Postumanesimo: l’agenda dell’Anticristo

L’inquietante e misterioso cavallo, dal significato apocalittico, che attraversò la Senna durante la blasfema cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi

Non dobbiamo aver paura di dire con chiarezza che il transumanesimo e il postumanesimo, oltre a essere una bioideologia il cui obiettivo ultimo è la distruzione della persona umana attraverso la dissoluzione della sua natura, risulta essere anche l’autentica agenda dell’Anticristo, personaggio e il sistema che Satana sta costruendo per stabilire il suo regno come “Principe di questo mondo”.

Il principe di questo mondo

Innanzitutto è importante specificare il significato della parola mondo. Questo termine qui non significa né il cosmo né l’umanità, ma – come indicato da un esegeta, padre Stanislas Lyonnet, SJ – “il gruppo di uomini che rifiutano Dio”, di cui Satana è la guida spirituale. Il diavolo è, quindi, il principe di tutti gli uomini che rifiutano di sottomettersi a Dio.

San Tommaso spiega così l’espressione “principe di questo mondo”: «Il diavolo è chiamato ‘principe di questo mondo’ non per legittimo dominio naturale, ma per usurpazione del potere, nel senso che gli uomini carnali hanno disprezzato Dio di sottomettersi al diavolo. Come scrive san Paolo ai Corinzi: “Il Dio di questo mondo ha ottenebrato l’intelligenza degli increduli” (2 Cor 4,4), in quanto è il capo degli uomini carnali, che, secondo sant’Agostino, sono diffusi in tutto il mondo.

La parola principe va quindi intesa non nel suo senso proprio, come se fosse un’autorità mondiale, ma in senso figurato.

Un teologo greco-ortodosso contemporaneo, Panagiotis N. Trembelas, sottolinea la necessità di una chiara esposizione dell’onnipotenza di Dio e del potere del mondo demoniaco. Segnalare la presenza attiva di Satana non significa sminuire Dio: “Ammettere il diavolo non è contrario al dominio assoluto e all’onnipresenza di Dio… perché Dio non poteva non avere piena e assoluta autorità sull’universo e su se stesso. ” Satana. Dio limita, invece, l’influenza e l’azione degli spiriti maligni, affinché siano al servizio dei disegni e dei piani divini (…) L’origine cristiana di questa dottrina costituisce un baluardo insormontabile contro il dualismo idolatra. Per gli antichi persiani significava l’esistenza di due principi distinti e personali in lotta tra loro; per i greci e i tedeschi, al contrario, alludeva al trionfo del bene nella lotta contro le tenebre, in mezzo al caos. “.

Dio, Re dell’universo e Signore della storia, e Satana, principe di questo mondo: non c’è pericolo di metterli sullo stesso piano per chi si avvicina un po’ di più alle profondità liberatrici della Rivelazione.

Transumanesimo, superintelligenza artificiale e anticristo

Satana sa che gli resta poco tempo per tentare di distruggere la bella opera della creazione, e perciò provoca con più intensità che mai la ribellione degli esseri umani contro il Creatore, promuovendo la divinizzazione di una “creatura” ibrida biodigitale e non binaria che con la scusa di aver raggiunto la condizione postumana di Homo Deus, si ritroverà intrappolato in un sistema totalitario globale dominato dall’Anticristo.

Una volta che si sarà manifestato, come ci racconta l’Apocalisse di San Giovanni, gran parte dell’umanità idolatrerà l’Anticristo. Sicuramente tale personaggio e sistema utilizzeranno la superintelligenza artificiale, l’ibridazione e la modificazione genetica come strumenti biotecnologici di sottomissione degli esseri umani. In quel momento, una volta portato avanti il ​​suo progetto di distruzione della natura umana, il Signore del mondo esigerà per sé il culto e l’apostasia del Redentore.

I cristiani, però, devono ricordare costantemente, con speranza, le seguenti parole del Vangelo: «Quando comincerà ad accadere questo, alzatevi, levate il capo; la vostra liberazione è vicina» (Lc 21,20-28). La nostra attesa, quindi, è dinamica, attiva, impegnata. Abbiamo molto da lavorare per il bene dell’umanità, portando avanti la missione che Cristo ha iniziato e poi ci ha affidato. Perciò è bene pensare che la meta è la vita eterna, la vittoria finale, insieme al Figlio dell’uomo. Un obiettivo che ci condurrà alla pace duratura nella gloria di Dio.


Per tutto questo, non dovremmo temere la manifestazione dell’Anticristo, né la sua agenda per attuare un sistema transumanista e postumanista totalitario e globale, né la sua apparente vittoria finale, dato che come cristiani sappiamo che Cristo ha già trionfato.

Alla recente cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, è stata offerta al mondo intero la scena in cui un cavallo meccanico, cavalcato da un enigmatico cavaliere vestito con un abito futuristico, galoppava sulle acque della Senna, evocando una scena apocalittica (cfr. Ap 19, 11-21) che potrebbe benissimo essere stato composto dall’intelligenza artificiale.

In quel momento la percezione che mi provocò la scena fu quella di una città sottoposta all’oscurità dove quell’essere ibrido non anticipava nulla di buono. Sembrava che gli ideatori di quella scena avessero voluto mostrare, in modo nascosto, che detto essere robotico avanzava inarrestabile e assumeva finalmente il comando di tutte le nazioni del mondo, preannunciando questa nuova governance globale postumana.

Il soggetto trans-postumano che ci viene proposto da questa agenda anticristiana è un uomo e una donna che si trasformano in un flusso di operazione estrinseca, dove il “trans” porta al “post”, e il “post” spinge una mutazione vertiginosa e inarrestabile. Il risultato prevedibile è la costituzione informe di una corporeità mutante e pansessuale che, nella sua essenza, è un atto di ribellione contro la natura creata e un grido di odio contro Dio Padre.

Il professor Juan Fernando Segovia, in un capitolo sulla progressiva distruzione della natura e della natura umana, incluso nel libro del professore spagnolo Miguel Ayuso intitolato Transumanesimo o postumanità? Politica e diritto dopo l’umanesimo (Marcial Pons, 2019), ci mostra la distanza infinita che esiste tra ciò che il transumanesimo cerca di distruggere e ciò che aspira a sollevare. Da un lato abbiamo la natura, come misura delle cose, e, dietro di essa, Dio Creatore e Provvidente. D’altro canto, abbiamo un processo di decostruzione volto a bestializzare e nadificare l’essere umano, a causa dell’esigenza di una sorta di “idolatria protesica”.

In un altro capitolo del libro citato, il professor César Félix Sánchez propone di riflettere sul delirio e sul totalitarismo trans, in particolare sull’utopia transumanista e sull’ideologia di genere. Questo autore afferma che “siamo nell’era dell’irrazionale, dove il sogno transumanista cerca di diventare realtà al di là delle categorie utopistiche. L’ideologia di genere è una parte privilegiata del progetto, che nasconde sempre meno il suo carattere totalitario, collegandoci al tempo dell’Anticristo”.

Dobbiamo quindi concludere, come sottolinea lo scrittore Juan Manuel de Prada in uno dei capitoli del suddetto libro, che “il transumanesimo non ha nulla a che fare con l’ordine storico. Al culmine del suo sviluppo, non lo attenderà la vitalità, ma la morte”.

Da una visione cristiana, confidiamo nel crollo di questo sistema totalitario proposto dalla bioideologia del transumanesimo e del postumanesimo che coincide, progressivamente e gradualmente, con l’agenda dell’Anticristo. Dalla più pura speranza cristiana abbiamo la certezza della vittoria definitiva del disegno del Creatore e della restaurazione di tutte le cose in Cristo.

Fonte: ReL