Riflessione di Mons. Enrique Díaz: Possano tutti gli uomini conoscere la tua bontà

Giornata Missionaria Mondiale

Mons. Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica di ottobre 2024, dal titolo: “Che tutti i popoli conoscano la tua bontà”.

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Isaia 56,1.6-7: “Il mio tempio sarà una casa di preghiera per tutti i popoli”

Salmo 66: “Fa’ che tutti conoscano la tua bontà”

I Timoteo 2,1-8: “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati”

San Marco 16,15-20: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura”


Nota: Oggi è la Giornata Missionaria Mondiale, che è lo schema che propongo, ma potete seguire anche le letture della 29ª Domenica del Tempo Ordinario

La Giornata Missionaria è un giorno molto speciale. È ricordare e attualizzare tutto il grande progetto d’amore di Dio verso l’uomo, tutto ciò che Egli ha fatto per amore e l’apertura del suo invito a tutti i popoli a partecipare a una vita piena. Gesù, lui stesso inviato dal Padre, è il modello di ogni missione, e guardando alla sua vita e alla sua opera possiamo comprendere la grandezza e la bellezza di questo compito. Il testo di San Marco ci mostra gli ultimi istanti prima della sua partenza, dove Gesù trasmette ai suoi apostoli la stessa missione che aveva ricevuto dal Padre suo. Non possiamo quindi avere altro modello di missione che la vita di Gesù stesso. Gesù stesso, riprendendo le parole del profeta Isaia, afferma nella sinagoga il suo carattere di inviato: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha consacrato con l’unzione per annunziare ai poveri il lieto messaggio…». Ora Gesù affida questa stessa missione ai suoi apostoli e vuole che lo facciano nel suo stesso stile: annunciare il Vangelo, scacciare i demoni, parlare una lingua nuova, non temere veleni né serpenti, imporre le mani ai malati, donare loro la salute.

Quindi, se vogliamo compiere la stessa missione di Gesù, dovremo seguire i suoi stessi passi e adottare i suoi stessi atteggiamenti: Lui, essendo il Signore, si è fatto servo e obbediente fino alla morte di croce; Essendo ricco, ha scelto di farsi povero per noi, insegnandoci l’itinerario della nostra vocazione di discepoli e missionari. Nel Vangelo impariamo la sublime lezione di essere poveri seguendo il povero Gesù e di annunciare il Vangelo della pace senza borsa né bisaccia, senza riporre la nostra fiducia nel denaro o nel potere di questo mondo. La grande fonte che ci riempirà interiormente sarà l’incontro personale e comunitario con Gesù, guardandoci in Lui e con Lui, ascoltando i suoi progetti e sogni, confrontando i nostri ideali con i suoi e adattando i nostri desideri a ciò che Lui stesso ci propone. . Se abbiamo l’illusione di essere come un grande fiume che sempre zampilla e straripa di fecondità, dobbiamo prima riempire il nostro cuore della presenza di Gesù. Un fiume che non ha sorgenti si esaurisce, si secca e scompare. Non può dare la vita perché non c’è vita dentro. Ecco perché la Giornata Missionaria, più che una giornata di conquista, come alcuni l’hanno intesa, è l’annuncio gioioso che abbiamo Dio nel cuore, che ci dona gioia e felicità. Come ci dice Papa Francesco, il Vangelo non si porta attraverso la conquista, ma attraverso il contagio della vita missionaria. Ecco perché l’annuncio si vedrà più nelle nostre opere che nelle nostre parole. Nella generosità dei missionari si manifesta la generosità di Dio, nella gratuità degli apostoli appare la gratuità del Vangelo.

Pertanto i cristiani hanno bisogno di ripartire da Cristo, dalla contemplazione di Colui che ci ha rivelato nel suo mistero la pienezza del compimento della vocazione umana e il suo significato. Abbiamo bisogno di diventare discepoli docili, per imparare da Lui, nella sequela di Lui, la dignità e la pienezza della vita. E poi, con una gioia che non sta al cuore, porteremo la Buona Novella a un mondo che si perde nella disperazione e non trova una bussola che guidi i suoi passi. In Cristo, Parola, Sapienza di Dio, il nostro mondo può ritrovare il suo centro e la sua profondità, da dove guardare la realtà in tutti i suoi fattori, discernendoli alla luce del Vangelo e dando a ciascuno il suo posto e la sua propria dimensione. .

La Giornata Missionaria, potremmo dire, è anche la giornata della fraternità, perché non possiamo e non vogliamo essere lasciati soli con il progetto di Dio, perché se abbiamo scoperto che Dio è nostro Padre dovremo impegnarci per una vita dignitosa per tutti i nostri fratelli; perché se abbiamo vissuto la gratuità del suo amore, manifesteremo il nostro amore ai fratelli in modi concreti e impegnati; perché se abbiamo ricevuto la stessa missione da Gesù saremo disposti ad affrontarne le stesse conseguenze: «amò fino alla fine».La Giornata Missionaria sarà, quindi, una giornata di amare, di amare tutti, di amare pienamente, perché i nostri cuori sono pieni dell’amore di Gesù.