Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 16 giugno 2024, intitolato “Tutto è dono, tutto è grazia”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta la realtà del Regno di Dio che cresce, come il seme, senza che l’agricoltore se ne accorga. Il Regno di Dio non riceve la sua forza dal messaggero che lo annuncia, ma l’ha in sé, nella sua natura di “Parola di Dio”. Il protagonista del Regno è Dio, Lui è colui che agisce, colui che salva, colui che dona la vita, colui che fa crescere: senza di me non potete fare nulla. Tutto è dono, tutto è grazia.
Dio costruisce il suo Regno dalla semplicità, senza il potere della forza. Lo fa dal silenzio e attraverso persone insignificanti, povere e deboli. Dio ricostruisce la vita dal di dentro, agendo soprattutto nei piccoli e nei deboli.
Le parabole di oggi ci presentano il Regno di Dio come un dono, come un dono che il Signore ci offre gratuitamente, per puro amore: Il giusto crescerà come una palma…, piantato nella casa del Signore, crescerà crescere nei cortili del nostro Dio.
La parabola della senape ci mostra la grandezza della crescita che contrasta con la piccolezza del seme. Dio ha intrapreso la strada della semplicità per incontrare l’uomo: da ricco, si è fatto povero per noi, ha scelto una mangiatoia per nascere, ha vissuto nell’umiltà ed è morto sulla croce. Si sale al cielo scendendo.
Dio continua a cercare riflessi di piccolezza: la semplicità della Parola di Dio, l’umiltà di Maria, la piccolezza dei segni sacramentali (pane, acqua, vino), la fragilità della Chiesa. Attraverso di essi la loro azione salvifica giunge a noi, come segni efficaci. Questo è il tratto distintivo delle sue opere.
Il Regno di Dio appartiene ai poveri, agli umili, ai semplici, a coloro che confidano e sperano, al di là delle apparenze. L’unica cosa che il Signore ci chiede è che lasciamo crescere il seme, che non poniamo ostacoli alla sua crescita, che non spegniamo lo Spirito, che non disperdiamo la grazia di Dio.
Accogliamo con amore e gioia il seme che è stato seminato nei nostri cuori. È un dono grande per il quale dobbiamo lodare e benedire il Signore ogni giorno.
E dobbiamo prenderci cura del tesoro. Per questo, affinché il nostro cuore sia terreno buono dove possa crescere il seme, è necessario che siamo umili, che viviamo ogni giorno nella fiducia nel Signore, che ascoltiamo la sua Parola e l’accogliamo, cercando di metterla in pratica, che cerchiamo di unirci al Signore attraverso la preghiera.
Che partecipiamo ai sacramenti, soprattutto alla Penitenza e all’Eucaristia, che andiamo per il mondo facendo del bene, che viviamo la comunione ecclesiale e che, in ultima analisi, cerchiamo di scoprire la presenza amorevole di Dio nella nostra vita – anche nella vita in mezzo alla croce – e viviamo ogni giorno facendo la sua volontà.
Insomma, viviamo ogni giorno lasciandoci trasportare dallo Spirito Santo, che è Colui che compie in noi l’opera di santità.
Credi in un grande Dio e vedrai un grande Dio!
Vieni, Spirito Santo! Fa’ piovere, affinché il seme cresca in me!