La Corte Suprema dello stato dell’Iowa (USA) ha deciso di vietare l’aborto dopo le sei settimane di gestazione. Questa decisione segna un cambiamento significativo nella legislazione statale sull’aborto, allineandosi alle restrizioni più severe implementate in altri stati.
Storicamente, gli Stati Uniti sono stati leader nella legalizzazione dell’aborto fin dall’emblematico caso “Roe v. Wade” del 1973, che eliminò ogni restrizione durante il primo trimestre di gravidanza. Tuttavia, il 24 giugno 2022, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato il diritto costituzionale all’aborto nel caso “Dobbs v. Jackson”, con un voto di 6-3. Questa decisione ha restituito agli Stati il potere di legiferare sull’aborto, il che ha comportato restrizioni in oltre il 65% degli Stati Uniti.
Prima di questa recente decisione, l’Iowa consentiva l’aborto fino a 21 settimane e 6 giorni di gestazione. Con il nuovo provvedimento tale termine viene ridotto a sei settimane, anche se temporaneamente, in attesa che il tribunale di grado inferiore segua le istruzioni del tribunale di grado superiore. Non è chiaro quando il tribunale di grado inferiore adotterà l’azione finale sulla questione.
Attualmente, 14 stati degli Stati Uniti vietano quasi completamente l’aborto in tutte le fasi della gravidanza e tre stati impongono restrizioni dopo sei settimane.
La misura in Iowa rappresenta una vittoria per i legislatori repubblicani che sostengono restrizioni più severe all’aborto.