Francis: La schiavitù moderna è un crimine contro l’umanità

In un messaggio pubblicato sull’account @Pontifex di X, in occasione della Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, Papa Francesco ha ribadito la sua condanna di pratiche come il lavoro forzato, la prostituzione e il traffico di organi. Nelle sue parole: “Non possiamo tollerare che l’immagine del Dio vivente sia sottoposta al traffico più aberrante”.

«La schiavitù moderna – tratta di esseri umani, lavoro forzato, prostituzione, traffico di organi – è un crimine contro l’umanità. “Siamo tutti un riflesso dell’immagine di Dio e non possiamo tollerare che l’immagine del Dio vivente sia sottoposta ai traffici più aberranti”. È quanto esprime Papa Francesco in un messaggio pubblicato oggi, 2 dicembre, sull’account X @Pontifex, in occasione della Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù. Questa data è stata istituita dall’ONU per commemorare il 2 dicembre 1949, giorno in cui l’Assemblea Generale approvò la Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione della tratta delle persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui.

Nel 2024, il Papa ha fatto sentire ancora una volta la sua voce contro le moderne forme di schiavitù, soprattutto nel messaggio per la X Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani, l’8 febbraio, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, la suora sudanese che fu venduto schiavo da bambino. Descrive la tratta come un “dramma mondiale”, al quale “non è mai troppo tardi per decidere” di reagire. Nel ricordo di santa Bakhita, sottolinea Francesco, siamo tutti chiamati «a non restare fermi, a mobilitare tutte le nostre forze», a rispondere a questa chiamata, alla trasformazione per arrivare alla radice del fenomeno, sradicandone le cause. “Riconoscere la dignità di ogni persona – spiega – e agire contro la tratta e ogni forma di sfruttamento”.

La tratta è spesso invisibile. I media, grazie anche a reporter coraggiosi, fanno luce sulle schiavitù del nostro tempo, ma la cultura dell’indifferenza ci anestetizza. Aiutiamoci insieme a reagire, ad aprire la nostra vita, il nostro cuore, a tante sorelle e fratelli che sono trattati come schiavi. Il Papa ci chiede di ascoltare il grido di aiuto di coloro che soffrono in conflitti o guerre, di coloro che sono colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, degli emigranti forzati, di coloro che sono soggetti a sfruttamento sessuale o lavorativo, soprattutto donne e ragazze.

Il 19 settembre, in un messaggio scritto in occasione della presentazione del libro “Passato, presente e futuro della giustizia di transizione: l’esperienza latinoamericana nella costruzione della pace mondiale”, il Pontefice ha ricordato la reazione della regina Elisabetta di Castiglia quando venne a sapere della vendita degli indigeni come schiavi, dopo uno dei primi viaggi di Colombo in America. Un chiaro esempio, per Papa Francesco, di “una situazione di conflitto e di repressione in cui si è verificata una massiccia violazione dei diritti umani”, alla quale “immediatamente seguirà l’insieme delle misure adottate dalla Corona, che saranno il germe del nostro moderno dichiarazioni dei diritti umani.


Da questo avvenimento il Papa trae tre lezioni: la prima è che «la storia non va indietro» e che dalle ferite di certe situazioni bisogna ricostruire una realtà di maggiore giustizia. La seconda lezione “è la risposta immediata” della Regina Elisabetta “come autorità politica” e come “coscienza morale” che si eleva in difesa della dignità umana ed è capace di “soluzioni coraggiose, innovative e ferme”, adottando una misura riparatrice, “liberando gli schiavi anche a costo del loro stesso denaro” e riforme istituzionali, “proibendo la schiavitù e rivendicando i diritti fondamentali delle persone danneggiate in modo proattivo e globale”. La terza lezione, definita da Francesco “forse la più difficile”, riguarda “l’applicazione effettiva e concreta di queste disposizioni”. “Un trattato, una firma, una legge, possono essere lettera morta”, dice, “se non si mettono in atto i mezzi affinché, con serietà, buon senso e pazienza, non solo la lettera, ma anche lo spirito che lo anima, raggiunge coloro ai quali si rivolge».

Papa Francesco si è rivolto anche ai giovani studenti dell’Università Cattolica di Lovanio durante il suo viaggio apostolico in Belgio, il 28 settembre, dove ha parlato delle moderne forme di schiavitù. Ha denunciato il male “violento e arrogante” che distrugge l’ambiente e le persone, di cui la guerra è “l’espressione più brutale”. Ha sottolineato anche la corruzione e le moderne forme di schiavitù, mali che talvolta “contaminano la religione stessa” trasformandola in “uno strumento di dominio”. “Ma questa è una bestemmia”, dice Papa Francesco. «L’unione degli uomini con Dio, che è l’Amore salvifico, diventa così schiavitù. Anche il nome del Padre, che è rivelazione di sollecitudine, diventa espressione di arroganza.

Nell’udienza generale del 20 settembre 2023, nella quale ha ricordato la testimonianza del vescovo missionario san Daniele Comboni, il Papa ha ribadito quanto aveva detto nell’incontro con le autorità della Repubblica Democratica del Congo, a Kinshasa, lo scorso settembre 31, 2023. Gennaio 2023.

Come cristiani, quindi, siamo chiamati a lottare contro ogni forma di schiavitù. Sfortunatamente, la schiavitù, come il colonialismo, non è una cosa del passato. Purtroppo. Nell’Africa tanto cara a Comboni, oggi dilaniata da numerosi conflitti, «dopo quello politico, si è scatenato un altrettanto schiavizzante “colonialismo economico” (…). “È un dramma davanti al quale il mondo economicamente più avanzato spesso chiude occhi, orecchie e bocca”. Rinnovo pertanto il mio appello: “Smettetela di soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare né una terra da saccheggiare”. La tratta delle persone nella Laudato si’ Ricordiamo infine che Francesco, nelle sue encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, ha collegato le nuove forme di schiavitù alle disuguaglianze economiche e sociali, sottolineando che la tratta delle persone si alimenta di queste ingiustizie. Nella Laudato si’ invita a combattere la tratta degli esseri umani attraverso forme di cooperazione internazionale a cui partecipino i governi, le organizzazioni internazionali, le organizzazioni della società civile e tutti gli uomini e le donne di bene. Sottolinea inoltre l’importanza di promuovere la dignità umana, la giustizia sociale, l’uguaglianza e la solidarietà al fine di sradicare la tratta di esseri umani.

Nell’Enciclica Fratelli tutti, Papa Francesco sottolinea che è compito della politica trovare una soluzione a tutto ciò che viola i diritti umani fondamentali, come l’esclusione sociale; traffico di organi, tessuti, armi e droga; sfruttamento sessuale; lavoro schiavo; terrorismo e criminalità organizzata. E lancia un forte appello per l’eliminazione definitiva della tratta, “una vergogna per l’umanità”, e della fame, perché “criminale” perché il cibo è “un diritto inalienabile”.