L’Ascensione del Signore: Commento P. Jorge Miró

Domenica 12 maggio 2024,

Fiesta Ascensión Señor 2021
L'Ascensione del Signore © Diocesi di Matamoros

Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 12 maggio 2024, intitolato “L’Ascensione del Signore”.

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Celebriamo oggi l’ASCENSIONE DEL SIGNORE, una festa che ha un significato profondo per la nostra fede: quaranta giorni dopo la Risurrezione egli fu elevato al cielo davanti ai discepoli, seduto alla destra del Padre, finché venne la sua gloria per giudicare i vivi e i morti.

Ascendendo al cielo, Gesù Cristo rivela inequivocabilmente la sua divinità: ritorna al luogo da cui è venuto, a Dio, dopo aver compiuto la sua missione sulla terra.

L’Ascensione, inoltre, rivela la grandezza della vocazione di ogni persona umana, chiamata alla vita eterna. Cristo ascende al cielo con la nostra umanità che ha assunto e che è risorto dai morti.

Gesù Cristo è il Signore: possiede ogni potere nei cieli e sulla terra… Egli è il Signore del cosmo e della storia. Egli intercede per noi come mediatore che ci assicura l’effusione perenne dello Spirito.

In quanto Signore, Cristo è anche capo della Chiesa, che è il suo Corpo (cfr Ef 1,22). Elevato al cielo e glorificato, avendo così adempiuto la sua missione, rimane sulla terra nella sua Chiesa (cfr Catechismo 668s).

L’Ascensione del Signore segna il compimento della missione di Gesù Cristo sulla terra e l’inizio della missione della Chiesa come continuatrice dell’opera di Gesù Cristo: ha messo tutto sotto i suoi piedi, e lo ha donato alla Chiesa come capo, soprattutto. Lei è il suo corpo.

Per questo è anche una festa eminentemente missionaria ed evangelizzatrice.

Gesù Cristo manda la Chiesa – manda anche voi – a continuare la sua opera di salvezza per tutti gli uomini di tutti i tempi. Manda gli Apostoli a essere suoi testimoni, a predicare la conversione e il perdono dei peccati: Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo a ogni creazione. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato; chi non crede sarà condannato.


Inoltre, Gesù ci promette il dono dello Spirito Santo che ci dà la capacità di vivere nella fiducia: gli apostoli chiedono a Gesù: Signore, è ora che ristabilirai il regno a Israele? È come se tu e io gli chiedessimo: “Signore, è adesso che risolvi i miei problemi?”

E Gesù ci risponde come gli Apostoli: non spetta a voi conoscere i tempi o i momenti che il Padre ha stabilito con la propria autorità; riceverete invece la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni… fino ai confini della terra.

Adesso inizierà il tempo dello Spirito. Domenica prossima celebriamo la Pentecoste. Lo Spirito è colui che compirà l’opera della nuova creazione. Rinnoverà tutto… Se glielo permetti.

E il Signore collaborò confermando la parola con i segni che li accompagnavano.

Quali segni? Quelle della nuova creazione che lo Spirito Santo sta operando in coloro che accolgono Gesù Cristo nella loro vita e che sono già annunciate in qualche modo nell’Antico Testamento (cfr Is 11,6-8; Sal 91,3). Segni che mostrano la salvezza che Gesù Cristo porta e manifestano la sua Signoria, la sua vittoria definitiva sul peccato e sulla morte.

Per ricevere il dono dello Spirito Santo, egli ti invita ad aprire il tuo cuore e a proclamare Gesù Cristo Signore della tua vita, di tutta la tua vita. Non ci sia “angolo” della tua vita che non sia illuminato dalla luce di Cristo!

E mentre Gesù li benediceva, si separò da loro e fu portato in cielo.

Gesù ti benedice, parla bene di te. Lei ti ama. Non smetterà mai di amarti… E sarà con te ogni giorno fino alla fine del mondo. Questo è il fondamento della nostra speranza: la certezza che non c’è niente e nessuno che possa separarvi dall’amore di Dio manifestato in Cristo Gesù.

Vieni Spirito Santo! (cfr Lc 11,13).