“In ogni opera apostolica fu sempre animato dal desiderio di testimoniare, con mitezza e saggezza, l’amore di Dio per l’uomo, operando per la fratellanza tra i popoli e le religioni”. Con queste parole Papa Francesco descrive la figura del cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, morto, il 25 novembre, all’età di 72 anni.
Il porporato spagnolo è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma ed è morto «al termine di una lunga malattia sopportata con grande fede», secondo quanto scrive Francesco in un telegramma di cordoglio inviato a David Costa Domingues, vicario generale dei Missionari Comboniani di Roma. Sacro Cuore di Gesù, congregazione alla quale Ayuso era entrato nel 1973. «Figlio spirituale di san Daniele Comboni», ha scritto infatti il Papa ricordando chi aveva scelto nel 2019 per guidare la Dicastero che si occupa dei rapporti con le altre religioni, succedendo al cardinale Jean-Louis Tauran, e che volle al suo fianco in numerosi viaggi apostolici internazionali.
Ministero elargito senza riserve
“Con affetto e ammirazione” il Pontefice elogia l’opera di “questo fratello che ha servito il Vangelo e la Chiesa con esemplare dedizione e delicatezza di spirito”. In particolare, Francesco esprime “gratitudine” per il ministero svolto “senza risparmiare sforzi, prima come zelante missionario in Egitto e Sudan, poi come presidente del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica, e infine al servizio della Curia Romana presso il Dicastero per il Dialogo Interreligioso. Poi assicura di pregare Dio affinché, “per intercessione della Beata Vergine Maria, accolga questo servo fedele nella Gerusalemme celeste”.
Il funerale
In queste ore sono pervenute numerose espressioni di cordoglio per la morte del cardinale da parte di rappresentanti di altre confessioni, evidenziando la grande umanità di Ayuso e la sua opera nella promozione del dialogo interreligioso. I funerali – rende noto oggi la Sala Stampa vaticana – avranno luogo oggi, 27 novembre, alle ore 14, presso l’altare della cattedra della Basilica di San Pietro. La liturgia sarà celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, insieme a cardinali, arcivescovi e vescovi. Al termine della celebrazione, Papa Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.
