spiegato Katarzyna. “Ogni linea ha il suo posto e ogni colore ha la sua storia”.
Per molti partecipanti ai laboratori, indipendentemente dal loro approccio religioso, l’iconografia diventa anche un’esperienza spirituale. “Non è necessario essere profondamente credenti per sentire quella pace speciale che deriva dalla creazione di un’icona. Ma capita spesso che durante il lavoro si rifletta su ciò che va oltre il quotidiano”, ha affermato Katarzyna.
L’icona nel mondo moderno
Sebbene le icone siano tradizionalmente associate alla religione, Katarzyna ne sottolinea l’universalità. Le sue opere si trovano in collezioni private, ma anche in spazi destinati alla meditazione e alla tranquillità. “Un’icona è come una finestra: ci porta in un’altra dimensione, ma ognuno può guardarci attraverso a modo suo”.
I laboratori di Katarzyna attraggono persone di ogni estrazione sociale, sia coloro che considerano l’iconografia una forma d’arte, sia coloro che cercano in essa un significato spirituale. “Sono venute da me persone che non hanno mai dipinto e ne sono uscite con opere molto belle. Ma la cosa più importante è che se ne vanno più tranquilli e sorridenti”.
Alla ricerca della vocazione
Il percorso di Katarzyna verso l’iconografia non è stato scontato. Ispanista di formazione e impegnata da anni nell’insegnamento, inizialmente trattava l’arte come un hobby. La svolta si è rivelata in un laboratorio in cui si è imbattuta per caso. “Non pensavo che una cosa del genere potesse commuovermi così tanto. Le icone hanno colmato un vuoto che avevo percepito, ma prima non avevo trovato nulla che lo colmasse”.
Da quel momento ha iniziato a esplorare i segreti di quest’arte, sia dal punto di vista tecnico che spirituale. Nell’icona ha trovato una combinazione di arte, contemplazione e dialogo con Dio. “Ogni icona non è solo un’immagine, ma anche una testimonianza di fede radicata nella tradizione. Nel processo di creazione, impariamo l’intuizione e l’umiltà verso ciò che è più grande di noi”
La creazione di ponti tra la tradizione e la modernità
Nelle opere di Katarzyna si nota un attaccamento ai modelli canonici, ma anche un tentativo di dialogo con il mondo moderno. “Per me l’arte dell’iconografia è un ponte tra il passato e il presente. Nell’epoca della tecnologia e della fretta, ci ricorda ciò che è immutabile: il bisogno di tranquillità e contemplazione”.
Sebbene i suoi laboratori attraggano persone di ogni estrazione sociale, Katarzyna ha notato che il processo di creazione delle icone stimola naturalmente la riflessione sulla spiritualità. “Un’icona è un invito al silenzio, dove possiamo trovare risposte a domande che raramente osiamo porci”.
Una bellezza alla portata di tutti
Nella sala del laboratorio di Katarzyna, la tradizione incontra la modernità. L’arte dell’iconografia diventa accessibile a tutti, indipendentemente dall’età, dall’esperienza o dall’approccio alla spiritualità.
“Un’icona è un’opera che ha un’anima. Chiunque entri in questo mondo vi lascia qualcosa di sé, ma allo stesso tempo porta via qualcosa di molto più prezioso: un momento di sosta e di concentrazione su ciò che è veramente importante”.
Questa combinazione di storia, arte e spiritualità è ciò che rende unico il lavoro di Katarzyna. Nelle sue mani, le icone diventano non solo finestre sul passato, ma anche uno specchio in cui ognuno può ritrovare una parte di sé.